Brebemi

La richiesta di sussistenza di danno erariale nei confronti Brebemi, Centropadana e Stradivaria presentata da due cittadini lombardi e…la reazione “violenta” degli interessati

A proposito di diritto dei cittadini a occuparsi della cosa pubblica, informarsi, partecipare…

È stata presentata il 22 gennaio scorso alla Sezione fallimentare del Tribunale di Cremona, a cura di due cittadini residenti nella provincia cremonese, richiesta di verifica di sussistenza di danno erariale e azioni conseguenti a tutela dell’interesse pubblico, riferita alle società Brebemi, Centropadana e Stradivaria.

Scarica qui la richiesta integrale.

La richiesta, firmata da Maria Grazia Bonfante e Ferruccio Rizzi, evidenzia la “cronicità del gravoso ammontare delle perdite contabilizzate dalle Società Stradivaria Spa, Autostrade Centropadane Spa e Società di progetto Brebemi Spa, che mettono a rischio la sostenibilità finanziaria degli enti territoriali che hanno partecipazioni e, in caso di ripianamento delle perdite, potrebbero venir meno servizi essenziali territoriali ai cittadini, considerata la debolezza del controllo analogo e l’incertezza dei provvedimenti assunti e da assumere. Si chiede pertanto alla Spettabile Corte dei Conti e alla Spettabile Autorità Nazionale Anticorruzione di “verificare la liceità delle operazioni intraprese dagli organi societari e l’individuazione di eventuali responsabilità di danno erariale a tutela dell’interesse pubblico”. E si invita, infine,  il pubblico ministero a “valutare i requisiti di assoggettabilità al fallimento e chiederne istanza relativamente alle società Stradivaria Spa, Società Autostrade Spa e Società di progetto Brebemi Spa”.

La reazione dei destinatari non si è fatta attendere… La Società di Progetto Brebemi spa (concessionaria dell’A35 che gestisce la tratta Milano-Brescia), sconcertata e sorpresa dall’azione dei cittadini, ha comunicato in una nota scritta: “Tale istanza  è del tutto infondata e denigratoria, in quanto non contiene alcun presupposto, né in fatto né in diritto, idoneo a giustificare una simile richiesta. Al contrario, è da evidenziare che la gestione caratteristica della Società è ampiamente positiva, la situazione finanziaria è solida, con indici di copertura del debito ampiamente soddisfacenti ed in linea con la documentazione finanziaria nonché senza alcuna criticità. Indicatori che peraltro si possono facilmente evincere dalla semplice lettura del bilancio d’esercizio che è pubblicamente disponibile”.

Al di là dell’evidente sconcerto della Società – conclude la nota della Brebemi – l’iniziativa assunta, oltre a essere destituita di qualsivoglia fondamento o giustificazione, risulta nell’immediato gravemente e ingiustamente lesiva dell’immagine e della scrivente. Per tale ragione, Brebemi S.p.A. sta valutando ogni azione, anche giudiziaria, in sede civile e penale, per la tutela dei propri interessi e della propria immagine”.         

Per garantire, come nostro solito, la completezza e obiettività della nostra informazione, concludiamo con la controreplica di Maria Grazia Bonfante, firmataria dell’istanza: “Si tratta di un’istanza presentata come cittadini ad enti più competenti, per conoscere l’uso dei fondi pubblici relativamente ai casi in questione. Sinceramente non vediamo in ciò alcuna diffamazione: chiedere conto di dati pubblici è diventato un reato? Stiamo parlando del diritto di occuparci della cosa pubblica, informarci, partecipare e auspico che in molti vogliano esercitarlo. Rispetto alla reazione da parte della Società, quale denigrazione si può individuare in informazioni note da anni e pubblicate ovunque, a fronte inoltre di molteplici azioni intraprese a vari livelli per contrastare queste opere inutili e l’accumulo di debiti…? Società partecipate da enti pubblici – conclude M.G. Bonfante – che, invece di motivare compiutamente le proprie scelte si scagliano contro i cittadini che dovrebbero rappresentare…”.

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