Bosco Ospizio

Reggio Emilia: storia di un bosco che diventa storia di una comunità

Quando la mobilitazione per salvare un bosco diventa il progetto di una comunità più forte, consapevole e attiva

di Elisa Ferretti – Salviamo il Paesaggio Reggio Emilia

Lo scenario è quello, classico, che caratterizza tante situazioni di cui purtroppo leggiamo spesso, sia qui sulle pagine del Forum sia nella cronaca (più o meno) locale di tutte le città d’Italia: un intervento urbanistico-edilizio che comporta l’abbattimento di un bosco spontaneo a favore dell’ennesimo supermercato, non richiesto e non voluto dagli abitanti.

La cosa interessante è che per contrastare questa situazione si è costituita un’Assemblea Permanente (appunto), che non è ancora riuscita a incidere in modo determinante sulla scelta urbanistica, ma sta diventando una vera e propria scuola di cittadinanza attiva.

Racconto brevemente i fatti, avvalendomi anche della cronistoria messa a punto dall’Assemblea del Bosco Ospizio.

Storia di ordinaria (follia) urbanistica

Nel 2015 il Comune di Reggio Emilia approva un atto di accordo con Conad Centro Nord, per la realizzazione di un intervento edificatorio su un’area urbana dismessa (precedentemente occupata da casa di riposo demolita). L’area ha una superficie di 45.000 mq e si trova in area urbana densa e gravata da un intenso traffico (via Emilia).

Come si legge nella sintesi redatta dall’Assemblea:

” L’Atto di Accordo prevede di insediare:

– attività commerciali per una superficie occupata di 10.200 mq, tra cui un centro Conad per la grande distribuzione alimentare;

– attività pubbliche (tra cui una nuova Biblioteca Comunale, un Polo per sevizi sociali, la Casa della Salute) per una superficie occupata di 2.800 mq;

Tra edifici destinati alle attività commerciali e altri alle attività pubbliche: la superficie cementificata è di circa 13.000 mq. Aggiungendo a questa superficie le aree di sosta, i parcheggi e la viabilità interna si raggiunge una superficie impermeabilizzata di circa 31.000 mq. Ciò significa che quasi il 70% dell’intera area “Bosco Ospizio” verrebbe a perdere la sua funzione di polmone verde nel cuore della città. “.

Conad e gli altri attuatori, dovrebbero presentare il Piano Urbanistico di Attuazione (PUA) in tempo utile per essere approvato entro il 2020.

Il PUA è stato presentato, ma non in tempo per farlo approvare. Il Comune ne dà comunicazione ai proponenti, precisando che il diritto edificatorio è scaduto.

Neanche un mese dopo, i Costruttori fanno ricorso al TAR di Parma chiedendo tre cose:

1 – cancellazione per illegalità delle parti del regolamento comunale che pone una scadenza all’approvazione dei PUA;

2 – annullamento della validità della comunicazione con cui il Comune sancisce la perdita del diritto acquisito;

3 – condanna del Comune al risarcimento dei danni legati al mancato utile imprenditoriale.

Nel 2022 il TAR di Parma accoglie parzialmente il ricorso dei costruttori relativamente ai punti 1 e 2; respinge invece il punto 3.

A sua volta il Comune fa ricorso al Consiglio di Stato, che conferma invece (in modo definitivo, nel 2024) la sentenza del TAR, affermando che i costruttori hanno salvi i loro diritti a edificare.

Storia della mobilitazione

Nel 2024 sorge un’Assemblea Permanente di cittadini che si oppongono al progetto con forti motivazioni, che si sostanziano in un “NO” netto alla distruzione del bosco urbano, formatosi spontaneamente per costruirci un centro commerciale (il quarto nel giro di pochi km in quella zona.

Presidio davanti al Conad

L’Assemblea è costituita da diversi movimenti (Extinction Rebellion, Ecologia Integrale, un gruppo ambientalista del territorio – Legambiente, Ripuliamoci) e numerosi cittadini residenti nel quartiere e nella città.

A partire da Giugno, il movimento ha messo in campo diverse azioni: conferenze sul consumo di suolo, azioni di disobbedienza civile (alcuni attivisti hanno fermato delle ruspe che stavano iniziando i lavori di sfalcio), biciclettate, incontri con altre realtà del territorio (come il Besta di Bologna, Salviamo gli alberi di Gallarate, il Comitato difendiamo il Parco Fluviale del Secchia).

Tra le azioni, il giorno dell’insediamento del nuovo Consiglio Comunale, grazie a un presidio e a una lettera consegnata a tutti i neo consiglieri, il comitato riesce a ottenere un Consiglio Comunale Aperto, il secondo per la città di Reggio Emilia. Tra i relatori: botanici, arboricoltori, un ricercatore del CNR, che hanno dimostrato la salute del bosco, la perdita ecosistemica dell’operazione e il calcolo errato delle compensazioni previste da Conad.

Intervento di Assemblea Permanente Bosco Ospizio in Consiglio Comunale – 9 settembre 2024

Nel frattempo, nei mesi estivi, vengono raccolte quasi 2.400 firme per una mozione d’iniziativa popolare, con la quale si chiede la sospensione dell’iter autorizzativo.

Lo scopo della sospensione dell’iter è quello di guadagnare tempo per avviare un percorso partecipato e informato con la città. Un tempo aggiuntivo, nel quale chiedere al Comune di dare inizio a un’operazione di persuasione morale nei confronti di Conad Centro Nord, affinché rinunci al progetto edificatorio.

Moral suasion che può fare leva sulle contraddizioni green di Conad, come ad esempio il suo progetto Riforestiamo l’Italia, che prevede lo sviluppo di nuove foreste urbane per “incrementare la biodiversità, migliorare la qualità dell’aria e avere città più verdi in cui vivere.” Lo scopo del progetto è quello di “realizzare progetti forestali sempre più ampi e adatti alla sfida climatica”. Perché riforestare, quando si può salvare un bosco esistente, non sostituibile attraverso la piantumazione ex novo di altre piante?

Nonostante la richiesta cittadina, a tre giorni dalla discussione in Consiglio della mozione, la convenzione tra Comune e Conad viene firmata, esautorando di fatto la richiesta di confronto da parte di oltre 2.300 cittadini e il ruolo del Consiglio Comunale (che era chiamato ad esporsi con il voto).

Conseguenza: la fase attuativa del progetto può partire.

Negli ultimi giorni si sono infatti viste le prime ruspe, che hanno iniziato a sradicare i giovani alberi, spegnendo in modo (quasi) definitivo le speranze di salvare il bosco di Ospizio.

L’Assemblea permanente di Bosco Ospizio, come seme di una comunità più forte

Il bilancio della storia può sembrare negativo ma, andando oltre la perdita del bosco in sé, chi vive la città di Reggio Emilia si è reso conto di un risultato incredibile in termini di consapevolezza e rafforzamento della comunità.

L’Assemblea, da quando si è costituita, è diventata un punto di riferimento per tutte le associazioni della zona che si battono per la tutela dell’ambiente, del verde urbano, contro il consumo di suolo, andando a supportare anche altri gruppi di cittadini attivi su altri temi.

Camminata silenziosa

Le iniziative di sensibilizzazione che vengono portate avanti hanno una tale carica di creatività ed energia positiva da attivare l’empatia di persone che, di solito, non si lasciano coinvolgere dalle tematiche ambientali: biciclettate fino ai vari Conad della città, per restituire le tessere (azione che ha tanto impensierito Conad da spingerlo a pagare una importante campagna pubblicitaria enfatizzata sulle proprie politiche green), striscioni colorati, fatti da laboratori con i bambini e appesi sulla recinzione del bosco-cantiere; camminate silenziose e presidi “in maschera” davanti al Municipio; chiamata alle aziende di giardinaggio, affinché rifiutino l’incarico per l’abbattimento del bosco… Sono solo alcune delle attività condotte durante questi lunghi mesi.

Una caratteristica chiave dell’Assemblea è la tenacia: l’Assemblea è davvero “Permanente” e non si è mai fermata, nonostante i colossi contro cui si batteva, ma ha continuato a lottare nonostante le speranze di riuscire davvero a salvare il bosco fossero molto labili.

Il bosco dell’Ospizio, molto probabilmente, non ci sarà più, ma ciò che rimarrà è una comunità più consapevole, coesa e capace di progettare e lottare /agire insieme a favore di un futuro condiviso… e che si sta già attivando per incidere sul futuro.

Immagini di Assemblea Permanente Bosco Ospizio

ALCUNI LINK UTILI:

Intervento del rappresentante dell’Assemblea in Consiglio Comunale

Petizione su Change.org

Canali social Bosco Ospizio: Facebook, Instagram

XR Reaggio Emilia: Instagram

La bellezza del Bosco Ospizio in un video

Striscione camminante

3 commenti

  1. Tutti gli alberi ad alto fusto ad oggi sono ancora salvi, il bosco spontaneo ricrescerà se riusciamo ad impedire in qualsiasi modo il proseguire dei lavori!
    Chiunque voglia conoscerci e/o aiutarci in una qualsiasi forma ci contatti sui nostri canali social.
    Ogni nuova conoscenza è arricchimento, ogni aiuto è speranza

  2. Abbiamo ancora una possibilità per salvare il bosco e dire no al supermercato tutti insieme , scegliere di fare la spesa nei negozi di prossimità, nel mercato contadino, attraverso i gruppi di acquisto solidali, nelle aziende agricole, dobbiamo scegliere ogni giorno!

  3. Com’è possibile? Perché gli individui se non costruiscono entro un certo tempo perdono i diritti, ma la Conad no?
    Che schifo. Convincete l’intera città a non fare la spesa in nessun Conad.

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