Bussento – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog Forum italiano dei movimenti per la difesa del paesaggio e lo stop al consumo di suolo Sun, 21 Jul 2013 21:24:31 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.6 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/wp-content/uploads/2011/08/cropped-logo_salviamoilpaesaggio-32x32.jpg Bussento – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog 32 32 Ma cosa avviene alla foce del Bussento? http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2013/07/ma-cosa-avviene-alla-foce-del-bussento/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2013/07/ma-cosa-avviene-alla-foce-del-bussento/#comments Sun, 21 Jul 2013 21:24:31 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=8243 cover

Una testimonianza del degrado perpetrato da 4 anni alla foce del Bussento, proprio in una  Zona di Protezione Speciale nel golfo di Policastro (SA).

Tutto comincia con lo sfratto dei contadini che da anni coltivavano quella piana, realizzando orti e frutteti. Due di essi, marito e moglie anziani, sono morti di crepacuore cacciati da quella terra dove passavano molte ore del giorno, fieri del loro lavoro.

Siamo nel golfo di Policastro, a pochi metri dal mare e dal fiume Bussento, e l’obiettivo della amministrazione di Santa Marina era di realizzarvi un porto canale – sicuramente visto in qualche zona del nord – sulla riva destra del fiume. Sulla riva sinistra invece si voleva realizzare un centro sportivo con palestra, scuola vela, bar ristorante.

Tuttavia, anche in seguito a un esposto della Lipu che come noto si occupa di uccelli – l’area è tutelata da norme nazionali ed europee – l’amministrazione fa retromarcia e pensa ad un parco fluviale. Inizia così a realizzare posti ristoro sotto gli alberi di agrumi con tavoli, panche in legno e una griglia in muratura. Subito, o quasi, vandalizzati.

I soliti napoletani, si mormora. Ma, in realtà, “etnie” varie vi posteggiavano macchine, consumavano merende, lasciavano cumuli di rifiuti.

Il progetto tuttavia non è rimasto un sogno, perché via via si procedeva a spianare l’argine esistente sul fronte mare con i relativi canneti, ampliando così la spiaggia sassosa . Si recintava con lunghe ringhiere in legno rustico, si tagliavano molti alberi da frutto per realizzare un ampio parcheggio a pagamento per autovetture, si tagliava alla base la vegetazione riparia del fiume (spesso inquinato), costringendo così l’avifauna selvatica stanziale o nidificante a fuggire altrove.

Gallinelle d’acqua, aironi cinerini, cormorani, garzette, cavalieri d’Italia ancora presenti lungo il fiume che, ricordiamo, è Sito d’importanza comunitaria e Zona di protezione speciale in ottemperanza delle direttive europee , non si vedono quasi più.

Non a caso la LIPU avanzò la diffida alla amministrazione. Adesso gli alberi da frutto, colpiti dall’aria salsa proveniente dal mare, privi della protezione spazzata via da furia iconoclasta, si vanno ammalando o seccando uno dietro l’altro.

Così questo progetto, strombazzato nel programma elettorale, si può proprio dire non ha avuto un bel risultato.

Ma è lecito chiedersi: la Regione e il Comune perché non adottano, per evitare il degrado, le misure di conservazione necessarie che “implicano all’occorrenza piani di gestione specifici”, come previsto dal DPR del 1997 n.357 che attua la direttiva Habitat 92/43/CEE ?

Nel frattempo vi si raccoglie il fieno, che servirà si spera per mucche e cavalli.

Paolo Abbate

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