Gruppo d’Intervento Giuridico
Articolo pubblicato sul sito del GrIG
Il piano di lottizzazione lungo il litorale di Baia S. Anna – Su Portittu Ruju, a Budoni (SS), fra pineta e mare azzurro, è retto da una convenzione stipulata nel giugno 1975.
36 ville, ristorante – centro commerciale, residence, servizi su area comparto di 180.579 metri quadri.
Anche allora la Juventus vinceva il campionato di calcio di serie A, in quel tempo a 16 squadre, mentre Paolo Pulici vinceva la classifica marcatori con 18 gol.
Da quel tempo è passata parecchia acqua sotto i ponti.
La società Baia S. Anna s.p.a., dopo varie vicissitudini, fallì e subentrarono la Lasa s.r.l. e, soprattutto, l’emiliana Larus s.r.l.
Il piano di lottizzazione (36 ville, ristorante – centro commerciale, residence, servizi su area comparto di 180.579 metri quadri) non vide completate le previste opere di urbanizzazione primaria (viabilità, depurazione, reti idriche ed elettriche, ecc.) entro la scadenza della convenzione, pur prorogata al 2003, così come confermato nel 2017 dallo stesso Comune di Budoni (Ufficio edilizia privata).
I piani di lottizzazione e le relative convenzioni attuative non sono eterni, per legge e giurisprudenza costante, le opere di urbanizzazione devono essere realizzate entro 10 anni a regola d’arte: in caso contrario, le parti inattuate non possono essere più realizzate.
In questo caso, a opere di urbanizzazione non terminate, si pretende di poter andare avanti con un piano di lottizzazione stipulato più di quarant’anni fa e in contrasto con tutte le successive normative di tutela costiera e con il piano paesaggistico regionale (P.P.R.).
Insomma, un piano di lottizzazione zombie, come nella più squisita tradizione.
Con deliberazioni Consiglio comunale Budoni n. 36 del 3 agosto 2017 e n. 51 del 19 dicembre 2018 è stato approvato un “progetto di variante tipologica dei fabbricati” (art. 9, comma 5°, della legge regionale Sardegna n. 28/1998) concernenti il suddetto piano di lottizzazione ormai decaduto da anni.
“A soli 80 metri dal mare e dalla spiaggia bianchissima, le ville di Baia Sant’Anna sono in elegante armonia col silenzio e la natura incontaminata che le circonda”, scriveva la società immobiliare Larus, annunciando la progettazione in corso del “comparto G” e del “comparto H”.
Nell’inverno del 2020 una ruspa sferragliava, sterrando terreni per sconosciuti motivi.
L’associazione ecologista Gruppo d’intervento Giuridico (GrIG) allora inoltrava in proposito (29 dicembre 2020) un’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti.
I lavori non proseguivano.
Nei giorni scorsi, l’Unione dei Comuni Riviera di Gallura, al termine di una lunga procedura, ha emanato il provvedimento SUAPE prot. n. 520 del 24 novembre 2023 relativo alla “realizzazione delle unità immobiliari dei Corpi R, H, G, e 2 unità immobiliari del Corpo F3, del Complesso Turistico Residenziale Baia Sant Anna in località Portittu Ruju del Comune di Budoni”, complessivamente una cinquantina di unità immobiliari di varia volumetria.
Nel corso delle conferenze di servizi l’Ufficio Urbanistica del Comune di Budoni ha espresso parere negativo (nota prot. 10.971 dell’1 settembre 2023), mentre l’Ufficio Tutela del Paesaggio del Comune di Budoni ha espresso parere favorevole (nota prot. n. 11.579 del 7 settembre 2023).
Nulla risulta aver detto la competente Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari.
Il GrIG ha nuovamente inoltrato (4 dicembre 2023) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti, coinvolgendo il Ministero per la Cultura, la Direzione generale pianificazione territoriale e vigilanza edilizia della Regione autonoma della Sardegna, il Servizio valutazioni ambientali della Regione autonoma della Sardegna, il Comune di Budoni, ii Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, informando, per quanto di competenza, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nuoro.
Il litorale di Budoni è tutelato con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), dal piano paesaggistico regionale (P.P.R. – I stralcio costiero), mentre la fascia costiera è tutelata anche con vincolo di conservazione integrale (art. 10 bis della legge regionale Sardegna n. 45/1989 e s.m.i.).
La salvaguardia delle coste, fondamentale risorsa ambientale ed economico-sociale della Sardegna, necessita della massima trasparenza e rispetto della legalità.