Lo scorso 7 aprile è stato presentato il “Quarto Rapporto sullo stato del capitale naturale in Italia”, predisposto tra novembre 2020 e marzo 2021. La necessità di preservare e ripristinare il capitale naturale per garantire una ripresa duratura è riconosciuta dall’Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile e dal Green Deal europeo. Nell’impostare questa quarta edizione, gli esperti hanno concordato sull’importanza strategica di tenere in considerazione ciò nell’ambito della transizione economica prevista dal programma integrato del Next Generation EU, sviluppato attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che dedica il 37% delle risorse alla biodiversità, ad azioni per il clima e all’adattamento ai cambiamenti climatici, anche in virtù dei nuovi impegni comunitari derivanti dalla Strategia europea per la biodiversità al 2030 e alla Strategia “Farm to Fork” per una migliore sostenibilità ecologica di tutta la filiera agroalimentare.
“La nostra deve essere la prima generazione capace di lasciare i sistemi naturali e la biodiversità dell’Italia in uno stato migliore di quello che abbiamo ereditato” – sostiene la “vision” del comitato. Che considera “perciò urgente e necessario un radicale cambiamento culturale e sistemico, quel cambiamento che sino a oggi la nostra civiltà non è riuscita ad attuare: una transizione verso una società e un sistema economico imperniati sul rispetto della natura. L’obiettivo di tutti i paesi del mondo si dovrebbe quindi indirizzare verso il riequilibrio del nostro rapporto con la natura della Terra, per creare una società più giusta, sana e prospera, garantendo contestualmente la nostra stessa sopravvivenza. Il modo ormai fortemente radicato nel nostro attuale modello economico dominante, in cui produciamo, trasformiamo e consumiamo l’energia, le risorse naturali, gli ambienti, la biodiversità, hanno spinto lo stato dei sistemi naturali al limite“.
Il Rapporto è scaricabile qui.