Con BagnaMI i Milanesi hanno scoperto l’acqua fredda: quella che lasciano scorrere nella doccia prima che arrivi la calda, quella che usano per lavare la frutta, o per sciacquare una pentola senza detersivo, e tutta quella che in altri casi può essere recuperata dopo un primo uso domestico.
La raccolgono dentro bottiglie o taniche di plastica e poi la adoperano per irrigare i giovani alberi piantumati in gran numero nell’ambito del programma ForestaMI o altri progetti “green” in giardini, parchi ed altre aree verdi del Milanese.
La campagna è stata lanciata attraverso la pagina Facebook “ForestaMI e poi DimenticaMI?” amministrata da Adriana Berra, attivista in diversi comitati civici milanesi tra cui “Salviamo il Parco Bassini”, famoso per aver cercato di impedire al Politecnico di Milano di costruire il suo nuovo dipartimento di Chimica proprio sul parco, distruggendo i suoi 6 ettari di verde profondo e abbattendo una trentina di grandi alberi. Oggi il comitato Bassini è tra i promotori della campagna BagnaMI.
Adriana è anche uno dei fondatori della Civica AmbientaLista, lista di cittadini attivi e ambientalisti che alle elezioni comunali del 2021 si è presentata propugnando un ambientalismo più radicale ed autentico rispetto al greenwashing a loro avviso praticato dal sindaco Sala.
Sulla pagina “ForestaMI e poi DimenticaMI?” il post di lancio della campagna BagnaMI spiega: “Parecchi cittadini, già da qualche estate, hanno preso l’abitudine di bagnare gli alberelli neo-piantumati (che hanno bisogno costante di acqua, o rischiano seriamente di morire) con bottiglie, annaffiatoi o taniche riempiti alle fontanelle pubbliche. Quest’anno la siccità conclamata non permette proprio di sprecare acqua. Ecco allora un’idea veramente ecologista: tenere da parte l’acqua usata in casa ancora usabile per bagnare le piante e conservarla in recipienti che poi si caricano su bici o auto, o un carrello della spesa”.
Il post fornisce anche indicazioni su come bagnare gli alberelli, tra cui: “Per aiutarli a sviluppare radici che scendono in profondità, irrigateli con parecchi litri di acqua un paio di volte la settimana, piuttosto che tutti i giorni con poca acqua” e termina con un’esortazione: “Se tutti la facciamo diventare un’abitudine, salveremo tanti alberelli. Anche -o soprattutto – quelli di ForestaMI che una volta piantati finiscono spesso dimenticati”.
La pagina “Forestami e poi Dimenticami?” riceve ogni giorno messaggi di milanesi che raccontano con orgoglio di essere dediti all’annaffiatura degli alberelli già da tempo, oppure di aver aderito all’appello per BagnaMI e cominciato a irrigare giovani alberi vicino a casa o in aree verdi che frequentano abitualmente. Alcuni “bagnatori” si stanno organizzando in piccoli gruppi che operano su specifiche aree verdi del loro quartiere. Alla pagina Facebook arrivano anche numerose segnalazioni (corredate da foto o video) di gruppi di giovani alberi morti o in sofferenza. La pagina le verifica e le rilancia. Lo stesso fa con alcuni dei numerosi post di cittadini che su Facebook lamentano e documentano la morìa degli alberelli nei parchi milanesi, alcuni anche centrali come il Ravizza o il Baden Powell. Tra i followers della pagina figurano anche un paio di utenti qualificatisi come manutentori del verde per il Comune di Milano: nei loro commenti spiegano le difficoltà e le frustrazioni del loro lavoro, rivelando anche alcuni retroscena sconcertanti del programma ForestaMI.
Una pagina – “Forestami e poi Dimenticami?”- che denuncia le diffuse situazioni di incuria o cattiva gestione del verde milanese e sollecita quei cambiamenti promessi in campagna elettorale dall’assessore al Verde uscente (Pierfrancesco Maran promise per la primavera-estate 2022 la fine dell’esternalizzazione della gestione del verde, ma risulta invece che l’appalto scaduto sia stato rinnovato, per il terzo anno consecutivo, alla società AVR che lo vinse nel 2016 con il ribasso del 36%) e da quello entrante, Elena Grandi, che insieme ai “suoi” Verdi ora entrati in consiglio comunale e nei Municipi promise di incidere “da dentro” sulle politiche ambientali di Sala, loro alleato politico alle elezioni.
Nell’attesa che questo lavorio interno si traduca in un evidente miglioramento della gestione del verde cittadino, “ForestaMI e poi DimenticaMI?” sollecita i Milanesi ad andare oltre le denunce e le lagnanze e sposare la filosofia di BagnaMI: “Armiamoci di taniche, buona volontà e tanto amore per i nostri amici alberi: oggi noi salviamo loro, domani loro salveranno noi!”.
Buon giorno, è quello che temo avverrà a tutti gli alberi che verranno piantumati con tanti proclami…..nessuno parla della manutenzione e dei costi che ne derivano. Solo proclami che bucano, per il resto rischiamo di avere foreste scheletriche……tutte le più grandi società ( anche di dubbia etica ecologica) si stanno buttando a capofitto sui finanziamenti per le forestazioni proponendo aree in cui non c’è neanche la possibilità di irrigare, potare, eseguire le lavorazioni agronomiche necessarie per la crescita delle così dette foreste. Non ci siamo, non si salva così il pianeta, con le solite speculazioni ideologiche, finanziarie, ma con una vera riconversione educativa sui consumi, sulla sostenibilità di scelte industriali, economiche nel rispetto del Creato, scelte molto più impegnative che abbandonare dei poveri alberi a loro stessi. Enrico