Nella foto: una delle assemblee pubbliche che si sono tenuta a Castelvetro sull’impianto Inalca
CASTELVETRO (MODENA)
“Non si tratta di un inceneritore. Il nuovo impianto consiste in un sistema avanzato di valorizzazione completa ed articolata delle biomasse. È previsto il trattamento preliminare delle biomasse tramite bollitura ed il successivo utilizzo della sola frazione grassa come combustibile in due moderni motori a scoppio per la cogenerazione. Si tratta della versione più avanzata ed efficiente degli analoghi motori alimentati a metano esistenti e funzionanti da oltre 15 anni presso tutti gli stabilimenti Inalca per la produzione di calore ed energia elettrica”.
Con queste ed altre rassicurazioni Inalca, una delle più importanti aziende mondiali di lavorazione della carne (gruppo Cremonini), ha cercato di convincere la popolazione sull’impianto che sta per sorgere ai piedi della collina modenese, in un’area paesaggisticamente unica, anche se ormai fortemente antropizzata, anche da impianti di lavorazione della carne.
Non tutta la popolazione si è convinta. Anzi, quando il progetto per incenerire gli scarti animali ha preso consistenza, è scattata la mobilitazione, che si è tradotta anche nella costituzione di un “Comitato No biomasse Inalca”.
“Sono più di 3000 i cittadini che a tutt’oggi hanno firmato contro la realizzazione e messa in opera dell’impianto di Inalca spa per la cosiddetta valorizzazione energetica di sottoprodotti di origine animale (scarti di macellazione anche pericolosi) – spiega il Comitato – riteniamo che il progetto presenti potenziali rischi per la salute e la qualità di vita, come evidenziato in vari incontri e assemblee pubbliche e nelle osservazioni presentate in Provincia”.
Il Comitato, preoccupato delle emissioni dell’impianto di cogenerazione che brucerà scarti di carne bovina al confine con l’altro comune modenese di Castelnuovo ha anche inviato una lettera al sindaco di Castelvetro per chiedere l’attivazione del Regolamento attuativo del referendum popolare. “Abbiamo richiesto al responsabile del procedimento di poter comunicare le nostre osservazioni in sede di Conferenza di servizi. Infine abbiamo richiesto una convocazione straordinaria del Consiglio provinciale, nel territorio dell’Unione dei Comuni Terre di Castelli, nel quale poter essere ascoltato come parte interessata”.
Info:
Comitato No Impianto Biomasse Inalca
http://www.noinceneritoreinalca.it/
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COMUNICATO STAMPA del 18 aprile 2012
Il Comitato di cittadini “No Impianto a Biomasse Inalca” è in attesa di
conoscere il parere della Provincia in ordine al Procedimento unico per
l’autorizzazione dell’impianto per la produzione di energia elettrica e
termica nel Comune di Castelvetro.
Rende noto di non avere ancora ricevuto alcuna risposta alla richiesta di
convocazione di un Consiglio provinciale straordinario cui partecipare
come parte interessata, né parimenti alla richiesta di poter esprimere il
proprio dissenso motivato in sede di Conferenza di Servizi. Inoltre non ha
ancora ottenuto copia dei verbali delle Conferenze dei Servizi svoltesi
fino ad ora, nonostante la domanda inviata in data 3 gennaio 2012.
Rende anche noto di avere inviato alla Presidenza dell’Unione Terre di
Castelli e alle Amministrazioni comunali di Castelnuovo Rangone,
Castelvetro di Modena e Spilamberto una lettera in cui si fa presente che
a norma dei vigenti Regolamenti europei i sottoprodotti di origine animale
di categoria 1 non siano da annoverarsi tra le fonti rinnovabili. L’uso di
grassi fusi derivanti da tali materiali è pertanto vietato (Reg.
UE749/2011, punto (16) L 198/4 in GUUE del 30/7/2011).
Il Comitato si riserva di adire a vie legali nel caso tale progetto fosse
approvato con o senza restrizioni – anche per l’inidoneità del luogo per
questo o altri tipi di impianto – e s’interroga sull’eventualità di fare
emergere ai vari livelli le responsabilità per non avere bloccato sul
nascere un procedimento oneroso per i cittadini, se solo si fosse chiesto
un parere sanitario preventivo.
Al momento opportuno i 4000 cittadini che a tutt’oggi hanno firmato contro
la realizzazione dell’impianto sapranno riconoscere la qualità politica di
chi nei fatti sa operare le scelte migliori per tutelare la salute.
Comitato No Impianto Biomasse Inalca
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Comunicato stampa del 23 maggio 2012
Il Comitato No Impianto a Biomasse Inalca esprime soddisfazione per lo stop dato dalla Provincia alla realizzazione del cosiddetto termovalorizzatore di Castelvetro.
Rimane vigile al fine di monitorare l’evoluzione del progetto Inalca e di altri che dovessero costituire sul territorio pericolo per la salute pubblica e ambientale e danno per la qualità di vita dei cittadini.
In particolare esprime preoccupazione anche per l’idea di un “polo energetico” che sorgerebbe nel Comune di Castelnuovo Rangone , con il rischio che tale territorio possa divenire un “collettore” di scarti animali o altro, andando a peggiorare la qualità ambientale già fortemente compromessa.
Continuiamo a ritenere assurdo che per diminuire le emissioni di CO2 da fonti fossili, si progetti di immettere nell’ambiente ogni anno centinaia di tonnellate di inquinanti ben più pericolosi, in una zona che per
costituzione orografica è soggetta a uno scarso ricambio d’aria ed è già caratterizzata dalla presenza di industrie inquinanti.
Per quanto sopra esposto, il Comitato crede che non sia opportuno in questa zona installare impianti a biomasse/biogas. Si riserva pertanto di continuare la propria azione in questa o altra forma associativa affinché gli Amministratori Pubblici si adoperino per la tutela della salute .
Comitato No Impianto Biomasse Inalca
http://www.noinceneritoreinalca.it/
info@noinceneritoreinalca.it