Tempo di proteste in Campania, il nuovo Piano Rifiuti Urbani non convince nessuno, a partire dal Ministero dell’Ambiente. Infatti, “Si osserva che il piano sembra impostato principalmente sulla realizzazione di impianti di trattamento del rifiuto indifferenziato, inceneritori e discariche, in contrasto con i principi enunciati nel piano stesso e dichiarati nella gerarchia comunitaria”. Insomma, non si muovono passi avanti verso traguardi di ecosostenibilità ambientale e territoriale, piuttosto ci si indirizza versa il business degli impianti che bruciano oltre a rifiuti anche tanti soldi. Questa mattina a spiegare il piano e a cercare di correggerlo ci hanno provato alcune sigle ambientaliste, quali l’associazione Marco Mascagna, il movimento Cittadini Campani per Piano Rifiuti Alternativo e la Rete Lilliput, presso la sede dell’associazione ManiTese in piazza Cavour, dove a margine della conferenza stampa è stato lanciato l’appello di Don Alex Zanotelli per costituire una “grande assemblea di mobilitazione”. Ma insieme a questo, il missionario comboniano – stabilitosi a Napoli nel Rione Sanità- a proposito della nuova legge ha detto che “con questo tipo di piano dovremo scappare, in quanto vuol dire continuare ad ammazzare questa Regione già martoriata, proseguendo sulla linea di quanto fatto dai commissari straordinari dell’Emergenza. Questa terra grida. E’ un problema etico a questo punto: proseguire a favore del business, significa andare contro la salute della nostra gente”. Parole sante. Così si mobilitano i Comitati, dandosi appuntamento per un Sit-In lunedì mattina davanti al palazzo della Regione. “Quello che ci preoccupa- ha spiegato il dottor Pio Russo Krauss– è la sottostima di impianti di compostaggio a favore della costruzione di tre inceneritori, quando basterebbe solamente quello già in funzione di Acerra che attualmente ha una capacità di smaltire il 22% dei rifiuti prodotti in Campania. Ma c’è un’altra incongruenza nel piano, quella sull’impatto della salute e sull’ambiente dei diversi scenari”. Queste parole arrivano dopo un suo studio delle ottocento pagine del Piano – pubblicato il ventisette dicembre scorso sul Burc. Ogni rigo è stato analizzato anche dal WWF- presente alla conferenza stampa con Ornella Capezzuto– che ieri ha diffuso un comunicato dove tra l’altro si legge questo. “Si stanno commettendo ancora gli errori del passato, preferendo la propaganda delle scelte impiantistiche invece che avviare una politica coerente con il quadro normativo nazionale e europeo. Il Piano proposto è chiaramente in contrasto con le linee dettate dall’Europa e dal quadro nazionale quindi saranno inevitabili nuovi contenziosi e nuove emergenze, se non verrà modificato drasticamente” ha detto Stefano Leoni Presidente WWF Italia. E ancora, “Il WWF Campania sollecita l’Assessore Romano e i consiglieri regionali a non licenziare un Piano con tanti punti deboli, che potrebbero decretarne una bocciatura europea.” Ricorda Alessandro Gatto Presidente WWF Campania. Hanno espresso dubbi poi anche la stessa Confindustria, quindi sigle come CGIL e infine Arpa Campania. Infine, c’è da fare i conti con le organizzazioni criminali, sempre in agguato per sguazzare nel fragile quanto complicato sistema dei rifiuti. Per adesso c’è uno spiraglio ed è quello della presentazione di efficaci emendamenti da parte di consiglieri regionali. Vedremo, ma intanto il quadro resta molto preoccupante.
Michele Sorvillo – redazione Campania