di Paolo Berdini
Articoli pubblicati sul Fatto Quotidiano il 09.01.2025 e il 18.01.2025
Stadio della Roma a Pietralata, aiutiamo il sindaco Gualtieri a vedere che lì c’è un bosco
di Paolo Berdini – Fatto Quotidiano 09.01.2025
In queste ultime settimane, nella vicenda dello stadio della Roma si sta giocando una grande commedia degli equivoci. I comitati che si oppongono alla realizzazione dello stadio hanno chiesto al Comune di Roma di riconoscere e vincolare, come prescrivono le leggi, il bosco esistente nelle aree su cui la Roma calcio ha localizzato la costruzione dello stadio.
A tal proposito, i comitati hanno anche fatto elaborare da un autorevole tecnico una perizia giurata che dimostra senza ombra di dubbio l’esistenza del bosco.
Alle richieste dei comitati, il Comune ha evitato di rispondere nel merito. In una nota, ha confermato infatti “ancora una volta, la piena correttezza del lavoro svolto dagli uffici”. E inoltre “smentisce l’esistenza di atti amministrativi del passato nei quali sia riportata la presenza di aree boschive vincolate dove è prevista la realizzazione” dello stadio.
Come si vede, il Comune di Roma non risponde alla domanda se il bosco esista. Si trincera dietro al fatto che i piani urbanistici di Pietralata non avevano concluso il loro iter e che dunque non esiste alcun vincolo.
Cerchiamo dunque di aiutare il sindaco Gualtieri a vedere la realtà: il bosco esiste, e tutti possono vederlo.
La foto che riporto è di qualche settimana fa e fa vedere la collina verde di Pietralata. E’ un luogo prezioso per una zona assolutamente priva di verde pubblico. Il comune deve –sottolineo, deve – tutelarlo e non permettere che venga distrutto per costruire uno stadio. Ci sono da rispettare i diritti di tutti i cittadini ad avere il verde pubblico che non c’è invece di soddisfare la richiesta della Roma calcio.
Il piano territoriale paesaggistico della Regione Lazio all’articolo 39 (Protezione delle aree boscate), dopo aver ribadito che i boschi sono tutelati in virtù del Codice dei Beni culturali, li definisce infatti come aree aventi un’estensione almeno di 5.000 metri quadrati. Il bosco di Pietralata misura più di 10 ettari e cioè 20 volte il minimo prescritto dalla legge! Ma c’è di più e di molto più grave.
Sul sito ufficiale del comune di Roma, alla voce “Stadio della AS Roma a Pietralata” vengono riportate nel capitolo “Piano indagini” due tavole relative al rilievo arboreo da cui tutti possono comprendere che il bosco esiste eccome. La planimetria che riportiamo per la parte che interessa, ha come titolo “Rilievo arboreo e indagini archeologiche”: con i perimetri tratteggiati si vede il rettangolo di gioco dello stadio e l’inviluppo delle tribune. Con il colore verde e con il colore viola sono riportati i “Nuclei arborati compatti e inaccessibili”, mentre con i cerchi sono numerati gli alberi isolati esistenti.
Se si somma l’estensione delle aree classificate dallo stesso comune di Roma come nuclei arborati si supera di molte volte il limite previsto dalla legislazione regionale in materia di definizione di “bosco”. Se poi si sommano, come ragionevole, tutte le aree interessate dai singoli alberi che formano un evidentissimo “sistema”, si raggiunge un’estensione di bosco esistente superiore ai 10 ettari. Bastava soltanto misurarli.
E’ dunque obbligatorio che il comune di Roma applichi la tutela prevista dalla legge regionale perché è lui stesso ad aver certificato l’esistenza del bosco. Insomma, per la realizzazione dello stadio è stata scelta un’area in cui esiste un bosco. Meglio abbandonare un progetto assurdo e lasciare il bosco.
Ecco svelato il lato B del nuovo stadio della Roma: una muraglia alta 74 metri
di Paolo Berdini – Fatto Quotidiano 18.01.2025
Il sindaco Roberto Gualtieri non perde invece occasione per dichiararsi entusiasta del progetto dello stadio della Roma a Pietralata, un’opera a suo dire meravigliosa. Avrà certamente più elementi di noi perché la città ha finora potuto vedere soltanto quello che la Roma calcio ha voluto mostrare, e cioè il “lato A” dello stadio, e cioè l’accesso da via dei Monti Tiburtini, davanti all’ospedale Pertini. Da questo ingresso sarà realizzato un edificio alto all’incirca 50 metri. Uno stadio come ce ne sono tanti in Italia e nel mondo.
Ma è solo un’apparenza. Tutte le città che decidono di costruire un nuovo stadio scelgono un terreno pianeggiante. E’ così per lo stadio della Juventus a Torino o per lo stadio di Udine, per limitarci all’Italia. A Roma – pur in presenza di molti luoghi adatti a realizzare l’opera – si è scelta Pietralata, caratterizzata da una serie di colline che degradano verso i binari ferroviari della stazione Tiburtina. Il prospetto che viene continuamente pubblicato non ci fa dunque vedere quello che avverrà lì.
Il motivo di tanto riserbo è presto detto. I comitati che si battono contro lo stadio a Pietralata hanno da tempo denunciato che l’edificio dovrà avere la sua struttura di fondazione proprio alla quota inferiore di via dei Monti di Pietralata. Per sostenere lo stadio sarà indispensabile costruire la base fondale a partire da questa strada e salire –distruggendo così il bosco di cui abbiamo parlato nel precedente post del 8 gennaio – fino alla quota di via dei Monti Tiburtini.
Nella seconda immagine che riporto – la planimetria del progetto elaborata dalla Roma calcio – si vede che lo stadio confina con via dei Monti di Pietralata, strada che corre parallela ai binari ferroviari di cui parlavamo. Questa via si trova ad una quota 19 metri mentre l’ingresso dello stadio avverrà nella parte alta della collina a quota 40 metri. Un dislivello di 21 metri.
Si comprende così perché è stato reso pubblico solo il prospetto dello stadio dal lato dell’ingresso da Pietralata. Se ci facessero vedere anche il “lato B”, all’altezza dello stadio che è di almeno 50 metri (un edificio di 16 piani) si dovrebbe aggiungere un’immensa base di fondazione alta 21, pari a un edificio di 7 piani. Insomma, il “meraviglioso” stadio della Roma sarà alto 71 metri, in totale 24 piani, e cioè tre intensivi di 8 piani ciascuno messi uno sull’altro.
Qualcuno dirà forse che sarebbe ora che anche nella sonnacchiosa capitale arrivasse la modernizzazione di un grattacielo. Siamo invece di fronte ad un edificio-monstre lungo 260 metri e largo 215 metri. Altro che grattacielo alto e svettante!
Coloro che transiteranno sui treni in arrivo a Roma vedranno dunque una muraglia di cemento alta 74 metri e lunga 260 metri. Chi abita nel quartiere di piazza Bologna quando scenderà da via Lorenzo il Magnifico o da via Michele di Lando invece di vedere il bosco esistente vedranno un inaudito mostro di cemento armato di ingombro complessivo di 4 milioni di cemento.
Che bisogno c’è di realizzare questo volume sconvolgente per costruire un semplice stadio? Qualche anno fa, dopo lo scandalo dello stadio a Tor di Valle, si disse che Rodovan Vitek, immobiliarista cecoslovacco, aveva intavolato una trattativa con la banca creditrice (Unicredit) che dopo il tramonto dell’affare di Tor di Valle rischiava di non recuperare i crediti erogati. Vitek non c’è più. Ma anche la nuova proprietà statunitense è sicuramente interessata all’ennesima “valorizzazione immobiliare”. I 21 metri dell’immensa struttura che reggerà il terreno di gioco saranno utilizzati per realizzare ipermercati, parcheggi e quant’altro. Servono dunque ad alimentare il sistema finanziario che domina l’economia.
E siccome a pensare male ci si azzecca, proprio in questi giorni una dichiarazione del ministro dello Sport Andrea Abodi, apre alla nascita di un “fondo equity” promosso dal governo che investirà nei progetti stadio delle società calcistiche. Una mostro come il nuovo stadio della Roma serve dunque al mondo finanziario ma non alla città.
E’ indispensabile che il sindaco Gualtieri renda pubblico il prospetto su via dei Monti di Pietralata: è ora che ognuno sia messo in grado di giudicare se il progetto è meraviglioso o meno. E, è un consiglio disinteressato, inizi a pensare ad una localizzazione che faccia bene alla città – ce ne sono tante – o al riuso dello stadio Olimpico.