Intervento del Coordinamento Salviamo il Paesaggio di Roma e provincia presso la Regione Lazio
Lo sviluppo dell’edilizia residenziale a Roma negli ultimi anni è quantificabile in decine di milioni di metri cubi.
Nonostante l’eccesso di offerta immobiliare, le fasce deboli della popolazione stentano tuttavia a trovare alloggi: una situazione paradossale perché mal governata, che genera sprechi inauditi.
Infatti, il dissennato modello di crescita ha causato una espansione urbana incontrollata: periferie che generano altre periferie sempre più lontane e costringono l’amministrazione comunale ad indebitarsi per portare servizi, trasporti, strade e per la quotidiana gestione.
La Giunta capitolina vuole procedere rapidamente all’approvazione di una variante urbanistica che consente la costruzione di 66mila nuovi alloggi su 160 aree in prossimità di zone preziose – alcune addirittura vincolate – come il Parco dell’Appia Antica, il Parco di Veio o le Riserve Naturali del Litorale Romano e della Marcigliana. 20 milioni di metri cubi su 2300 ettari.
Si tratta di aree a vocazione agricola multifunzionale, un patrimonio che ci invidia tutta l’Europa, un’enorme riserva alimentare, dove si potrebbero incentivare l’agricoltura sostenibile, la filiera corta, la commercializzazione a km zero, agriturismi e tenute agricole multifunzionali.
L’agricoltura locale e multifunzionale, rispettosa dell’ambiente come una delle strade da percorrere per scampare a questa crisi dilagante, per creare nuovi posti di lavoro moderni e gratificanti da proporre ai giovani che si prendono cura delle terre, che promuovono il cibo di qualità, la biodiversità delle produzioni e dei paesaggi, non può essere più una soluzione da sottovalutare ma assolutamente da indicare e da inserire nell’agenda politica di questo Comune e naturalmente di questa Regione.
Come Coordinamento Salviamo il paesaggio Roma e Provincia abbiamo sensibilizzato i media e l’opinione pubblica i merito allo stop al consumo di suolo e alla riconversione, promosso incontri con istituzioni, e recentemente scritto una lettera ai ministri Ornaghi, Catania e Clini proprio sulla salvaguardia dell’Agro.
Per una città che impermeabilizza suolo al ritmo di 300 ettari all’anno, dato dell’annuario Ispra 2011 pubblicato meno di dieci giorni fa, il piano di housing sociale appare completamente inadeguato. Le persone sarebbero alloggiate in ghetti urbani lontanissimi da tutti i servizi e Il Comune sarebbe tenuto a realizzare tutte le infrastrutture necessarie, vista la localizzazione in aperta campagna, dando il colpo di grazia alle aree verdi interessate e indebitandosi ulteriormente.
Al momento il debito di Roma viaggia sugli 11 miliardi di euro, senza parlare delle municipalizzate, e le periferie di Roma come quelle di tante città italiane sono piene di abitazioni nuove, vuote, che presto diventeranno obsolete. Nella Capitale sono migliaia: risorse ingenti, in gran parte sconosciute, che l’Amministrazione può riscoprire per far fronte all’emergenza abitativa.
Infatti, non diciamo no all’housing sociale ! Esistono milioni di metri cubi inutilizzati, di proprietà pubblica, che una sana spending review potrebbe censire e destinare al recupero a fini residenziali.
Un’iniziativa che, a costi competitivi, potrebbe comunque fornire lavoro a un settore, quello edile, in stato di profonda crisi. L’emergenza abitativa è una piaga sociale a cui si deve dare risposta, come forum nazionale dei movimenti per la terra e il paesaggio proponiamo il censimento di edifici inutilizzati e il loro recupero anche ai fini di housing sociale. Questa buona pratica COSTA MENO per le casse comunali già in grande difficoltà e dà lavoro a molteplici competenze.
Abbiamo inoltre notato che per quanto riguarda la capacità edificatoria contenuta nel nuovo Prg di Roma, senza dover ricorrere alla variante che impegna le aree agricole, essa parte dai 20.000 alloggi in su. Per questo stiamo preparando un dossier tecnico, e appena pronto lo invieremo anche a questa Commissione.
A settembre è in programma un’importante iniziativa di riflessione sul consumo del territorio e le sue gravi conseguenze, con ospiti di livello nazionale.
Per finire, anche l’Ance si è espressa a favore del recupero dei centri storici… Questa è anche la cura per il rientro del debito di questo Comune che è salito a più di 5.000 euro pro-capite : bisogna bloccare qualsiasi ulteriore espansione urbana, fermare il consumo di suolo e razionalizzare la città esistente.
Ripetiamo anche qui ciò che abbiamo chiesto ai Ministri:
Vi chiediamo di attivarvi con i poteri di cui disponete per la salvaguardia dell’Agro Romano, inibendo e bloccando ogni iniziativa irreparabilmente offensiva di questo patrimonio storico, ambientale, paesaggistico e agricolo.
Grazie.
Coordinamento Salviamo il Paesaggio Roma e Provincia
salviamoilpaesaggio.roma.prov@gmail.com
Spero che tutto si risolva per il meglio, ma con un sindaco come questo, di sicuro il peggiore dal dopoguerra, che in campagna elettorale promise il rispetto dell’Agro Romano e poi ecco come ha mantenuto le sue parole. Il bello è che non ha un minimo senso dell’onore, quando si promette qualcosa si deve mantenere. Ma lui è il degno figlio di chi recentemente ha governato il Paese.