a cura del Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG).
Sembra incredibile, ma la presunta valorizzazione turistica pretende di arrivare fin nel più piccolo scoglio. È quanto accaduto recentemente sull’Isolotto d’Ogliastra, isoletta di porfido rosso estesa una decina di ettari con un paio di scogli affioranti.
L’antica Heralubra, luogo dei bagni di Hera, la Giunone romana, con tracce di presenza punica e araba, è stata rifugio per naviganti e pescatori e ospita una ricca avifauna marina.
Ora ospita anche, suo malgrado, una struttura con apparente finalità turistica recentemente realizzata in base a autorizzazioni sconosciute.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha, quindi, inoltrato (25 maggio 2023) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti al fine di verificarne la legittimità o meno.
Coinvolti il Ministero della Cultura, la Regione autonoma della Sardegna, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari, il Comune di Lotzorai, i Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, la Guardia costiera, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, informata per gli aspetti di competenza la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lanusei.
L’Isolotto d’Ogliastra è tutelato con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), ricade parzialmente nel demanio marittimo (artt. 822 cod. civ. e 28 cod. nav.), è salvaguardato con vincolo di conservazione integrale (art. 10 bis della legge regionale Sardegna n. 45/1989 e s.m.i.).
Il GrIG auspica rapide verifiche da parte delle amministrazioni pubbliche coinvolte, nonché l’adozione degli opportuni provvedimenti di tutela ambientale.