Il Tribunale amministrativo regionale per la Lombardia, esprimendosi sul ricorso presentato da due agricoltori, ha annullato la delibera di finanziamento della superstrada Vigevano-Malpensa. Ci sono state modifiche rilevanti tra progetto preliminare ed esecutivo che dovevano essere valutate. Da qui lo stop all’opera.
La camera di consiglio ha deciso lo scorso 30 ottobre ma la pubblicazione è pochi giorni fa, il 31/01/2020 (leggi il testo completo della sentenza). Soddisfazione tra i comitati, tra cui No Tangenziale Abbiategrasso (leggi il comunicato DAVIDE CONTRO GOLIA), gli enti parco e i comuni schierati per la conservazione del territorio. Anche la Città metropolitana di Milano, nel 2018, aveva fatto ricorso al TAR insieme ai Parchi Sud, del Ticino, Comuni e associazioni.
Siamo ad Ovest di Milano, in territori caratterizzati dalla presenza del Parco Agricolo Sud Milano e del parco naturale della Valle del Ticino. Il progetto prevedeva nel dettaglio, come dice la denominazione ufficiale, il collegamento tra la strada provinciale ex strada statale (s.s.) 11 “padana superiore” a Magenta e la tangenziale ovest di Milano con variante di Abbiategrasso e adeguamento in sede del tratto della s.s. 494 “Vigevanese” Abbiategrasso – Vigevano fino al ponte sul fiume Ticino.
Un progetto, al centro dell’attenzione da anni, per molti inutile e dannoso, che ora torna indietro, a tutto vantaggio della conservazione del territorio e di chi propone altre soluzioni al problema della mobilità.
Ora cosa succederà? Si torna indietro e Anas potrebbe impugnare la sentenza. Perché il ricorso è stato accolto? Le variazioni, 9 per l’esattezza, richiedevano un aggiornamento della valutazione di impatto ambientale.
Il Ministero si era già espresso negativamente a Luglio 2019 e la questione era anche arrivata, con la presentazione di una petizione al Parlamento Europeo che ne aveva riconosciuto le motivazioni.
Ora, si legge nel parere, l’accoglimento del ricorso sulle modifiche tra le due fasi progettuali assorbe anche le altre questioni come le mancanze in merito alla riattivazione dell’esproprio, alla valutazione costi-benefici, ecc.
Le dichiarazioni di
Renata Lovati e Domenico Finiguerra
“E’ una bellissima notizia” dichiara Renata Lovati, componente del Consiglio nazionale delle Donne in Campo della CIA-Confederazione Italiana Agricoltori. “Riguarda il territorio dei due Parchi , Ticino e Sud Milano ma può essere d’esempio in tante zone dove i cittadini si mobilitano contro infrastrutture inutili e dannose”.
Ricordando che è il risultato di una battaglia quasi ventennale, sottolinea che “la petizione europea promossa dai Comitati No tangenziale, accolta e mantenuta aperta ha svolto un ruolo fondamentale. Cittadini, amministratori , agricoltori , associazioni ambientaliste e di categoria, movimenti politici, hanno svolto un ruolo corale, portando a casa un risultato che sembrava impossibile”.
“Ricordo i banchetti, le raccolte firme, le manifestazioni, i presidi, i Convegni, i Festival, le interminabili serate, la preparazione dei volantini, il porta a porta quando ancora non esisteva Facebook” aggiunge.
Lovati ringrazia tutti per il lavoro svolto ma anche “per quello che ancora avremo da fare” individuando come obiettivi quello di continuare a collaborare per creare lavoro nelle aziende agricole e migliorare il traffico con soluzioni che ci sono e che devono essere sostenibili e condivise.
Domenico Finiguerra, cofondatore del movimento Stop al Consumo di Territorio e del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio dichiara: “Dopo questa sentenza che annulla la delibera CIPE, il progetto che era figlio dalla legge obiettivo Berlusconi-Lunardi del 2001, deve essere definitivamente gettato nel cestino, perché è un’ipotesi ormai fuori dalla storia, pensata quasi vent’anni fa.
È stato tenuto in vita, benché non risponda ai problemi di mobilità, perché è stato trasformato, dalla Lega in particolare, in un’arma di propaganda, utile a raccogliere facili consensi. Le risorse pubbliche, oltre 220 milioni di euro, possono ora essere finalmente impiegate per risolvere veramente le criticità della mobilità nell’est Ticino, razionalizzando e mettendo in sicurezza le strade esistenti, realizzando le circonvallazioni urbane che occorrono ed eliminando tutte le strozzature che creano traffico“.
“La Pianura Padana soffoca a causa dell’aria irrespirabile: da quasi un mese, siamo oltre i limiti di concentrazione di polveri sottili” aggiunge Finiguerra. “E’ assurdo pensare ancora di costruire autostrade che aumentano le emissioni, per di più nell’ultimo polmone verde della città metropolitana di Milano, mentre il trasporto pubblico locale e il servizio ferroviario utilizzati dai pendolari versano in condizioni disastrose e incivili“.
“Quando nel 2009 e nel 2011 lanciammo insieme a tanti altri da Cassinetta di Lugagnano il movimento Stop al consumo di territorio ed il Forum nazionale Salviamo il Paesaggio” ricorda “lo facemmo per mettere al centro del dibattito politico nazionale il tema centrale della preservazione dei suoli agricoli, quale risorsa non rinnovabile, e dei beni ambientali e storici, tutelati dall’articolo 9 della Costituzione. Molti ci dicevano che eravamo solo degli estremisti ambientalisti e utopisti. A distanza di dieci anni possiamo cominciare ad affermare con certezza, visto che oltre alle sentenze ci sono molti progetti di legge che a parole si pongono i nostri stessi obiettivi (anche se di fatti finora se ne sono visti pochi) e che milioni di ragazzi reclamano il diritto ad un pianeta vivibile, che i veri estremisti sono gli esponenti del partito del cemento“.
Luca D’Achille@LucaDAchille