Un vecchio proverbio cinese afferma: “Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento”.
Il 2015 – anno internazionale del suolo – ha permesso di porre concretamente l’attenzione sul degrado cui è sottoposto questo elemento fondamentale per la vita dell’essere umano e dell’intero pianeta.
All’aumento della consapevolezza della perdita di questa risorsa, non ne è corrisposta l’equivalente azione di salvaguardia. Il Forum Salviamo il Paesaggio, con tutte le sue associazioni e i membri, si trova ad essere impegnato su molteplici fronti al fine di far rispettare anche livelli minimi di protezione.
In Italia, per esempio, ci si è occupati della modifica in profondità del Disegno di legge AC. 2039 denominato “Contenimento del Consumo del suolo e riuso del suolo edificato” che, contrariamente al suo titolo, contiene norme disastrose che vanno nella direzione opposta alla salvaguardia del suolo.
Non va meglio a livello europeo.
Dopo il ritiro, nel 2014, della proposta di direttiva sul suolo, le istituzioni europee continuano a non prendere in considerazione alcuna altra opzione. Il ritmo di perdita di suolo fertile continua indisturbato e senza limiti. Tocca quindi ai cittadini europei il compito di essere attori primari e assumere le iniziative necessarie a promuovere “dal basso” la protezione dei suoli all’interno dell’intero continente europeo.
Per questo motivo lo scorso anno è stata creata People4Soil – una grande campagna promossa da oltre 200 associazioni in tutta Europa – con l’obiettivo di affermare il ruolo determinante dei suoli nel creare le condizioni sociali, ambientali, sanitarie ed economiche in grado di risolvere realmente le enormi problematiche relative alla sicurezza alimentare, all’eliminazione della fame, al cambiamento climatico, alla riduzione della povertà e delineare i contorni di un equilibrato modello sostenibile e che al contempo salvi il paesaggio e difenda i territori.
Lanciata dalle organizzazioni italiane, questa iniziativa ha assunto valenza europea. Entro settembre 2016, sarà presentata la richiesta formale di una proposta d’iniziativa europea sul suolo.
Ricordiamo qui brevemente che la proposta d’iniziativa dei cittadini europei (ICE) è lo strumento di partecipazione e di democrazia introdotto dal Trattato di Lisbona del dicembre 2009 – il cui regolamento attuativo è stato definito nel 2011-. Con esso i cittadini dell’UE possono chiedere di dibattere proposte legislative su specifiche tematiche. Quattro sono le regole da rispettare:
a) una proposta d’iniziativa deve rientrare in un settore di competenza dell’Unione Europea ed essere coerente con i valori dell’Unione; b) l’iniziativa deve raccogliere le firme (sotto forma cartacea o elettronica) di almeno un milione di sostenitori in rappresentanza di almeno un quarto del numero degli Stati Membri (attualmente minimo sette); c) le firme devono essere raccolte in un lasso di tempo inferiore a dodici mesi dal momento della registrazione dell’iniziativa; d) il numero minimo di firme richiesto per ogni Stato Membro è equivalente al numero dei loro deputati eletti al Parlamento Europeo moltiplicato per 750 (per l’Italia circa 55mila).
Stiamo dunque entrando nel vivo dell’iniziativa e dobbiamo essere pronti a rispondere rapidamente ed efficacemente.
Ciò implica che tutti i membri del Forum – ogni persona fisica e ciascuna delle oltre 1.000 organizzazioni aderenti – siano in grado di raccogliere le firme a sostegno dell’iniziativa e a tale scopo invitiamo tutte e tutti a contattare people4soil (www.people4soil.eu) per confermare la piena disponibilità a contribuire alla riuscita della petizione europea e a indicare, se possibile, un minimo obiettivo “personale” cui impegnarsi.
Alla fine dell’estate, questo sito fornirà le informazioni sull’evoluzione della campagna e aggiornerà le modalità su come raccogliere le firme direttamente o per via elettronica.
I muri saranno abbattuti, se ci adopriamo a costruire solidi mulini a vento…
E il risultato lo possiamo raggiungere solo se saremo in tanti, molto uniti e determinati!
Credo che sia un’iniziativa interessante e certamente da sostenere, ma non credo sia sufficiente a risolvere il problema!Il problema sta nella tendenza speculativa dell’industria del cemento e degli stituti bancari che ci sono dietro ma soprattutto in una cattiva interpretazione delle parole “sviluppo economico e turistico” e dell’importanza che questo concetto di sviluppo che si sta portanto avanti assume ancora non solo tra il Mondo dell’imprenditoria ma anche in molti settori e ceti sociali. E, spesso non ci si accorge che così facendo si mettono a rischio paesaggio e territorio e con essi anche l’obiettivo stesso di un equilibrato sviluppo turistico! ripesare ad un concetto di sviluppo economico e turistico vuol dire misurarsi con le caratteristiche ele criticità dei teritori, nonchè con le reali vocazioni delle loro Comunità! Non si possono imporre alla Comunità progetti di sviluppo calati dall’alto! Gli scempi delle nostre colline parlano chiaro, dei territori agricoli e dei litorali marittimi parlano chiaro e gridano vendetta! Credo che questo sia il niocciolo vero della questione! Riappropriamoci dei nostri territori! Cordialmente, Onofrio Infantile del Comitato Acqua Pubblica di Salerno Sabato, 6 agosto 2016