Europa – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog Forum italiano dei movimenti per la difesa del paesaggio e lo stop al consumo di suolo Fri, 31 May 2024 08:17:38 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.6 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/wp-content/uploads/2011/08/cropped-logo_salviamoilpaesaggio-32x32.jpg Europa – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog 32 32 Contratti di paesaggio: l’anello (mancante) di congiunzione tra Convenzione europea del paesaggio e Codice dei beni culturali e del paesaggio http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/05/contratti-di-paesaggio-lanello-mancante-di-congiunzione-tra-convenzione-europea-del-paesaggio-e-codice-dei-beni-culturali-e-del-paesaggio/ Fri, 31 May 2024 08:17:34 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16605 di Endri Orlandin.

L’attuale sistema di pianificazione del paesaggio italiano è frutto del tentativo di integrazione tra due approcci metodologici in apparenza affini ma in realtà assai divergenti: la Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze, 2000) e il Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto Legislativo n. 42 del 2004).

La legge nazionale, pur conformandosi nominalmente agli obblighi e ai principi di cooperazione tra gli Stati, fissati dalle convenzioni internazionali in materia di conservazione e valorizzazione del paesaggio, evidenzia alcune discordanze rispetto al compendio di norme contenuto nella Convenzione. Sono diverse le questioni sulle quali si generano incoerenze e fraintendimenti metodologico-applicativi.

La prima è sicuramente connessa alle definizioni di paesaggio e pianificazione e al ruolo attivo attribuito alle popolazioni che sono prioritariamente coinvolte nella percezione e nella costruzione della dimensione sociale del paesaggio, oltre che nella partecipazione al processo di costruzione del progetto di piano.

La Convenzione sin dalla declinazione della definizione di paesaggio attribuisce un ruolo fondamentale alle popolazioni nella sua percezione e cognizione. Ancor più impegna gli stati a riconoscere giuridicamente il paesaggio in quanto componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità. Prevede altresì misure specifiche volte alla valutazione dei paesaggi tenendo conto dei valori specifici che sono loro attribuiti dalle popolazioni. Il Codice, invece, all’articolo 131, definisce piuttosto sbrigativamente il paesaggio come il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni. Si evince che alle popolazioni non viene attribuito alcun ruolo attivo nella determinazione dei valori identitari del paesaggio quale luogo della vita quotidiana, della rappresentazione dei valori etici della società e della memoria individuale e collettiva. Un atteggiamento, quello del legislatore italiano, alquanto propenso a determinare la definizione del concetto di paesaggio come un dato di fatto, un dogma, figlio di un’interpretazione “esperta” che non lascia spazio alcuno alla dimensione sociale.

Passando alla definizione di pianificazione paesaggistica il Codice afferma che il territorio deve essere adeguatamente conosciuto, salvaguardato, pianificato e gestito in ragione dei differenti valori espressi dai diversi contesti che lo costituiscono, mentre la Convenzione definisce la “pianificazione dei paesaggi” come il processo formale di studio, di progettazione e di costruzione mediante il quale vengono creati nuovi paesaggi per soddisfare le aspirazioni della popolazione interessata.

Un aspetto che appare determinante nell’applicazione di questo dettato è costituito dal legame imprescindibile tra paesaggio e popolazioni contenuto nella Convenzione. La costante presenza della società civile e del compito a essa assegnato nel processo di costruzione degli apparati di pianificazione costituisce una discriminante fondamentale tra modalità di approccio metodologico alla determinazione dei principi generali, delle strategie e degli orientamenti ai fini della salvaguardia, della pianificazione e della gestione del paesaggio. Inoltre se nella Convenzione la pianificazione paesaggistica determina un processo dinamico in cui vengono assecondati i cambiamenti nelle e delle popolazioni, il Codice invece è orientato alla restituzione di un’immagine statica dello stato di fatto (facendo riferimento alle bellezze individue e d’insieme e alle zone di particolare interesse ambientale, rispettivamente ai sensi delle leggi 1497 e 1089 del 1939 e della 431 del 1985).

A fronte del ruolo palesemente identitario attribuito alle popolazioni, sia nel processo di riconoscimento e interazione con il paesaggio che in quello di condivisione del progetto di piano, delineato dalla Convenzione, nel Codice tale indicazione viene mediata attraverso processi partecipativi e forme di concertazione istituzionale rivolte ai “soggetti interessati” e alle associazioni portatrici di interessi diffusi (individuate ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di ambiente e danno ambientale).

Fin da questo primo incrocio di orientamenti appare piuttosto chiaro il divario non solo semantico ma culturale tra i due testi normativi.

Tale diversità è insita anche nei comportamenti pianificatori assunti dalle Regioni che sinora hanno avviato (e in alcuni casi concluso) il processo di redazione dei nuovi strumenti di pianificazione paesaggistica che, da un lato, hanno saputo cogliere alcune delle innovazioni teorico-metodologiche introdotte dalla Convenzione, dall’altro, sono riuscite a conformare i propri piani ai dettati del Codice.

Le istanze formulate dalla Convenzione si riflettono spesso nell’approccio metodologico alla definizione della forma e dei contenuti del piano tentando innanzitutto di superare la tradizionale azione di tutela vincolistica del paesaggio, concepita per specifiche parti di territorio o categorie di beni. La centralità assunta dalla pianificazione e la concezione estensiva e integrata di paesaggio consentono di superare la limitatezza delle disposizioni volte a tutelare sia singoli oggetti che porzioni di territorio. Sotto questo profilo tutto il territorio può considerarsi paesaggio, così come sancito dalla Convenzione.

L’integrazione nella nozione di paesaggio di nuovi postulati disciplinari costituisce inoltre un segnale di innovazione metodologica nell’approccio alla pianificazione. Alcuni dei nuovi processi di costruzione degli strumenti di piano sono stati impostati attraverso un percorso che mette in relazione tra loro: approccio cognitivo, veicolato dalla Convenzione, relativamente alla percezione identitaria dei luoghi da parte delle popolazioni (i cosiddetti sedimenti immateriali, ovvero il patrimonio genetico-testimoniale delle popolazioni che vivono, e hanno vissuto, un territorio), oltre a quello più tradizionale insito nella cultura vedutistica italiana; approccio culturale, al cui centro vengono posti prioritariamente i sedimenti materiali, corrispondenti all’insieme dei beni paesaggistici vincolati ex lege e agli ulteriori inventari di beni architettonici, storico-testimoniali, etc.; approccio ecologico, orientato alla conoscenza evolutiva dei sistemi interagenti di ecosistemi; approccio strutturale, che mette in relazione temporale insediamento antropico e ambiente e interpreta processualmente le relazioni fra “paesaggio ecologico” e “paesaggio culturale”; approccio ambientale, incentrato sulla lettura degli aspetti abiotici (appartenenti principalmente alle scienze della terra) e biotici (riferibili alle scienze biologiche).

Tutto ciò sinora ha costituito l’unica via seguita dalla pianificazione paesaggistica, senza prefigurare e/o ammettere ulteriori opzioni esperibili nell’azione di piano e di gestione del paesaggio.

Appare oramai giunto il momento di abbandonare un paradigma esclusivamente “impositivo” che, come hanno dimostrato i fatti, ha portato a scarsissimi risultati in vent’anni di applicazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio (con soli cinque piani paesaggistici regionali approvati e diversi da lungo tempo in fase di revisione) e i risultati sono sotto gli occhi di tutti sia in termini di consumo di suolo/paesaggio che di devastazione del territorio a causa di una quantomeno distratta gestione delle misure e delle azioni di prevenzione dei rischi idraulici e idrogeologici.

Il tradizionale modello operativo top-down andrebbe ripensato e ri-orientato verso strumenti e processi di pianificazione paesaggistica negoziata, strumenti pattizi, volontari e partecipativi, fortemente innovativi e aggregativi, atti a introdurre forme di gestione sostenibile per paesaggi in cui le realtà locali siano portatrici delle proprie istanze, anche attraverso percorsi proattivi e inclusivi, come ad esempio forme di amministrazione condivisa che prendano vita da alleanze tra cittadini e pubbliche amministrazioni, ponendo al centro dell’attenzione e del percorso progettuale l’attività di pianificazione connessa all’individuazione degli ambiti di paesaggio e alla definizione dei loro contenuti meta-progettuali (gli obiettivi di qualità paesaggistica).

Ormai sono molteplici e mature le esperienze che vanno nella direzione in cui il processo di pianificazione viene inteso soprattutto come pratica sociale. Queste “pratiche informali” hanno un nome e una loro, anche se pur breve, prassi empirica e sono i Contratti di paesaggio, esperienza avviata in Umbria oltre dieci anni fa con riferimento ai “territori montani di Foligno, Trevi e Sellano”, “al Trasimeno” e “ai territori dei comuni di Acquasparta, Avigliano Umbro, Montecastrilli e San Gemini”. L’Osservatorio regionale per la qualità del paesaggio umbro ha assunto tali Contratti quali strumenti di pianificazione territoriale negoziata, ascrivibili alla categoria degli strumenti decisionali inclusivi, inerenti ad azioni di tutela e valorizzazione del paesaggio, volti alla riqualificazione di aree particolarmente rilevanti o sensibili.

Tali strumenti partecipativi sono fondati su intese e accordi, con valore contrattuale, tra comunità locali e istituzioni.

I Contratti di paesaggio possono quindi coniugarsi efficacemente con gli ambiti di paesaggio che, suddividendo il territorio regionale in macroaree fino a perimetrarlo interamente, ne definiscono anche gli obiettivi di qualità paesaggistica, prestando particolare attenzione alla salvaguardia dei paesaggi rurali e dei siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. In quest’ottica la dimensione pattizia può facilmente agevolare la gestione del processo di pianificazione e progettazione paesaggistica, consentendo agli abitanti di svolgere un ruolo da protagonisti, propositivo e attivo, nella tutela e nella valorizzazione di un bene comune tanto prezioso.

L’elemento qualificante di tale approccio è costituito dal pieno coinvolgimento delle comunità locali. Gli abitanti, gli enti locali e le associazioni sono chiamati non solo a rendere conto degli impatti prodotti e dei possibili contributi delle loro azioni rispetto a un processo predefinito, ma a delineare essi stessi obiettivi, strategie e priorità per le scelte future. Così facendo la responsabilità di attenersi agli obiettivi (di qualità paesaggistica) prefissati è garantita dal fatto che tali finalità siano state definite e condivise localmente dalla collettività.

La componente attuativa, che nei Contratti si traduce generalmente nel Programma di azione, può essere garantita dalla mutuazione degli obiettivi di qualità paesaggistica, delineati per ogni ambito di paesaggio, quali linee guida per la definizione delle azioni progettuali, alle quali associare tempi di attuazione, soggetti responsabili e risorse a disposizione.

I tempi sono ormai maturi per abbandonare il tradizionale sistema top-down e intraprendere un approccio proattivo/negoziale orientato alla partecipazione e all’inclusione delle comunità nella formulazione e assunzione condivisa di visioni e decisioni con contenuti operativi (attraverso gli ambiti di paesaggio), oppure di progetti partecipati di paesaggio mediante modalità di governance collaborativa.

Gli abitanti dei nostri territori cosa devono ancora dimostrare, o che cosa gli manca, per assurgere al ruolo di protagonisti nelle scelte progettuali che andranno a incidere sul futuro dei paesaggi della loro quotidianità?

In un paese fragile e costantemente a rischio come il nostro un simile approccio dovrebbe essere preteso dalle comunità locali prima ancora che espresso dalle leggi, sia come forma di autodeterminazione comunitaria, sia come processo di legittimazione sociale nei confronti dei processi di pianificazione (che è insito nel principio di sussidiarietà).

In fin dei conti esiste nel nostro Paese una grande tradizione e varietà di dimensioni, organismi e domini amministrativi in grado di proporre geografie e compagini con un’ormai consolidata esperienza nella gestione di processi decisionali dal basso e applicabili al paesaggio, basti ricordare le unioni di comuni, le comunità montane, le aree interne, etc.

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News dall’Unione Europea http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2021/05/news-dallunione-europea/ Sat, 01 May 2021 20:14:10 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=14504 Questa frase di Mario Rigoni Stern “Fare il contadino per bene è più intellettuale che fare il cassiere di banca” apre l’ottantatreesimo numero del Bollettino degli Angeli del Suolo curato dal Gruppo Suolo Europa (GSE) del nostro Forum Salviamo il Paesaggio, disponibile on line. In sommario:

1. ESPERIENZE:

2. NOTIZIE DAL FORUM SIP:  Webmeeting – Soil is Life, is Food, is Future

3. NOTIZIE SU SUOLO E ISTITUZ. EUROPEE:

4. NON SIAMO SOLI! FAO – Simposio globale sulla biodiversità del suolo 2021

Il notiziario integrale è scaricabile qui.

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Notizie dall’Europa su suolo e paesaggio http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2020/12/notizie-dalleuropa-su-suolo-e-paesaggio-2/ Fri, 04 Dec 2020 21:24:29 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=14150

Il Gruppo Suolo Europa (GSE) del nostro Forum Salviamo il Paesaggio ha pubblicato il nuovo numero del Bollettino degli Angeli del Suolo, giunto al suo settantottesimo appuntamento, che come sempre contiene molte notizie e suggerimenti su quanto avviene a livello continentale in riferimento ai temi a noi cari: suolo e paesaggio.

Questo numero si apre con una sintesi di un dibattito (rigorosamente on line, della durata di 1 ora) tra i nostri Luca Mercalli, Michele Munafò, Paolo Pileri e Guido Montanari tenutosi in occasione della settimana riservata a “Tecnologia è Umanità – Mutazioni per un futuro sostenibile”, pianificata dal Politecnico di Torino tra il 12 e 15 di novembre, dal significativo titolo “Nel futuro mangeremo cemento?“.

Dopo la segnalazione della integrale registrazione del seminarioPrendersi cura del suolo è prendersi cura della vita”, organizzato dal nostro GSE, si parla di Ecocidio e della creazione dell’Alleanza Parlamentare Internazionale per il suo riconoscimento, creata da 10 parlamentari di diverse nazioni del mondo.

Seguono uno sguardo al Rapporto “Alimentazione per il 2030 – percorsi d’azionedella Commissione Europea, alla risoluzione del Parlamento europeo sul “diritto a essere riparato” per affrontare il problema dell’obsolescenza programmata delle merci, alla discussa nuova PAC-Politica Agricola Comune, una testimonianza proveniente dal Regno Unito sul Suolo inteso come soluzione anche per la crisi climatica e, infine, qualche nota sulla prossima Assemblea annuale dell’Iniziativa 4×1000.

Potete leggere e scaricare il Bollettino qui.

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Novità dal Gruppo Suolo Europa http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2019/05/novita-dal-gruppo-suolo-europa/ Fri, 03 May 2019 21:17:11 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=12889

Puntualissimo come sempre, è on line il cinquantanovesimo numero del Bollettino degli Angeli del Suolo, strumento di aggiornamento e informazione del Gruppo Suolo Europa (GSE) del nostro Forum Salviamo il Paesaggio.

In questo numero da seguire un’ampia disamina del “Rapporto sullo stato delle foreste e del settore forestale in Italia“, ricco di luci e ombre; riflessioni sulla “normalizzazione della Devianza“, un concetto che deriva dalla statistica, ma in pratica si verifica quando individui o gruppi accettano ripetutamente un livello di riferimento inferiore fino a che esso diviene la norma; approfondimenti sul ruolo dell’EFFAT, Federazione europea dei sindacati dei settori alimentare, agricolo e turistico, che rappresenta anche i lavoratori domestici e rappresenta 120 sindacati nazionali di 35 paesi europei, difendendo gli interessi di oltre 22 milioni di lavoratori verso le istituzioni europee, le associazioni europee dei datori di lavoro e le società transnazionali.

Segue l’analisi di un interessante documento sul suolo, prodotto il 5 dicembre scorso dalla Commissione Europea per la spiegazione degli obiettivi della futura Politica Agricola Comune, in cui si sottolinea l’importanza della salvaguardia del suolo e della sua fertilità.

Il bollettino si trasferisce, quindi in Grecia per ragionare di “Catene corte di approvvigionamento alimentare” senza intermediari, uno strumento nato come risposta alla crisi economica e ora osteggiato dalle amministrazioni locali.

Infine gli obiettivi del Nuovo Patto Verde lanciato negli USA in vista delle elezioni presidenziali americane del 2020 dalla deputata newyorchese Alexandria Ocasio-Cortez, leader dei nuovi democratici, e dal suo collega-senatore Ed Markey, particolarmente attento al suolo, alla sua salute e alla sua fertilità.

Il Bollettino n° 59 è scaricabile qui.

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Novità dall’Europa su suolo e paesaggio http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2018/11/novita-dalleuropa-su-suolo-e-paesaggio/ Thu, 01 Nov 2018 21:21:48 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=12339 Siamo di fronte ad un consumo di prodotti alimentari e di allevamento che inducono una situazione insostenibile. L’analisi dettagliata di questo fenomeno è stata presentata dal Dr. Peter Stevenson in un convegno a Bruxelles e il cinquantatreesimo numero del Bollettino degli Angeli del Suolo, strumento di aggiornamento e informazione del Gruppo Suolo Europa (GSE) del nostro Forum Salviamo il Paesaggio, non ha perso l’occasione per rivolgergli alcune domande e conoscere meglio i dati su cui poggia la sua condivisibile valutazione.

In questo numero il Bollettino si sofferma inoltre sulla “Dichiarazione Città libere dai pesticidi“, sottoscritto dal Forum come un primo passo per la sensibilizzazione dei sindaci e delle loro giunte.

Racconta poi del rapporto delle Accademie Europee – Consiglio Consultivo Scientifico (EASAC) “Opportunità per la sostenibilità del suolo in Europa”, presentato ufficialmente il 26 settembre a Bruxelles. Redatto da un gruppo multidisciplinare di esperti europei, il rapporto affronta e fotografa le implicazioni sul suolo delle recenti ricerche scientifiche. Obiettivo finale è l’identificazione di possibili soluzioni da integrare nelle scelte e decisioni politiche al fine di assicurare la sostenibilità dei suoli in Europa.

Ragiona sulla Giornata mondiale dell’alimentazione al Parlamento Europeo (16 ottobre) e riporta due casi di rilievo. Il primo in Svezia: “Trasformare il nostro mondo”, agenda per lo sviluppo sostenibile dell’ONU da raggiungere entro il 2030. Oltre all’Obiettivo di Zero consumo di suolo fertile vi sono elencati i 169 traguardi per i 17 obiettivi denominati Sustainable Development Goals (Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile). Uno di loro prevede lo sviluppo di energie sufficienti per una nazione in autonomia e senza emissione di CO2. Ebbene la Svezia raggiungerà tale traguardo il prossimo dicembre 2018 con 12 anni di anticipo.
Il secondo ad Amsterdam: Ekoplaza è il nome di una catena di supermercati che ha scelto di avere interi reparti alimentari senza contenitori di plastica per cibo.

Il numero 53 del Bollettino degli Angeli del Suolo è scaricabile qui.

 

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Notizie dall’Europa su suolo e paesaggio http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2018/10/notizie-dalleuropa-su-suolo-e-paesaggio/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2018/10/notizie-dalleuropa-su-suolo-e-paesaggio/#comments Mon, 01 Oct 2018 21:12:50 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=12287 E’ on line il cinquantaduesimo numero del Bollettino degli Angeli del Suolo, strumento di aggiornamento e informazione del Gruppo Suolo Europa (GSE) del nostro Forum Salviamo il Paesaggio.

In questo numero si parla dell’esperienza del comune di Malles, che ha di fatto imposto il blocco dell’uso di pesticidi e insetticidi nel proprio territorio e dell’importanza di una legge nazionale per l’arresto del consumo di suolo.

Si analizza poi il “FIEC Manifesto per Azione” (2014-2019), documento che definisce 10 aree di azione per incoraggiare il settore delle costruzioni di cui FIEC (Federazione Europea dell’Industria delle Costruzioni) raccoglie 31 federazioni nazionali dell’industria delle costruzioni di 26 paesi europei più la Turchia.

Viene segnalata la riunione del 16 ottobre “Food 2030“, organizzata dal e al Parlamento Europeo in concomitanza della Giornata Mondiale dell’Alimentazione per orientare la ricerca europea a concretizzare l’obiettivo di eliminare la fame nel mondo entro il 2030. Ciò implica una revisione delle priorità di finanziamento della ricerca sulla produzione alimentare europea muovendola dal sostegno all’agricoltura industriale a quella delle collettività rurali e quelle più svantaggiate.

Infine viene raccontata l’esperienza dei ricercatori in Cipro (Cyprus Agricultural Research Institute) attraverso uno studio che intende verificare come in Europa si possa ottenere una più grande biodiversità di colture aumentando la loro produzione quantitativa, ma anche quella qualitativa nonché la loro resilienza e gusto.

La pubblicazione è scaricabile qui.

 

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Pubblicato il Bollettino n° 44 degli Angeli del Suolo http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2018/02/pubblicato-il-bollettino-n-44-degli-angeli-del-suolo/ Sat, 10 Feb 2018 22:38:57 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=11708

Dal febbraio 2015 il Forum Salviamo il Paesaggio ha un suo gruppo specifico (Gruppo Suolo Europa – GSE) per seguire la dimensione europea del suolo. L’obiettivo è mettere assieme individui e organizzazioni su azioni comuni basate su principi condivisi per la salvaguardia del suolo nell’Unione Europea.

Il gruppo si è dotato di un proprio strumento di informazione e qui vi segnaliamo gli spunti affrontati nel suo ultimo numero (il 44esimo) appena pubblicato.

In questo numero:

Ma si può vivere di agricoltura su piccoli spazi ?

3a Assemblea Elettronica del Gruppo Suolo Europa 10 – 11 febbraio 2017

Primo Forum Europeo di Agroecologi

Esperienze da altri Stati europei: Suolo Sociale (Romania)

La piattaforma collaborativa 4p1000

Il Bollettino lo trovate qui.

 

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Giornata Mondiale del Suolo all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2018/01/giornata-mondiale-del-suolo-allistituto-italiano-di-cultura-di-bruxelles/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2018/01/giornata-mondiale-del-suolo-allistituto-italiano-di-cultura-di-bruxelles/#comments Tue, 09 Jan 2018 21:56:51 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=11596 A cura del Gruppo Suolo Europa del Forum Salviamo il Paesaggio.

La Giornata Mondiale del Suolo ha visto varie celebrazioni classiche un po’ in tutto il mondo.
Per “classiche” intendiamo riunioni di esperti, discorsi ufficiali, video di pragmatica …

L’evento “Il suolo e` vita ” che si è tenuto lo scorso 5 dicembre  all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles ha proposto un approccio diverso. All’analisi delle tematiche relative al suolo (scarsità, cementificazione, accaparramento, speculazione, …) si sono presentate soluzioni tangibili e concrete, create da giovani che si prendono cura effettivamente del suolo.
Il tutto, in un quadro di serenità e allegria condotto in modo da toccare e capire i problemi, senza necessariamente doversi angosciare.

Il conduttore e gli attori (professionisti e amatoriali) hanno saputo inanellare le varie tematiche, mantenendo alta l’attenzione e del pubblico e degli allievi della scuola europea presenti. Questi ultimi hanno raccolto ed elaborato le risposte a tre domande: “Che terra pesti? Che terra pesteresti? Che terra non vorresti mai pestare?”.
La loro analisi è stata presentata sul palco a conclusione della serata.

Tutti sono stati capaci bravi ed efficaci. Il pubblico è restato fino alla fine delle due ore di performance interattiva. L’obiettivo di avvicinarsi alla complessità del suolo e di capire che il “Suolo è vita!” è stato pienamente raggiunto. Con gli allievi inizia un cammino di riflessione che, gestito congiuntamente con i loro professori anch’essi presenti all’evento, potrà continuare nei prossimi mesi.

Da questa esperienze possiamo affermare che emergono almeno tre lezioni importanti:

1) chi si occupa di suolo deve poter comunicare con chi non se ne preoccupa dialogando senza allarmismo;

2) alle problematiche presentate deve sempre seguire l’illustrazione di soluzioni concrete e visibili;

3) i più giovani devono essere coinvolti direttamente nell’analisi e nella ricerca di soluzioni pratiche, senza limitarsi alle sole spiegazioni tecniche teoriche.

Su queste linee potrebbe muoversi tutto il Forum Salviamo il Paesaggio per organizzare e far organizzare le feste o le giornate del suolo anche in Italia.

Qui trovate il Programma Finale IIC 5 Dicembre 2017.

Tutto l’evento, in totale 21 video, è visibile su YouTube al seguente link.

 

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Il Forum Salviamo il Paesaggio aderisce all’iniziativa “4per1000” http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2016/01/il-forum-salviamo-il-paesaggio-aderisce-alliniziativa-4per1000/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2016/01/il-forum-salviamo-il-paesaggio-aderisce-alliniziativa-4per1000/#comments Wed, 27 Jan 2016 20:11:25 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=11152 4pour1000

Il Forum Salviamo il paesaggio ha formalmente aderito all’Iniziativa 4per1000 lanciata dal governo francese in concomitanza con la riunione mondiale sull’ambiente (COP 21).

Cos’è l’iniziativa 4 per 1000

La quantità di carbonio contenuta nell’atmosfera aumenta ogni anno di 4,3 miliardi di tonnellate, per le incontrollate attività umane.

È stato calcolato che i suoli del mondo contengono, sotto forma di materia organica, circa 1500 miliardi di tonnellate di carbonio. Se si aumentasse di 4 per mille all’anno la quantità di carbonio contenuto nei suoli, si fermerebbe l’aumento annuale di CO² nell’atmosfera, in gran parte responsabile dell’effetto serra e del cambiamento climatico.

Partendo da questa constatazione il governo francese ha lanciato, il 01/12/2015 a Parigi, un’iniziativa internazionale, chiamata appunto “Iniziativa 4 per 1000”, per fare conoscere e attuare pratiche agricole e rurali facilitanti l’accumulo di carbonio nei suoli. L’Iniziativa intende federare strutture pubbliche e private: stati, collettività, imprese, organizzazioni professionali, ONG, organizzazioni di ricerca …

Si conta già un centinaio di Stati e di organizzazioni partecipanti all’iniziativa, tra cui Germania, Polonia, Regno unito, Lituania, Estonia, … oltre naturalmente alla Francia. L’Italia ancora no.
Sebbene rivolta esclusivamente a strutture e associazioni, l’Iniziativa ha il merito di attirare l’attenzione su tre obiettivi concreti: lottare contro il degrado dei suoli; partecipare alla sicurezza alimentare; adattare l’agricoltura al cambiamento climatico.

Cosa l’iniziativa 4 per 1000 raccomanda di fare

Rinforzare le politiche e azioni pubbliche che si riferiscono al suolo e alla sicurezza alimentare, ivi compresi strumenti, azioni, programmi, progetti, ricerche al fine di favorire uno sviluppo agricolo sostenibile. Ciò implica l’uso di pratiche atte a mantenere o migliorare nei suoli coltivati l’accumulo di sostanza organica e di carbonio. Oltre alle dichiarazioni di principio, ci si prefigge di aumentare e accumulare il carbonio nei suoli con reali pratiche agricole. Il principio di partenza è chiaro: più il suolo resta coperto più si attiva il meccanismo di accumulo della sostanza organica e quindi del carbonio. In pratica si indica, in aggiunta alle superfici già coperte da foreste, di fare attenzione a non lasciare il terreno “nudo”.

Si tratta quindi di facilitare l’introduzione di coltivazioni intermediarie, aumentare la fasce erbose tra le coltivazioni, aggiungere siepi, orientarsi ove possibile verso l’agro-foresteria, infine ottimizzare la gestione dei pascoli.

Il tutto in una logica di ripristino della fertilità dei suoli in particolare di quelli considerati poveri o in cattive condizioni. Per gli addetti ai lavori, tutto ciò è ben noto. Queste semplici generiche indicazioni si rivolgono infatti a politici e imprenditori finanziari che poco considerano l’importanza, la delicatezza e la fertilità dei suoli.

L’impegno di chi sottoscrive l’iniziativa è di agire in maniera trasparente e coordinata in modo che i diversi attori interessati possano muoversi collaborando. Per questo vengono indicati come diretti interlocutori: agricoltori, allevatori, rappresentanti delle comunità rurali e tutti coloro che sono legati alla gestione dei suoli, ivi compresi ricercatori e scienziati.
Se è chiaro il “cosa” e “chi” deve fare, è lasciato alle singole associazioni o istituzioni aderenti il “come”. L’iniziativa si propone infatti di creare scambi e contatti tra i vari aderenti per facilitare la condivisione di esperienze e di azioni.

Perché il Forum Salviamo il Paesaggio ha deciso di aderire

Il Forum SIP si occupa di quello che succede nell’Unione Europea e che tocca direttamente o indirettamente il suolo, il territorio, il paesaggio. Per questo ha un suo gruppo di lavoro, il Gruppo Suolo Europa (GSE), che si occupa della dimensione del suolo in Europa. Inoltre per certi versi questa iniziativa affianca quella di People4Soil, di cui il Forum SIP è promotore. Se per quest’ultima l’obiettivo finale è una nuova legislazione europea, ambedue hanno in comune di impegnarsi per ottenere un’agricoltura produttiva, resiliente, fondata su una gestione adattata alle terre e ai suoli, creatrice di posti di lavoro e capace di ottenere uno sviluppo sostenibile.

Oltre a ciò, l’ Iniziativa 4 per 1000 ha la caratteristica di essere finalizzata a cambiare la mentalità e il modo di agire degli agricoltori, una vera e propria iniziativa culturale che può essere veramente incisiva nel medio termine.

Il Forum SIP nel firmare l’adesione all’iniziativa si impegna non solo a sostenerla, ma anche a promuoverla in Italia presso le associazioni degli agricoltori, dei consumatori e dei professionisti che operano nel settore. In più cercherà di far aderire il governo italiano e in particolare solleciterà il neo Ministero dell’Agroalimentare e il Ministero dell’Ambiente al fine di organizzare assieme degli eventi con le associazioni del mondo agricolo.

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Tutela del suolo: in Parlamento la proposta di legge Aissa http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2014/05/tutela-del-suolo-in-parlamento-la-proposta-di-legge-aissa/ Tue, 06 May 2014 22:16:13 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=9630 locandina-proposta-legge-AISSAIl disegno di legge sul consumo di suolo promosso dall’Aissa, Società Scientifiche Agrarie, e ispirato alla Soil Thematic Strategy dell’Unione Europea, diventa un convegno dal titolo Una legge quadro sul suolo per la tutela e la valorizzazione del paesaggio italiano, che si tiene il 13 maggio a Roma presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari.

Ce lo chiede l’Europa, e per una volta non è una qualche forma di supplizio economico, ma la richiesta di seri provvedimenti per la protezione del suolo italiano. “Una legge quadro per la protezione e la gestione sostenibile del suolo”, dice Fabio Terribile, professore di Pedologia presso l’università “Federico II” di Napoli e presidente della Società Italiana di Pedologia.

“Nel nostro Paese il degrado del suolo ha raggiunto livelli drammatici”, si legge nel comunicato stampa del convegno dal titolo Una legge quadro sul suolo per la tutela e la valorizzazione del paesaggio italiano, che si terrà il 13 maggio a Roma presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari, in Via di Campo Marzio 78. “Eppure il suolo è un elemento essenziale del nostro paesaggio e produce beni e servizi non sostituibili quali cibo, biomasse, materie prime, biodiversità, filtro per le acque, stoccaggio di carbonio.”

“Oggi il suolo italiano è sottoposto a pressioni ambientali crescenti i cui effetti si manifestano nella perdita delle sue insostituibili funzioni e negli allarmanti segni del suo degrado: erosione, diminuzione della materia organica, compattazione, salinizzazione, frane, alluvioni, perdita di biodiversità, contaminazione, consumo di suolo da urbanizzazione”.

“Per contrastare questo degrado”, aggiunge Terribile, “e questa enorme frammentazione ed eterogeneità del quadro gestionale e conoscitivo, con il contributo di AISSA, ha preso vita un’iniziativa legislativa (Senato, ddl 1181) al fine di dotare l’Italia di una legge quadro per la protezione e la gestione sostenibile del suolo.

La legge quadro proposta mira a cucire una trama coerente di conoscenza e di supporto alla gestione del suolo italiano entro cui comporre e far dialogare i diversi attori che decidono sulla destinazione d’uso di questa risorsa. Inoltre la legge mira ad aumentare la produttività multifunzionale dei suoli e, più in generale, del paesaggio italiano”.

In Italia combattere il degrado è difficile perché il suolo è gestito da una grande pluralità di attori (Ministeri, Regioni, Province, Comuni, ecc.) ed è caratterizzato da un quadro conoscitivo “assolutamente frammentato ed eterogeneo”.

“Questo convegno”, conclude il Prof. Terribile, “si propone come momento di riflessione critica, di aggiornamento e di confronto interdisciplinare, intersettoriale ed interistituzionale sul tema del suolo e della sua gestione.

Sarà l’occasione per illustrare, con casi reali applicati, cosa si potrebbe ottenere se il nostro Paese si dotasse di una legge quadro sul suolo in piena operatività”.

Scarica la locandina del convegno in formato pdf (820 Kb) >

Marco Bombagi
Salviamo il Paesaggio
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