Mogliano Veneto

Stop all’agrivoltaico a Ca’ Solaro, ma non è finita qui….

La forte mobilitazione contraria dei Comitati di Mestre e Mogliano Veneto porta la proprietà del terreno a rinunciare al progetto

Un’altra parziale, ma ugualmente incoraggiante, notizia che non manchiamo di comunicare ai lettori del nostro sito web, nonché in gran parte cittadini attivi sul fronte della difesa del suolo e, più in generale, della tutela dell’ambiente. Il Consiglio di presidenza della Fondazione Querini Stampalia, proprietaria del terreno sito a Ca’ Solaro destinato a ospitare la realizzazione di un grande impianto agrivoltaico, ha deciso all’unanimità, nella seduta svoltasi il 24 marzo scorso, di “adoperarsi affinché la Lightsource, società titolare del progetto e del relativo contratto preliminare di costituzione del diritto di superficie, rinunci allo sviluppo dell’opera.

In attesa che la multinazionale incaricata della realizzazione dell’impianto renda nota la sua posizione, a seguito del “dietrofront” della Fondazione, va annotato con soddisfazione il successo fin qui derivato dalla forte mobilitazione dei Comitati della zona; ciò dimostra come un’ampia volontà di protesta attiva da parte di tutti i portatori d’interesse riguardo a una determinata questione sociale/ambientale, può ancora rappresentare uno strumento fondamentale per difendere i diritti e le aspettative di vita, salute e benessere dei cittadini.  

Possiamo ragionevolmente ritenere che, a seguito di queste recenti novità, si potrà ancora giungere a valutare ipotesi alternative, ma certamente di portata e dimensioni molto ridotte rispetto all’originario progetto di maxi-impianto.

Per la cronaca, va rilevato che l’interessamento al progetto da parte della Fondazione Querini Stampalia derivava da un’attenta ricognizione delle “opportunità offerte dall’innovazione tecnologica e dalla transizione energetica”; salvo poi riesaminare la questione alla luce delle posizioni espresse da una parte della comunità locale, che hanno portato la Fondazione ad una riflessione e a ritenere doveroso ascoltare la sensibilità del territorio. In tale ottica la Fondazione, senza disconoscere il valore del progetto a livello di sostenibilità ambientale ed economica, ha comunque scelto di “fare proprie le istanze della comunità e farsi portatrice di un diverso sviluppo dell’area nei confronti della società titolare del progetto”. 

Tra i vari commenti riguardanti gli ultimi sviluppi di questa questione, registriamo quello del Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che ha apprezzato la scelta della Fondazione di rinunciare allo sviluppo dell’opera, accogliendo l’invito dei cittadini a rivedere un progetto troppo impattante per la città, in linea con la necessità di valutarne sempre in modo approfondito la sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Paolo Molesini, presidente della Fondazione Querini Stampalia, ha sottolineato il costante rapporto dell’istituzione con la città di Venezia e i propri abitanti, “alla ricerca del miglior equilibrio possibile tra innovazione, sostenibilità e rispetto del territorio. Per questo motivo abbiamo scelto di ascoltare la voce dei cittadini e del sindaco Brugnaro. La Fondazione opera con un forte senso di responsabilità e questa decisione nasce da una valutazione ponderata delle trasformazioni in atto e dalla volontà di rimanere coerenti con la nostra storia e il nostro ruolo nella città».

Scampato il pericolo più immediato, si attendono (con la massima attenzione) i prossimi sviluppi!

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