Valle d’Aosta – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog Forum italiano dei movimenti per la difesa del paesaggio e lo stop al consumo di suolo Fri, 21 Jun 2024 07:42:58 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.6 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/wp-content/uploads/2011/08/cropped-logo_salviamoilpaesaggio-32x32.jpg Valle d’Aosta – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog 32 32 Pro Natura contesta la revoca delle chiusure domenicali alle auto al Colle del Nivolet http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/06/pro-natura-contesta-la-revoca-delle-chiusure-domenicali-alle-auto-al-colle-del-nivolet/ Sun, 09 Jun 2024 16:39:04 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16612 Lettera di Pro Natura Piemonte alle istituzioni, del 30.05.2024

Al Presidente del Parco nazionale Gran Paradiso, al Sindaco della Città Metropolitana di Torino, al Presidente della Comunità del Parco, al Sindaco del Comune di Ceresole Reale, al sindaco del Comune di Valsavarenche, agli organi d’informazione

Pro Natura Piemonte ha appreso con stupore, misto a disappunto, la decisione del presidente del Parco nazionale Gran Paradiso di revocare le chiusure domenicali del traffico privato, in atto da circa vent’anni, del tratto di strada che collega la zona del Serrù al Colle del Nivolet.

Tale decisione, in aperta contraddizione con la Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) ed il relativo piano di azioni a cui il Parco ha aderito fin dal 2021, viene adottata in un momento in cui il Parco è privo di un Consiglio direttivo a causa delle incomprensibili (o forse troppo comprensibili) lungaggini poste dal Ministero competente nel nominare i consigli scaduti di vari Parchi nazionali.

Riteniamo utile riportare parte del testo che appare sul sito del Parco nazionale Gran Paradiso per giustificare l’abolizione dell’attuale regolamentazione.

Da oltre vent’anni il Parco Nazionale Gran Paradiso è impegnato in una campagna di sensibilizzazione tesa alla progressiva riduzione degli impatti nell’area dell’altopiano del Nivolet (pianoro di torbiere e ambienti umidi a 2.500 metri di altitudine, habitat di molte specie di animali e di specie floristiche rare di alta quota), e lungo la strada veicolare provinciale dell’omonimo Colle.  Le azioni di conservazione attiva si sono finora tradotte nell’attivazione del progetto “A piedi tra le nuvole” con cui il Parco ha cercato di promuovere una mobilità dolce, alternativa, limitando il traffico automobilistico nelle domeniche estive di luglio e agosto, e favorendo, nel contempo, gli spostamenti a piedi, in bici e con navetta.  Il progetto è stato sostenuto sin dal 2003 da Città Metropolitana di Torino, Regione Valle d’Aosta e dai Comuni di Ceresole Reale e Valsavarenche. Con l’idea di andare oltre la fase di sperimentazione e di promozione, messa in atto con il progetto sopra citato, l’Ente Parco si prefigge di approfondire le azioni di riduzione dei flussi veicolari al Colle, tramite una progressiva riduzione del numero di accessi in quota e la regolamentazione della strada. Questo è da sempre l’obiettivo del Parco che, però, deve essere condiviso con i diversi attori del territorio coinvolti nella gestione della strada, primi fra tutti la Città Metropolitana di Torino ed i Comuni di Ceresole Reale e Valsavarenche. Partendo dal principio che il Parco non vuole imporre scelte al territorio ma, al contrario, mira ad una gestione condivisa, in questi ultimi due anni si sono ripetuti i tentativi di giungere ad un accordo con i due Comuni, che finora non hanno portato ad una soluzione condivisa.

Condividendo la volontà – espressa dal Parco sul proprio sito – di andare oltre la fase di sperimentazione e di promozione con l’obiettivo di approfondire le azioni di riduzione dei flussi veicolari al Colle, favorendo gli spostamenti a piedi, in bici e con navetta, Pro Natura Piemonte ritiene incomprensibile la revoca della pur limitata regolamentazione attuale e chiede che, in attesa di ulteriori interventi, si mantengano le limitazioni al traffico in atto da circa vent’anni.

Ringraziando per l’attenzione e disponibili alla massima collaborazione, porgiamo i migliori saluti.

Umberto Lorini (presidente di Pro Natura Piemonte)

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A Cervinia potrebbe crescere un ecomostro, fermiamolo… http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2023/03/a-cervinia-potrebbe-crescere-un-ecomostro-fermiamolo/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2023/03/a-cervinia-potrebbe-crescere-un-ecomostro-fermiamolo/#comments Sun, 05 Mar 2023 08:40:52 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=15857 Un gruppo di residenti di Breuil-Cervinia ha appreso con sgomento l’esistenza di un progetto edilizio, soprannominato The Stone, che prevede l’abbattimento dello storico e centrale Hotel Fosson. Si tratta di un grattacielo/muro di nove piani, alto 30 metri, progettato dallo studio di architettura Peluffo per conto dell’impresa edile Vico di Ezio Colliard. Un colosso di cemento incombente ed opprimente, calato in modo del tutto inappropriato nel centro del Paese, destinato a togliere aria e luce a mezza Cervinia.

I residenti, che si stanno costituendo in comitato, sanno che non c’è tempo da perdere e per questo vogliono sensibilizzare l’opinione pubblica e il sindaco Jean Antoine Maquignaz, al quale hanno indirizzato una lettera di protesta (qui si riportano degli stralci).

“In modo per noi incomprensibile, le necessarie autorizzazioni da parte della Regione Valle d’Aosta (Commissione Paesaggistica), della Soprintendenza alle Belle Arti e della Commissione Edilizia comunale sono già arrivate e su tali aspetti sono in corso verifiche da parte di svariati Studi Legali interpellati dai condomini confinanti. Tuttavia, per dare il via libera definitivo alla costruzione di The Stone, manca ancora la firma del Sindaco. E’ per tale ragione che oggi ci rivolgiamo alla Sua persona.

Signor Maquignaz, nel corso della conferenza indetta nei giorni scorsi dalla Vico per illustrare il progetto è stato affermato chiaramente che il futuro di Cervinia è a sviluppo verticale per soddisfare la crescente domanda di turisti internazionali a caccia dell’ultima neve. Ma noi, residenti e appassionati del Breuil e della sua storia, non vogliamo che diventi la Dubai delle Alpi. Desideriamo, invece, che assomigli sempre di più alla vicina Zermatt che entro quest’anno verrà collegata con una nuova funivia”.

Se la costruzione di The Stone andrà in porto, vuol dire che avrà vinto l’avidità e la speculazione, altri grattacieli sorgeranno, la Dubai delle Alpi diventerà realtà. Anziché edificare un grattacielo di 30 metri a beneficio di soli 9 privati (esatto, 9 appartamenti di 160 mq l’uno!) non sarebbe più opportuno favorire al più presto la riqualificazione della Gran Baita, monumento al degrado e alla trascuratezza che da mezzo secolo fa vergognare i Cervinesi?

Signor Sindaco, ci sostenga nel preservare la nostra dimensione culturale! Lei ha l’occasione e l’opportunità politica e tecnica di fermare l’insulto incombente ed opprimente di “The Stone”. Di passare alla storia come il sindaco che ha salvato l’anima di Cervinia”.

Della nostra azione sono già stati informati e documentati il Fondo Ambientale Italiano, Italia Nostra-Sezione Piemonte e Valle d’Aosta e Legambiente. Ora non resta altro che chiedere il sostegno dei residenti e degli amanti della montagna: firmate questa petizione e associatevi alla nostra richiesta al sindaco di Cervinia perché fermi questo scempio.

E’ possibile sottoscrivere questa petizione on line qui.

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Salviamo il Vallone del Grauson http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2022/10/salviamo-il-vallone-del-grauson/ Sun, 16 Oct 2022 19:18:00 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=15587 Petizione on line che invitiamo a sottoscrivere (qui).

Uno dei valloni incontaminati della valle di Cogne corre il rischio di essere compromesso dalla costruzione di una strada. Le lettere di richiesta di concessione della servitù sono già state inviate ai proprietari dei terreni su cui è previsto il passaggio ed è quindi urgente intervenire. Il comitato Salviamo il Vallone di Grauson si oppone all’azione di Comune e Consorzio di Miglioramento Fondiario e chiede che:

  • ogni progetto che possa favorire il passaggio di mezzi motorizzati, a partire dal Pian della Cretetta, venga bloccato e cancellato
  • l’intera area, già classificata come Sito di Interesse Comunitario, venga considerata a tutti gli effetti area di grande interesse naturalistico
  • si provveda a un adeguato controllo del territorio e tutela di un patrimonio comune  

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PREMESSA

Siamo a Cogne, Perla delle Alpi della Valle d’Aosta. E precisamente nella sua frazione più alta, Gimillan. Dal Pian della Cretetta si ha uno dei panorami più belli sulla valle. Un colpo d’occhio che abbraccia dal Montzeuc alla Grivola fino al Gran Nomenon, al pollice di Punta Pousset, e, naturalmente, il massiccio del Gran Paradiso. Sotto, i Prati di Sant’Orso e Cogne. Alle spalle, un assaggio di quel paesaggio unico che è il vallone del Grauson. Un habitat straordinario che comprende praterie alpine, sorgenti, laghi e paludi d’alta quota, che conserva e protegge specie rare di fauna alpina, più di trenta rock glaciers, i ghiacciai di pietre, costituendo un patrimonio inestimabile di biodiversità e ricchezza floristica, e una risorsa paesaggistica già classificata come Sito di Interesse Comunitario (SIC).

Pian della Cretetta, quindi, è più di un pianoro panoramico ideale per le ciaspolate invernali, le brevi passeggiate e i picnic.  Gli abitanti di Gimillan lo attraversavano per raggiungere, superando l’alpeggio di Tchezeu e il ponte dell’Ecloseur, le baite estive degli alpeggi del Grauson, di cui fin dal XVIII secolo si ha notizia di una gestione collettiva e che ancora oggi fa riferimento alla Consorteria dell’Alpe Grauson. La storia del Grauson è una storia di antichi alpeggi usati durante la stagione estiva oggi abbandonati, ma è soprattutto la storia di una comunità che ha voluto preservare, insieme, parte della sua identità così indissolubilmente legata al territorio.

COSA STA ACCADENDO

È in questo luogo consacrato alla natura, patrimonio di tutti i residenti, abituali, temporanei e occasionali, che il Comune di Cogne e il Consorzio di Miglioramento Fondiario intendono costruire una strada che raggiungerà, in un primo momento, alcune baite private nel piano dell’Ecloseur, con l’intento successivo e dichiarato di arrivare alle Cascate di Pila, e, timore ancor più grande, al “Désot Grauson”, il Grauson inferiore. Nel giugno 2022, le lettere di richiesta di concessione della servitù sono state inviate ai proprietari dei terreni su cui è previsto il passaggio della strada (progetto depositato in Regione nell’agosto 2017), un atto che dice dell’urgenza di intervenire prima che il Consorzio di Miglioramento Fondiario disponga, per chi si oppone alla concessione, all’esproprio e quindi all’inizio dei lavori.

La preoccupazione è alimentata da una quanto mai “opportuna” variazione del Piano Regolatore che ha definito l’area come “area di futuro sviluppo agricolo”, (documento approvato infine dal Comune di Cogne nel novembre 2016), nonostante non esista, tranne un campo di patate comparso qualche anno fa, nessun’area coltivata, né la zona si presti a imprese di coltivazioni; mentre gli antichi alpeggi, oggi abbandonati, risultano affittati dalla Consorteria a un solo allevatore privato che sale con i manzi.

Le motivazioni addotte dai membri del Consorzio a favore della costruzione della strada appaiono strumentali. Riattivare gli alpeggi per la produzione di fontina sembra un progetto concretamente irrealizzabile, e non solo perché i pascoli dell’area interessata dall’eventuale strada non si possono considerare di alta quota e quindi non sono quelli indicati per una produzione di fontina da alpeggio, ma perché le vecchie stalle riattivate finora sono già state convertite a esclusivo uso abitativo e le poche rimaste non sembrano certo offrire lo spazio a un numero sufficiente di animali. Ugualmente strumentale è la richiesta di raggiungere le vasche di irrigazione, per la cui manutenzione non era mai stata prevista la necessità di mantenere attiva una strada, che, anzi, avrebbe dovuto essere completamente rimossa al termine dei lavori. Se mai, la sua mancata rimozione, e il continuo verificarsi di atti vandalici per l’abbattimento di un muretto antintrusione, costituisce un precedente indicativo su come strade e piste inizialmente realizzate per scopi strettamente funzionali, finiscano poi con l’essere usate in tutt’altro modo.

PERCHÉ È NECESSARIO MOBILITARSI

Il timore più che fondato è quindi che dietro tali motivazioni si nasconda in realtà la soddisfazione di interessi di alcuni privati, banalmente un accesso “comodo” su 4 ruote alle proprietà oggi raggiungibili solo a piedi. La costruzione di una strada dovrebbe essere invece legata a una richiesta sostenuta da dati reali e verificabili sulle possibilità, sempre reali e verificabili, di “sviluppo agricolo” di quella zona.

Stupisce che questa azione sia in totale contraddizione con un contesto culturale e persino di economia turistica, che vede sempre una maggiore consapevolezza del valore del paesaggio, e della necessità di proteggere, con tutte le azioni possibili, un patrimonio ambientale e naturale che è di tutti. 

E stupisce, che un progetto così lesivo di un’inestimabile habitat di biodiversità, stia passando sotto sostanziale silenzio. Cogne si è inserita a pieno titolo nel progetto “Perle delle Alpi”, e si propone dunque come “località modello per un turismo di qualità rispettoso dell’ambiente”: è noto che una strada, per quanto ad accesso ristretto, porta automobili (quelle con il permesso, ma anche quelle “senza” come per altro dimostra l’esperienza del vicino vallone dell’Urtier), inquinamento, rumore, senza contare l’impatto in termini di panorama e di consumo di suolo in un territorio fragile e delicato. 

PERTANTO SI CHIEDE

Per questo si chiede che ogni intento o progetto, di realizzare qualsivoglia strade o piste che possano favorire il passaggio di mezzi motorizzati, a partire dal Pian della Cretetta, venga fermato. Che l’intera area venga considerata, come è, area di grande interesse naturalistico, mettendo in atto condotte che, invece di costituire una minaccia, servano a preservarla e valorizzarla. E infine si chiede che si provveda a un adeguato controllo e tutela di quello che è a tutti gli effetti un bene collettivo.

                                               #salviamoilGrauson

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Salviamo il Lago di Lod-Chamois http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2022/03/salviamo-il-lago-di-lod-chamois/ Tue, 08 Mar 2022 08:44:21 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=15217 Siamo un gruppo di cittadini residenti e non residenti, persone attente al territorio, del comune di Chamois in Valle d’Aosta, noto come “il paese senza auto”. Poco sopra l’abitato, collegato da un sentiero o raggiungibile in seggiovia, vi è il Lago di Lod.

Il lago di Lod rappresenta un piccolo gioiello paesaggistico, con la pineta da una parte e le montagne dall’altra: si è formato, come molti altri laghetti alpini, in una conca di risorgiva, priva di immissari ed a tendenza stagnante. Per questo è molto delicato con rischio di impaludamento ed eutrofizzazione.

Una Delibera della Giunta Regionale (n.1448 del 15 novembre 2021) ha dato in concessione per 30 anni le derivazioni d’acqua dal Lago di Lod, dal torrente Chamois e dal torrente Saverou ad uso idroelettrico ad una ditta individuale che costruirà due centrali (Centrale Mulino della Pila e Centrale Suisse) della potenza complessiva di 1250 KW, con un costo di circa 10 milioni di Euro (a carico del privato concessionario), previo pagamento di un canone annuo di 33.000 Euro circa + sovracanoni per i consorzi di Comuni e Regione.

La delibera recita: “nella suddetta impostazione progettuale il lago di Lod svolge la funzione di vasca di accumulo per il funzionamento dell’impianto idroelettrico”.

Il lago verrebbe a svolgere la funzione di serbatoio di accumulo e di vasca di accumulo per il funzionamento dell’impianto idroelettrico; in tal modo si gioca sulla differenza di prezzo dell’energia elettrica tra le ore diurne (quando è più richiesta ed il prezzo a cui la centrale la vende alla rete è più alto) e le ore notturne (quando la richiesta scende ed il prezzo a cui la centrale la acquista dalla rete è minore).

La concessione Regionale al privato prescrive che “… tenendo conto della modulazione dei prelievi e dei ripompaggi venga prelevato dal Lago un massimo di 450 litri/secondo con un volume massimo giornaliero di 22.000 metri cubi.

Sono quantità molto grandi.

Abbiamo cercato le Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA), sulla base delle quali è stata deliberata la concessione: la valutazione positiva risale al 2010, poi prorogata nel 2015 e ancora nel 2018 fino al 2021, ed ancora, causa COVID, sino al 31 marzo 2022. Sono passati 12 anni!

In questi 12 anni nessuna valutazione specifica ci risulta essere stata eseguita dell’impatto dell’opera sul Lago di Lod.

Le valutazioni ignorano completamente il problema del Lago, come se non fosse interessato al progetto:per esempio non è stata indicata la profondità del Lago ed il suo volume, non sono state fatte simulazioni dei prelievi/restituzioni di acqua al Lago nella variabilità giorno/notte – giorni lavorativi/festivi – mesi di magra/morbida dei torrenti, e non vengono definiti quindi gli spostamenti conseguenti delle rive.

Neppure sono stati analizzati gli effetti sulla vita lacustre e sull’aspetto paesaggistico di questi movimenti delle acque.

Noi stimiamo che il prelevare/pompare un volume di 22.000 metri cubi significhi abbassare/alzare il livello dell’acqua di circa 2 metri, e tenendo conto della debole pendenza delle rive significhi spostare le sponde del lago in avanti/indietro: come se si avesse un grande effetto di alta e bassa marea di circa 15/20 metri nella stessa giornata, riducendo la superficie del lago alla metà !

Ciò altera completamente il paesaggio del lago e può portare danni forse irreparabili alla vita lacustre.

Chiediamo agli organi regionali competenti una nuova valutazione di impatto ambientale dell’opera prevista, con particolare riferimento all’ecosistema del Lago di Lod.

La petizione on line può essere sottoscritta qui.

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Vallone di Cime Bianche: associazioni ambientaliste chiedono al Ministero per la Transizione Ecologica di attivarsi http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2021/10/vallone-di-cime-bianche-associazioni-ambientaliste-chiedono-al-ministero-per-la-transizione-ecologica-di-attivarsi/ Thu, 21 Oct 2021 17:14:37 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=14774 Il Comitato Ripartire dalle Cime Bianche, Club Alpino Italiano, Cipra Italia, Mountain Wilderness, WWF, Legambiente VdA, Federazione Pro Natura e Lipu hanno inviato lo scorso 18 ottobre 2021 alla Direzione Patrimonio Naturalistico del Ministero della Transizione Ecologica una segnalazione “affinché possa attivarsi a difesa del patrimonio naturale nazionale ed europeo”.

Nel documento le associazioni ricordano come né la Regione Autonoma Valle d’Aosta, né la società Monterosa SpA “hanno ritenuto di dare un pur minimo cenno di riscontro alla Diffida inoltrata in data 5 dicembre 2020 dal Comitato Cime Bianche e da alcune fra le maggiori Associazioni ambientaliste operanti a livello nazionale, con la quale si chiedeva motivatamente di non dare corso all’affidamento dello studio di fattibilità per il collegamento funiviario nel Vallone delle Cime Bianche”.

Le associazioni lamentano di non aver avuto “accesso al parere rilasciato nel merito della diffida dall’Avvocatura regionale e più volte menzionato pubblicamente in Consiglio regionale, adducendo la motivazione che si tratterebbe di semplice corrispondenza interna agli uffici”.

Inoltre “lo studio Montecno di Bolzano, affidatario della valutazione di fattibilità, ha ritenuto di non dare un pur mimino cenno di riscontro alla Lettera aperta inviata in data 2 settembre 2021, con la quale si chiedeva preliminarmente una verifica del divieto di realizzare nuovi impianti di risalita a fune e nuove piste da sci nell’area oggetto di valutazione”.

Nella diffida dello scorso dicembre 2020 Comitato ed Associazioni avevano chiesto all’intero Governo di far sì che “la montagna non sia considerata unicamente per gli impianti di risalita e quale parco giochi per la città, ma anche e soprattutto per il patrimonio di biodiversità che rappresenta e per un’offerta turistica molto più ampia dello sci da discesa (passeggiate a piedi e con le ciaspole, relax, sci di fondo, scialpinismo, immersione nella natura, cultura, artigianato, enogastronomia)“.
E avevano sottolineato come la Regione Valle d’Aosta e le società partecipate Monterosa spa e Cervino spa proseguissero imperterrite sulla strada perdente dell’aggressione alla montagna, perfino nelle aree sottoposte a specifica tutela e individuate dall’Unione Europea, dallo Stato e dalla Regione stessa come meritevoli di conservazione.

Sotto questo profilo Comitato ed Associazioni avevano anche segnalato “l’ipotesi di danno erariale, connesso al finanziamento di un progetto che prevede la realizzazione di impianti su un’area in cui questi sono vietati“.

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Keep Clean And Run: 400 km per salvare l’ambiente http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2015/04/keep-clean-and-run-400-km-per-salvare-lambiente/ Wed, 01 Apr 2015 21:31:28 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=10665 pulisci_e_corri

PRESENTATO AL MINISTERO DELL’AMBIENTE L’EVENTO CENTRALE ITALIANO DELL’EUROPEAN CLEAN UP DAY 2015

Una corsa di otto giorni; quattrocento chilometri attraverso tre Regioni, percorrendo a piedi strade e sentieri e rimuovendo rifiuti abbandonati lungo il percorso. Questo lo spirito di “Keep Clean and Run – Pulisci e Corri”, evento centrale italiano del secondo “European Clean Up Day”, la campagna di comunicazione realizzata da una rete di attori europei che promuovono azioni di sensibilizzazione sul tema del contrasto all’abbandono dei rifiuti (littering), che si terrà in tutta Europa dall’8 al 10 maggio.

L’iniziativa è stata presentata al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, partner dell’iniziativa, con la presenza della Sottosegretario Barbara Degani.

L’eco-trail partirà da Aosta sabato 9 maggio e si concluderà sabato 16 maggio, a Ventimiglia. In ognuna delle otto tappe i due atleti, Roberto Cavallo e Oliviero Alotto, percorreranno circa 50 chilometri, attraversando vallate, colli e passi di Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria. Inoltre, in ogni Comune sede dell’arrivo delle varie tappe, la popolazione –a partire da scuole, famiglie e Associazioni del territorio– sarà invitata a partecipare a momenti di sensibilizzazione, animazione e pulizia del territorio. Un incontro-dibattito quotidiano sarà occasione per presentare in tempo reale i dati legati all’azione di pulizia effettuata durante il giorno e i risultati dell’evento sportivo. Ogni tappa prevedrà inoltre un tema specifico, legato all’approfondimento di particolari filiere di rifiuto, e la presenza di testimonial (istituzionali, sportivi, del mondo dello spettacolo, ecc.).
L’iniziativa vuole sensibilizzare la popolazione e i media sul fenomeno del littering, ponendo l’attenzione sull’origine di tali rifiuti. La scelta di incentrare l’evento sportivo negli eco-sistemi montano e marino, infatti, nasce dalla consapevolezza che oltre il 70% dell’inquinamento dei mari ha origine nell’entroterra. Oltre alla pulizia del territorio in senso stretto, saranno anche messe in risalto le filiere virtuose di gestione e trattamento dei rifiuti.

«I rifiuti, se ben recuperati, rappresentano una risorsa per la nostra economia –dichiara il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca GallettiImportante quindi questa iniziativa, che punta a sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sul tema del contrasto all’abbandono dei rifiuti, il cosiddetto littering. Solo diffondendo buone pratiche e lavorando sull’educazione dei giovani potremo diffondere un modello di economia ambientale e sostenibile».

«Iniziative di sensibilizzazione come la Pulisci e Corri vanno nella stessa direzione che il Ministero sta seguendo, ovvero quello di rendere i cittadini sempre più consapevoli e responsabili delle problematiche ambientali -aggiunge la Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, Barbara DeganiCome Ministero ci stiamo impegnando molto perché il percorso di introduzione dell’educazione ambientale nelle scuole sia il più veloce ed efficace possibile e siamo felici di sostenere la Pulisci e Corri che coinvolgerà tanti giovani nei momenti di pulizia del territorio».

«Abbiamo deciso di organizzare e intraprendere un’impresa come la Pulisci e Corri perché crediamo che sia giunto il momento di catalizzare l’attenzione sul problema dell’abbandono dei rifiuti, che deturpa e distrugge il patrimonio naturale della nostra terra -spiegano Roberto Cavallo e Oliviero AlottoDurante la serate in cui incontreremo la popolazione parleremo anche dell’origine di questi rifiuti, evidenziando come ad esempio il 70% degli oggetti che inquinano i mari provengano dall’entroterra».

Per sostenere l’iniziativa è stata inoltre attivata la campagna di crowdfunding “Adotta un chilometro” ospitata qui dalla piattaforma IndieGogo.

All’iniziativa hanno già aderito a vario titolo diverse personalità del mondo dello sport, della politica e dello spettacolo come Ignazio Marino, Augusto Rollandin, Laura Morante, Giuseppe Cederna, Luca Mercalli, Andrea Segrè, Cristina Gabetti, Syusy Blady, Lucia Cuffaro, Mauro Berruto, l’HC Valpellice Bodino Engineering, Franco Collè, Marlene Kuntz, Lou Dalfin e tanti altri.

“Pulisci e Corri” è reso possibile grazie alla sensibilità di CONAI e i Consorzi di Filiera, Tetra Pak Italia, Greentire, Co.Ri.Pet, Riccoboni Holding, Demap, ERICA e degli sponsor tecnici Dronefarm, Gli Aironi, Comodeshop, Albafisio e Wikiwaste.

Media partner di “Pulisci e Corri” sono Radio2, Radio Deejay, Eco dalle Città, L’Ambiente, Ehabitat.it, GSA Ambientali Igiene Urbana, Altraeconomia, Ambiente Quotidiano, Verdecologia, E-gazette.it e Green Planner.

https://www.youtube.com/watch?v=I0SMBS8yQtE

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L’Alpe di By minacciata da una nuova centrale idroelettrica in Val d’Aosta http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2012/12/lalpe-di-by-minacciata-da-una-nuova-centrale-idroelettrica-in-val-daosta/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2012/12/lalpe-di-by-minacciata-da-una-nuova-centrale-idroelettrica-in-val-daosta/#comments Tue, 11 Dec 2012 23:07:39 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=7052

La realizzazione di una nuova centrale idroelettrica comprometterà per sempre l’integra bellezza dell’Alpe di By, nel cuore delle Alpi Pennine, in Val d’Aosta, al confine con la Svizzera.

È sempre difficile trattare il tema della tutela del paesaggio quando al posto della sua bellezza si tratta di inserire strutture volte alla cattura di energia da fonti rinnovabili. Tuttavia, per quanto, nell’interesse dell’ambiente in generale, sia importante perseguire un consumo di energia proveniente da tali fonti, c’è un limite.

Riteniamo che, quando si aggredisce un’area non antropizzata, immersa nella natura incontaminata, non attraversata da strade carrabili, sede di bellezze naturali come boschi di larici e torrenti dalle acque bianche (Eaux Blanches) che scendono dal Mont Gelè, questo limite venga oltrepassato.

Viene con piacere resa nota la segnalazione pervenuta in redazione dalla community I camosci bianchi, che sta seguendo la questione della centrale idroelettrica sull’Alpe di By.

L’assurdità di sostituire gli alpeggi con le rotatorie della strada che servirà la centrale è uno dei paradossi più eclatanti di questa storia, che con tutta probabilità si concluderà con l’esito più disastroso, con buona pace del delicatissimo equilibrio ecosistemico e con buona pace degli alpinisti e dei semplici amanti della montagna, che in questa valle trovano incontaminato rifugio dal caos cittadino.

Francesco Siviglia

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Approfondimenti:

Costruzione di una centrale elettrica e di una nuova strada sull’Alpe di By >

Ambiente alpino a rischio in Valle d’Aosta >

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Le zone umide ai piedi del Monte Bianco minacciate dal campo da golf http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2012/12/le-zone-umide-ai-piedi-del-monte-bianco-minacciate-dal-campo-da-golf/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2012/12/le-zone-umide-ai-piedi-del-monte-bianco-minacciate-dal-campo-da-golf/#comments Mon, 03 Dec 2012 22:09:12 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=6936

Courmayeur in Valle d’Aosta, fa sognare da almeno due secoli tutti gli amanti della montagna con le sue vette imponenti, i suoi ghiacciai, le sue valli Ferret e Veny.

Un ambiente unico che ha visto nascere l’alpinismo moderno e che meriterebbe il riconoscimento di patrimonio mondiale dell’Unesco, ma che, invece, è quotidianamente aggredito dai fan del cemento e inesorabilmente rosicchiato anno dopo anno.

Ultimo episodio: l’adozione del nuovo piano regolatore del comune ai piedi del Monte Bianco che ribalta l’orientamento piuttosto restrittivo della precedente amministrazione e apre alla realizzazione di circa 50.000 metri cubi di nuove case, per un valore approssimativo di 170 milioni di Euro.

Ma le nuove Norme Tecniche di Attuazione, modificate in un secondo tempo nella forma, ma non nella sostanza, sono andate ancora oltre, prevedendo, in netto contrasto con tutte le norme in materia di valutazione ambientale (Valutazione Ambientale Strategica e Valutazione Impatto Ambientale), la possibilità di raddoppiare il campo da golf della Val Ferret in aree ZPS (Zona Protezione Speciale) e SIC (Sito di Interesse Comunitario) protette dall’Unione europea.

Un vero incubo per i difensori dell’ambiente e una misura in totale contro tendenza rispetto all’evoluzione dell’offerta turistica verso criteri eco-compatibili e sostenibili auspicata, almeno a parole, da tutti.

Il SIC, in particolare, è un ambiente umido di grandissimo valore per la sua unicità e perché ospita, tra le altre, specie rare di rane, farfalle, orchidee ed è zona di nidificazione per numerosi uccelli.

Per questo è stato inserito nella rete Natura 2000, che ha come obiettivo di garantire a lungo termine la conservazione della biodiversità sul territorio dell’Unione europea mediante la conservazione degli habitat naturali e seminaturali.

Un gruppo di cittadini di Courmayeur ha subito reagito ed è nato un blog (http://courmayeurbenecomune.blogspot.it) per informare e sensibilizzare la popolazione sul valore inestimabile di quell’ambiente naturale che era stato finora protetto da altri tentativi speculativi e che verrebbe irrimediabilmente stravolto da un eventuale raddoppio del campo da gioco. Le associazioni ambientaliste si sono schierate al loro fianco.

l Golf club, invece, ha subito annunciato alla stampa locale di essere favorevole ad ampliare il campo da gioco. Illustri membri del Club hanno accusato coloro che vogliono proteggere la Val Ferret e lasciarla, com’è ora, a disposizione delle migliaia di escursionisti che vengono a scoprirne le bellezze lungo i sentieri, di essere dei miopi che non sanno dire altro che no.

Associazioni e cittadini hanno trasmesso agli uffici della Regione Autonoma Valle d’Aosta le loro osservazioni a difesa dell’ambiente e della legalità, ora spetta a questo ente esprimersi sul Piano elaborato dal Comune.

Nel frattempo, chi ha a cuore il Paesaggio sta proseguendo la battaglia, soprattutto continuando ad informare.

 

Per informazioni e contatti:
http://courmayeurbenecomune.blogspot.it

 

 

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