A dichiararlo è Antonello Fiore, geologo e Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale.
Il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, inizia a ricevere delle critiche. “Siamo dinanzi ad un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che consuma suolo. Nel leggere alcune delle proposte contenute nel Piano nazionale di ripresa e resilienza non possiamo che manifestare la nostra delusione; da questo Piano ci aspettavamo più transizione ecologica di pari passo con quella tecnologica. Se è vero che questa sarebbe stata l’occasione per quel cambio culturale radicato nei principi dell’Agenda 2030, dove le componenti dello sviluppo (economico, ambiente e sociale) agiscono non più in contrapposizione ma per il bene comune, crediamo di dover aspettare”. Così Antonello Fiore, geologo, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA).
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Inoltre Fiore fa notare che il PNRR si muove in modo contrastante: “In netta contraddizione si evidenzia la scelta di finanziare con il Piano per 1,10 miliardi di euro investimenti nello sviluppo “agro-voltaico”. Con il pretesto che il settore agricolo è responsabile del 10% delle emissioni di gas serra in Europa, il PNRR si pone l’obiettivo di diffondere impianti agro-voltaici di medie e grandi dimensioni”.
L’altra nota dolente riguarda le energie rinnovabili. E dunque l’assenza della geotermia a bassa entalpia tra le fonti di energia rinnovabile. Questo tipo di geotermia avrebbe sottratto grosse quantità di fonti fossili oggi utilizzate per il raffrescamento e il riscaldamento di edifici pubblici e privati. “La geotermia a bassa entalpia è una fonte termica inesauribile – sostiene Fiore – senza diritti di proprietà o brevetti, rinnovabile, ecocompatibile e a disposizione durante tutto il giorno e per tutti i giorni dell’anno. Ogni edificio pubblico, ogni edificio residenziale e ogni struttura che ha bisogno d’impianto di riscaldamento e raffrescamento, dovrebbero essere dotati di sistemi geotermici a bassa entalpia. Prima dei fondi europei di Next Generation EU e della loro spesa ragionata, serve un cambio culturale nel pensare al nostro agire, al nostro stile di vita e allo sviluppo economico in grado di evitare di degradare l’ambiente più velocemente della sua capacità di auto rigenerarsi”.
Tratto da: https://www.controradio.it/pnrr-per-i-geologi-e-un-piano-che-consuma-suolo/