Il taglio generalizzato e scriteriato di alberi: ormai una consuetudine in gran parte dei Comuni italiani
Riportiamo la lettera aperta della Dott.ssa Mara Loreti, Presidente dell’Associazione Naturalistica Gualdese ANG
Via l’Albero dai viali, via l’Albero dai fiumi… via i rami dagli Alberi stessi, capitozzature a non finire!….benvenuti a Gualdo Tadino, nella magnifica Waldum Longobarda nell’Era dell’Antropocene.
Le zone Nord e Sud di Gualdo Tadino costituiscono un bacino intermontano a 400/500 metri di quota, caratterizzato da una formazione lacustre del Plio-Pleistocenico, il cosiddetto “Lacus Tadinensis”. Questa zona è ubicata a ridosso dell’Appennino e ricompresa nella Rete Natura 2000, ZSC IT5210014 M. Maggio – M. Nero. Essa si trova, quindi, proprio nel Sito Natura, nella dorsale appenninica con le sue cime, quali quelle di M. Maggio, M. Serrasanta, M. Nero e M. Penna, dove si formano le falde acquifere dalle quali fuoriescono le sorgenti, da cui a sua volta origina la Rete Idrografica gualdese, che si arricchisce anche di sorgenti preappenniniche, di valli, di falde idriche e sorgenti, presenti nelle aree alluvionali della Conca gualdese. Da quest’ultima nascono i due torrenti principali: Fosso Sciola e T. Rasina.
Tali sorgenti, con ripetute risorgive, rappresentano Biotopi di particolare interesse biologico, ecologico e paesaggistico.
In questo contesto tutelato, va da sé che abbattere alberi ripariali e arbusti rappresenta solo un modo, sbrigativo e innaturale, per evitare le periodiche e necessarie manutenzioni dei fiumi che si dovrebbero fare rimuovendo le seccature di disturbo, ramaglie e rifiuti; quelle manutenzioni che, invece, non sono mai state registrate da decenni, né per quanto riguarda i torrenti né per quanto riguarda i fossi.
Per l’Amministrazione Comunale e per il responsabile settore Lavori pubblici e Ambiente, più volte interpellati, la “manutenzione ordinaria” sembra essere assimilabile al concetto di “ABBATTIMENTO DI ALBERI”. Non solo abbattimento di alberi comuni, ma anche di ALBERI PROTETTI dalla L. R. 28/2001 senza necessaria e adeguata istruttoria, senza un’adeguata relazione tecnica, come previsto da ANAC “Requisiti di professionalità del RUP per appalti e concessioni di lavori/ Linee Guida n.3”, in cui si precisa che, per appalti che richiedono necessariamente valutazioni e competenze altamente specialistiche è necessario il possesso del titolo di studio nelle materie attinenti all’oggetto dell’affidamento. Nello specifico, il RUP doveva essere in possesso della laurea in scienze naturali, in scienze e tecnologie agrarie, scienze e tecnologie forestali, oltre a competenza acquisita tramite corsi di formazione. L’ordinanza del Sindaco 143/2024 è stata predisposta sulla base dell’unica relazione del geologo Responsabile del Settore Lavori Pubblici e Ambiente, ove se ne propone l’adozione.
Senza richiamo alcuno degli aspetti paesaggistici e urbanistici, pur in presenza di aree vincolate dal PTCP della Provincia di Perugia e dal D. Lgs. 42/2004. È importante sottolineare che, in base alla Legge 7 Gennaio 1976 n. 3 e ss.mm.ii. sulle competenze dei dottori agronomi e dei dottori forestali, non vengono riconosciute alla figura di geologo le competenze tecniche e legali di analizzare, valutare, stimare, progettare piani del verde, verde urbano, potature, piani di gestione forestale, piani dei tagli, piani aziendali, servizi ecosistemici e relativi processi economici (ciò che, invece, spesso rappresenta l’unica relazione esistente per “Esecuzione di interventi di manutenzione ordinaria su alcuni tratti di diversi corsi d’acqua”). Un esempio fra tanti è quello dell’Abbattimento di alcuni alberi appartenenti a specie protette, che è stato fatto tramite una semplicissima relazione” del 06.11.2024, a firma del RUP dott. Geologo, responsabile dei Lavori pubblici e Ambiente del Comune di Gualdo Tadino, quindi una figura non qualificata per poter predisporre tale relazione tecnica.
Non si può utilizzare il mezzo dell’”Ordinanza sindacale contingibile e urgente” per provvedere a quella che dovrebbe essere l’ordinaria manutenzione, soprattutto in un territorio che, escludendo il caso di un “torrente tombato”, non è andato mai sulle cronache per esondazione fluviale. Ordinanza sindacale immotivata, in quanto non è presente, lungo fossi e torrenti gualdesi, alcun evento “urgente e contingibile” tale da giustificare un provvedimento amministrativo di particolare gravità e urgenza, tale da mettere a rischio l’incolumità pubblica. Istruttoria carente e inadeguata, per eludere doverosi atti autorizzativi (Agenzia Forestale Regionale dell’Umbria, V.inc.A, del Consiglio Comunale, Commissione ambiente, partecipazione con i cittadini).
L’ordinaria manutenzione di argini e sponde, per 15 km in destra idraulica e 14 km in sinistra idraulica, non è un fatto contingibile e urgente, per di più in assenza di motivazioni, di pericolo imminente (mai registrato nella storia di Gualdo Tadino) e di rischio, privo di qualsivoglia documentazione bibliografica.
In netto contrasto il mondo accademico, che ha lanciato un monito unanime: “È necessario agire rapidamente, investendo nella gestione sostenibile del territorio, con riqualificazioni ecologiche, geomorfologiche che prevengano il dissesto idrogeologico. La prevenzione delle inondazioni e la gestione efficiente delle risorse idriche riducono i costi associati ai danni ambientali e infrastrutturali, MA CIÒ NON SI OTTIENE DISBOSCANDO TRATTI DI FIUME E ALZANDO GLI ARGINI!
Gli strumenti più efficienti per ridurre il rischio di alluvioni sono quelli più naturali: Boschi e Spazi Verdi!”.
È studiato e comprovato che gli alberi aiutano a prevenire le inondazioni, assorbendo e immagazzinando acqua come spugne; essi tengono puliti i fiumi con le loro radici, vere e proprie ancore che trattengono il terreno, impedendo di raggiungere l’alveo, costituendo una barriera alle inondazioni, riducendo il deflusso superficiale e rallentando con la loro chioma il flusso dell’acqua piovana.
Ma qui, nella nostra città, avviene l’opposto contrario! Ogni anno (ed è successo anche nella ricorrenza della FESTA DEGLI ALBERI) vengono abbattuti alberi, com’è accaduto in quest’ultimo anno, quando è stata spazzata via un’Alberatura a vincolo culturale “Ope legis”, anno 2023, e sono stati abbattuti Alberi e arbusti su 14 Km + 15 Km, di corsi d’acqua. Qualcuno in Comune si è giustificato dicendo che gli alberi abbattuti sono stati concessi, a titolo non oneroso, a una Società interpellata dalla lontana Cosenza…
Insomma stiamo assistendo a una manutenzione ordinaria (in assenza di un progetto tecnico-scientifico), che ha la pretesa di voler garantire la pubblica sicurezza e, invece, si prefigura come un danno ambientale irreparabile!
Alla società che si occupa dell’abbattimento non viene riconosciuto un compenso in denaro, ma ancor peggio in NATURA! Alla stessa viene data la discrezionalità dell’intero intervento, potendo valutare in assoluta autonomia cosa e quanto tagliare, SENZA LIMITI! Ovviamente la società chiamata da Cosenza non ha impiegato granché a imparare la logica del “più si taglia e più si guadagna!” D’altronde, senza un piano che preveda il compenso in natura, la quantità di legnatico che dev’essere corrisposto, è facile cadere in questi meccanismi.
Tutto questo rappresenta un vero e proprio “Prelievo a cottimo” sul nostro demanio idrico vincolato, sul patrimonio pubblico, e non vi è controllo alcuno, nella Determinazione n. 763 dell’11.11.2024 del comune di Gualdo Tadino, sulla quantità di legnatico necessaria prevista come compenso per la società di abbattimento!
Ma gli alberi non sono e non possono assolutamente divenire una merce di scambio! Proprio perché rappresentano uno dei nostri beni più preziosi, hanno un valore inestimabile e chiaramente non si può considerare la loro cessione come un contentino per questa o quella società di turno, chiamata ad abbattere. Altro che senza titolo oneroso! Qui i lavori di abbattimento vengono fatti svendendo e dequalificando il nostro bellissimo territorio!
Per eludere la doverosità “dell’autorizzazione paesaggistica” e per sostenere la relazione a firma del RUP del servizio lavori pubblici e ambiente, arriva come detto l’Ordinanza sindacale del 06.11.2024, che ha la pretesa di far abbattere ALBERI di specie inserite nell’elenco delle piante protette dalla L.R. 20/2001, nonché l’ulteriore fine di eludere anche la Vinca, Valutazione di incidenza “significativa”! Tutto quanto esposto nel non rispetto delle Linee Guida Ministeriali per la Valutazione di Incidenza (VIncA), 28.11.2019, Direttiva Habitat 92/43/CEE, Art.6, paragrafi 3 e 4, recepite con Delibera di Giunta n° 360 del 21.04.2021 dalla Regione dell’Umbria, che prevedono nel rispetto del “Principio di precauzione” la “Valutazione di Incidenza significativa”, obbligatoria non solo per P/P/P/I/A, situati all’interno del sito ma anche per quelli fuori di esso senza limiti predefiniti di distanza. E, ancora, è lo stesso progetto “LIFE IMAGINE” dell’Umbria, finanziato dalla Commissione Europea, relativo all’attuazione della strategia regionale per la biodiversità e del PAF (art.8 Direttiva Habitat), a prevedere la conservazione di aree confinanti, significative ai Siti Natura, ad assicurare la coerenza tra la rete Natura 2000 e i territori confinanti. E anche ad aumentare la connettività ecologica, la resilienza delle aree di foresta, la valorizzazione delle aree rurali, il mantenimento delle zone umide, l’aumento della biodiversità, la sostenibilità, e la salvaguardia delle tecniche agricole tradizionali negli habitat seminaturali.
Gli interventi di progetto interessano un’area di elevato pregio ambientale, dove tutte le direttive sono di valorizzazione e di qualificazione, denominate “Alte colline tra Gualdo Tadino e Assisi”; Conca di Gualdo Tadino; “Basse colline a sud di Gualdo Tadino”. Le direttive di valorizzazione presenti nelle NTA del PTCP (art.34) impongono che gli interventi ammessi in tali aree non possono alterare le conformazioni strutturali di tali paesaggi. Pertanto, “sono ammissibili solo interventi che comportino un ulteriore innalzamento del livello qualitativo preesistente e incrementino le qualità formali e tipologiche, nonché i valori ambientali presenti e/o propri di tali paesaggi”.
Dott.ssa Mara Loreti
Presidente Associazione Naturalistica Gualdese ANG
Foto: Mara Loreti