A cura del Coordinamento per il Regolamento del Verde.
Le numerose segnalazioni che ci sono arrivate nelle recenti settimane da parte di cittadini preoccupati per gli interventi di potatura e per gli abbattimenti di alberi che non sembrano corrispondere a corrette tecniche d’esecuzione, né a obiettive necessità di sicurezza e cura delle piante, testimoniano un diffuso interesse per la salvaguardia dell’ambiente e l’esigenza di vigilare su un bene che è patrimonio di tutti.
Questa risvegliata sensibilità è tanto più opportuna dopo l’approvazione del Regolamento del Verde e del Paesaggio urbano di Roma Capitale che mette espressamente il cittadino al centro del programma di difesa del verde cittadino “da qualsiasi azione che vada contro i principi della tutela ecologico-ambientale, biologica, paesaggistica, urbanistica ed estetica”.
Programma che ci ha spinto, infatti, a creare una Scheda di segnalazione di abbattimenti e potature attraverso la quale chiunque può comunicare e documentare interventi che non giudica rispondenti a criteri tecnici e ad esigenze adeguate. Le segnalazioni così ricevute, corredate dalla documentazione fotografica necessaria, saranno valutate così da inserirle in un dossier di ‘casi’ da portare all’attenzione del Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma per le verifiche tecniche necessarie e per l’adozione degli eventuali provvedimenti a carico degli esecutori.
Pubblico e privato
Le segnalazioni possono riguardare tanto gli interventi sugli alberi di proprietà pubblica che quelli sulle piante dei privati perché il Regolamento, che considera il patrimonio arboreo un bene collettivo, disciplina le modalità con cui vanno effettuati gli interventi in entrambe le situazioni (art. 1, c. 5b). È comunque interessante esaminare le ragioni che giustificano gli interventi sul verde arboreo della nostra città e, in particolare, su quella sua cospicua parte che è rappresentata dai 330 mila esemplari di varie specie e dimensioni di proprietà pubblica, ubicate sia all’interno di aree verdi che lungo la viabilità stradale.
Manutenzione delle alberature pubbliche
Il Comune di Roma il 24 febbraio 2021 ha approvato un “Accordo quadro triennale” che destina complessivi 48 milioni di Euro (suddivisi in 8 Lotti) alla manutenzione del verde verticale di proprietà pubblica. Nonostante il bando per l’assegnazione degli appalti sia stato redatto nell’autunno del 2019, quindi ben prima dell’approvazione del Regolamento del Verde, le norme tecniche d’esecuzione delle lavorazioni anticipano le buone prassi agronomiche cui il Regolamento stesso dedicherà non soltanto numerosi articoli, ma addirittura un intero allegato (All. 9).
Le buone pratiche agrotecniche
È interessante osservare che la manutenzione delle alberature, in questa fase limitata a circa 20.000 piante, chiaramente prevede che gli interventi effettuati abbiano le caratteristiche seguenti.
“I servizi di manutenzione previsti, saranno ordinati dal Direttore dell’esecuzione del contratto (DEC) con appositi ordini di servizio e consisteranno nelle seguenti operazioni: potature, abbattimenti, eventuali verifiche fitostatiche …” . “Tutte le operazioni sulla pianta dovranno essere eseguite a regola d’arte … e comunque esclusivamente finalizzate alla riduzione del rischio, ove ritenute necessarie dal DEC, sulla base delle attente verifiche svolte dal personale tecnico …“ . “I tagli dovranno essere fatti a regola d’arte, la superficie dei medesimi dovrà pertanto risultare liscia rispettando l’anello di cicatrizzazione alla base del ramo… Inoltre tutti i tagli delle potature dovranno risultare obliqui rispetto al piano stradale e possibilmente rivolti verso il centro della pianta senza lasciare tronconi sporgenti dallo stesso e la corteccia intorno alla superficie del taglio dovrà rimanere sana ed integra senza slabbrature…”.
Informazione ai cittadini
È il caso, infine, di ricordare che “sono a carico delle imprese tutte le opere provvisorie (segnaletica di cantiere a norma di legge sulla sicurezza e del codice della strada, transennamenti, comunicazioni alla vigilanza, cartelli da collocarsi con congrui tempi preventivi) ed ogni forma di informazione preventiva alla cittadinanza, nonché tutte le incombenze istituzionali relative all’agibilità del traffico veicolare e pedonale. …”, mentre resta a carico dell’Amministrazione il compito di pubblicare con un congruo anticipo sul sito istituzionale del Dipartimento Tutela Ambientale un idoneo preavviso degli interventi programmati (art. 32, c. 1 del Regolamento).
L’istituzione di una Scheda (scaricabile qui), attraverso cui raccogliere le segnalazioni dei cittadini per gli interventi che non sembrano rispondere alle modalità descritte nei punti precedenti, appare quindi un mezzo necessario sia per raccogliere informazioni tempestive sulle pratiche d’esecuzione non conformi sul verde cittadino che l’Amministrazione stessa ammette di non essere sempre pronta ad acquisire e sia per mantenere vigile l’attenzione, la conoscenza e la sensibilità dei cittadini alla tutela di un bene collettivo fondamentale.
ALTRI SPUNTI UTILI:
Finalità degli interventi
Scorrendo la relazione illustrativa del bando si comprendono meglio gli obiettivi che l’Amministrazione comunale si ripropone di conseguire con il notevole investimento effettuato:
- “rinnovare il modo di gestire il sistema del patrimonio arboreo cittadino, orientando il processo di cura e manutenzione verso la sostenibilità ambientale e socio-economica …”
- “realizzare gli interventi di cura in un’ottica funzionale all’ottenimento dei minimi requisiti prestazionali e di sicurezza e cioè in misura tale da massimizzare l’efficienza della vegetazione, minimizzando i rischi connessi alla interferenza fra le alberature, i manufatti ad esse afferenti e le attività della popolazione …”
“sulla base dei rilievi tecnici … si è evidenziato che una parte delle alberature cittadine presenta caratteristiche complessive compatibili con una condizione prossima al fine ciclo vegetativo, cosa che impone l’avvio di interventi di monitoraggio sempre più frequenti e tempestivi, ed i relativi interventi di riduzione del rischio mediante interventi di potatura ed abbattimento…” - che gli interventi necessari, limitati in questa fase a circa 20.000 selezionate alberature, “in considerazione delle limitate risorse umane e di mezzi operativi reperibili all’interno dell’organico capitolino” giustificano il fatto che il Dipartimento Ambiente abbia ritenuto necessario appaltare l’esecuzione di “potature ed abbattimenti nelle alberate cittadine e nelle maggiori ville storiche” e prevedere “tutte le attività necessarie per garantire la manutenzione ordinaria ed alcune attività straordinarie” indicate negli elaborati tecnici.
Interventi sulle alberature
Le operazioni di cura ordinaria consistono in interventi di potatura che dovranno essere svolti secondo le seguenti metodologie:
a) “potatura di diradamento che mira a mantenere l’ingombro volumetrico della chioma esistente che non deve venir ridotta, né in altezza né in larghezza, ma soltanto alleggerimento mediante attenta selezione e rimozione delle branche e del rami in sovrannumero e di quelli essiccati. L’intensità del diradamento non può superare il 30% della densità iniziale onde non intaccare le capacita di ripresa della vegetazione … In nessun caso devono essere lasciali monconi, né creati ‘gomiti’ ad angolo acuto aperto verso il centro della pianta…”
b) “potatura di rinnovo che ha il duplice scopo di contenere lo sviluppo di soggetti squilibrati o eccessivamente vigorosi per l’ambiente in cui sono inseriti e di stimolare l’emissione di nuova vegetazione in modo da mantenere relativamente ‘giovane’ una pianta. … La potatura non deve essere tale da compromettere la capacita di ripresa della vegetazione; la pianta deve cioè mantenere un’equilibrata dotazione di branche primarie secondarie e rami d’ordine inferiore in modo da conservare la potenzialità della propria conformazione tipica e una sufficiente vigoria…”
c) “potatura di rimonda del secco che ha come scopo ‘ripulire’ l’albero di tulle le sue parti non più vitali. l’intervento deve essere eseguito in modo rigoroso e completo, evitando di danneggiare accidentalmente le parti verdi. In nessun caso devono essere lasciati monconi.”
d) “spalcatura, ovverosia la rimozione dei rami bassi costituenti il palco più basso della pianta, al fine di rendere agevole il passaggio a persone e mezzi sottostanti la chioma dell’albero, oppure nel caso dei Pinus, la rimozione di uno o più palchi bassi, da effettuare esclusivamente nel caso di rami tendenzialmente decombenti…”
Le operazioni di cura straordinaria sono principalmente gli abbattimenti che dovranno essere eseguiti secondo le seguenti modalità:
“Abbattimento, ovverosia l’eliminazione delle piante secche e/o risultanti in classe (di rischio) D ad una precedente verifica VTA, o in alternativa da un conclamato cedimento parziale o in corso delle piante …,” deve avvenire “effettuando il taglio del tronco radente il piano del marciapiede o sede stradale e/o asportando l’apparato radicale con idonea macchina per l’estirpazione delle ceppaie”.
Interventi aggiuntivi
Va osservata la speciale importanza che rivestono le migliorie aggiuntive che tutti gli appaltatori hanno garantito per ottenere una premialità in sede di assegnazione dei bandi che, a parte il rispetto delle modalita d’esecuzione già indicate, costituiscono un indubbio vantaggio per l’Amministrazione, non richiedendo ulteriori oneri. Si tratta di:
a) “Compilazione schede di analisi speditiva delle piante …, eseguita da tecnico abilitato,…, per tutte le piante interessate dagli interventi manutentivi.”
b) “Deceppamento delle piante abbattute …”
c) “Sostituzione delle piante abbattute …. e piantagione di nuovi alberi, con manutenzione biennale e garanzia di attecchimento, comprensiva del ristoro degli eventuali danneggiamenti dei marciapiedi, cigli e strade …”.
Non si possono affidare questi compiti alla buona volontà delle cittadine e dei cittadini, alle loro (supposte) competenze. Si considerino, e non teoricamente, gli effetti di un modo di agire che, lo vogliate o no, ha il suo più immediato corrispettivo nelle ronde di sorveglianza per fini securitari, nei gruppi whatsapp di vicinato, creati per segnalare presunti misfatti o trasgressioni. La cittadinanza, se è vero che può o deve “essere educata al verde” non adotta segnalazioni, ma, se mai, libri che ne parlino seriamente.