gargano – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog Forum italiano dei movimenti per la difesa del paesaggio e lo stop al consumo di suolo Thu, 08 Mar 2018 21:23:45 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.6 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/wp-content/uploads/2011/08/cropped-logo_salviamoilpaesaggio-32x32.jpg gargano – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog 32 32 Gargano: Parchi Eolici Offshore http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2018/03/gargano-parchi-eolici-offshore/ Thu, 08 Mar 2018 21:23:45 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=11786 La sezione di Italia Nostra più vasta della Puglia si chiama Gargano-Terre dell’Angelo, comprendendo oltre il Gargano nord, Apricena, Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Tremiti, Lesina, Peschici, Rignano, Rodi, S.Marco, S.Nicandro, Serracapriola, Vico, Vieste, anche il Gargano sud, Manfredonia, Mattinata, Monte S.Angelo, S.Giovanni Rotondo.

I progetti che Italia Nostra ha sempre avversato sono i Parchi Eolici offshore. Attualmente la società Trevi Energy spa ripresenta ripetutamente nei mari pugliesi progetti di pale eoliche ed attualmente sono attivi nel Gargano nord territorio di Lesina, Margherita e nel Gargano sud a Manfredonia.

L’Associazione Italia Nostra ONLUS ribadisce il “no” dell’Ente Parco del Gargano alla centrale eolica off-shore nelle acque del Gargano che la società Trevi Energy spa di Cesena intende realizzare nelle acque antistanti i Comuni di Chieuti, Serracapriola e Lesina, aree ricadenti nel territorio del Parco e situate proprio di fronte all’area marina protetta delle Isole Tremiti.

La vocazione turistica di questo territorio è evidente. La difesa del Paesaggio è doverosa.

Alcuni anni fa, Trevi aveva presentato un progetto da 100 torri eoliche, ridotte nel nuovo progetto a 50 macchine. Inoltre ricordiamo che finora alcuni progetti eolici off-shore intorno al Gargano sono stati respinti dal Consiglio dei Ministri in seguito ad autorizzazioni contrapposte: autorizzazioni positive alla costruzione degli impianti date dal Ministero dell’Ambiente, negative date dai Comuni e Regione in merito alla procedura di VIA e ancora negativo il parere paesaggistico di competenza del MIBAC.
Quindi non c’è di che essere ottimisti sul futuro atteggiamento del Ministero dell’Ambiente.

Inoltre, il Governo ha emanato una pessima SEN, Strategia Energetica Nazionale, a vantaggio di lobby e speculatori. Non è un caso che si sia inventato una “Strategia” invece di “Piano” energetico, perché un Piano in quanto tale avrebbe dovuto essere sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica come per legge, al pari dei Piani Energetici Regionali appunto sottoposti a VAS.

Con la definizione di “strategia”, quindi, si eludono le normative sulla Valutazione Ambientale.

Quindi, il Governo vuole elargire ulteriori, enormi incentivi finanziari ventennali all’eolico ed altre fonti cosiddette rinnovabili, con cui saranno alimentate devastazioni a tappeto.

E’ per questo che il Presidente Emiliano deve intervenire duramente in sede di Conferenza Stato Regione, dove sta per essere presentato questo disastro per il territorio italiano, quello meridionale in particolare e le zone a vocazione turistica come il Gargano.

M.Gioia Sforza, Consigliere Nazionale di Italia Nostra-sezione Gargano Terre dell’Angelo

 

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Gargano: la baia di Zaiana è a rischio, ma una famiglia austriaca si ribella http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2012/05/gargano-la-baia-di-zaiana-e-a-rischio-ma-una-famiglia-austriaca-si-ribella/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2012/05/gargano-la-baia-di-zaiana-e-a-rischio-ma-una-famiglia-austriaca-si-ribella/#comments Thu, 10 May 2012 22:33:59 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=4409

Quando le prime foto hanno iniziato a diffondersi su internet l’incredulità è stato il sentimento più diffuso. Una strada abusiva in terra battuta era spuntata sul fianco della baia di Zaiana, in pieno Parco Nazionale del Gargano.

Siamo a Peschici, paesino in provincia di Foggia, nella baia di Zaiana, vero e proprio avamposto di una natura resistente da 40 anni alla cementazione dell’edilizia turistica che ha conquistato ettaro dopo ettaro tutta la costa. Neanche l’enorme incendio del 2007 che ha carbonizzato centinaia di ettari di costa è riuscito a piegare questa spiaggetta a misura d’uomo con alte mura di roccia a strapiombo sulla sabbia.

Veri e propri custodi di questo luogo sono da sempre gli austriaci Veronika, Carlo e Marco Pelikan che nonostante vivano nei mesi invernali a Vienna riescono a restare costantemente aggiornati sulla situazione.

Appena venuti a conoscenza della strada abusiva, si sono attivati immediatamente con un tamtam sul web che da Peschici è dilagato in tutta Italia nelle case dei tanti turisti che hanno avuto la fortuna di conoscere Zaiana. Da sempre i tre fratelli non perdono d’occhio questa baia, neanche d’inverno, grazie alla presenza di volontari, selezionati tra conoscenti, artisti, scrittori o persone alla ricerca di pace e isolamento che decidono di abitare la casa aggrappata su una parete di roccia.

Nella foto sotto: la strada abusiva

Veronika Pelikan

Veronika è una giornalista che dopo aver diretto testate nazionali ha fondato una casa editrice, Carlo è un compositore e lavora per radio e televisioni. I loro genitori, Karl e Irma (lui, di origine praghese con sangue tedesco, fondatore della Camera di Commercio austriaca in Italia; lei, traduttrice triestina) arrivarono sul Gargano nel 1957 dopo quattro giorni di viaggio. La loro meta era Capri, ma si fermarono prima, in Puglia.

Si addentrarono nel Promontorio ricco di boschi fino ad arrivare alla sua punta estrema, in un paesino di pastori e pescatori, Peschici. Così scoprirono Zaiana e decisero di acquistarne una porzione insieme ad un fazzoletto di terreno. Un suolo che domina la baia, sul quale hanno costruito una casetta bianca. Piccola e povera oggi come allora, “una delle poche strutture non abusive della costa – dice con orgoglio Veronika – fu costruita con tutte le autorizzazioni dai miei genitori, da loro amici venuti dall’Austria e persone del posto”.

La Baia di Zaiana negli anni '80

Negli anni ’60 Zaiana era frequentata quasi esclusivamente da stranieri, diventando una delle prime spiagge italiane per naturisti. All’epoca in paese era conosciuta come “la spiaggia del diavolo”.

Nel corso degli anni, mentre buona parte della costa veniva invasa dal cemento, i Pelikan si sono sempre limitati ad un bar fatto con legna riportata a terra dal mare e capannelle in canne di bambù per i bagnanti. Una scelta coerente con un turismo ecosostenibile che in Austria è da sempre Vangelo ma in Italia stenta ancora a prendere piede.

La baia si trova in pieno Parco Nazionale del Gargano, a qualche metro di distanza dalla Grotta di Manaccora che conserva testimonianze dell’era del bronzo fino ad arrivare all’epoca romana. Ma questo non ha impedito la costruzione di varie opere abusive nelle sue vicinanze.

I Pelikan si sono spesi sempre in prima persona per salvaguardare questo luogo, rifiutando offerte di acquisto e resistendo ad atti di sabotaggio. Un travaglio che dura da almeno 20 anni e che ha avuto il suo momento più critico due anni fa con l’incendio a dicembre del chiosco.

Il messaggio sottinteso per anni diventò chiaro: i Pelikan dovevano lasciare Zaiana.

Veronika e Carlo hanno reagito denunciando la situazione pubblicamente. Decine di articoli si sono succeduti, raccogliendo consensi da parte di cittadini vicini e lontani e delle associazioni ambientaliste.

La notizia della strada abusiva ha prodotto una mobilitazione che ha assunto dimensioni inaspettate, costringendo anche i media locali più pigri ad occuparsene. L’eco è stata tale da aver convinto anche il settimanale l’Espresso a dedicare ultimamente una pagina alla baia. “È doloroso vedere Zaiana violata in questo modo ma mi rincuora che ci sia tanta gente che le vuole bene – dice Veronika –. L’abusivismo in quella baia è il sintomo di una malattia che sta distruggendo il Gargano”.

Domenico Vecera, sindaco alla guida di un’amministrazione di centrodestra, giura di aver saputo della strada abusiva soltanto dopo la realizzazione. Ma dalle istituzioni arrivano dure critiche verso il Comune, anche per la scelta di procedere al sequestro dell’area e alla denuncia contro ignoti. “In questo modo hanno vanificato le nostre indagini concentrate su una persona in particolare che adesso ha avuto tutto il tempo di sparire dalla circolazione”, ha dichiarato il Comandante del Corpo Forestale dello Stato Cosimo Chiumiento al quotidiano locale l’Attacco che ha seguito le vicende della baia dall’inizio.

Non è mai stato facile il rapporto dei Pelikan con Peschici, paese in cui esistono intrecci tra istituzioni e abusivismo calcificati nel tempo. Ne è un esempio il ruolo di vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici ricoperto fino al 2010 dall’attuale consigliere comunale Pdl Domenico Afferrante, avvocato del proprietario di un ristorante sorto abusivamente proprio nella baia di Zaiana.

Nonostante quello che è accaduto, i Pelikan assicurano che ci saranno anche questa estate.Dopo un’attesa infinita abbiamo ottenuto l’autorizzazione a ricostruire il bar sul nostro terreno. La spiaggia resterà libera così come è giusto che sia e noi offriremo i servizi essenziali per i bagnanti”.

Francesco Bellizzi

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