Lucca – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog Forum italiano dei movimenti per la difesa del paesaggio e lo stop al consumo di suolo Mon, 24 Jan 2022 09:03:02 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.6 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/wp-content/uploads/2011/08/cropped-logo_salviamoilpaesaggio-32x32.jpg Lucca – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog 32 32 Lucca: negata ai cittadini la partecipazione al futuro della città http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2022/01/lucca-negata-ai-cittadini-la-partecipazione-al-futuro-della-citta/ Mon, 24 Jan 2022 09:02:56 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=15106 A cura della Società dei territorialisti e delle territorialiste.

L’Autorità regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione della Regione Toscana in data 17 gennaio 2022 ha respinto, dopo il pronunciamento negativo del Comune di Lucca, la richiesta di sostegno presentata per il progetto “LA EX MANIFATTURA TABACCHI SUD TORNA A VIVERE PER LA COMUNITÀ: una domanda per un processo partecipativo per la definizione di un progetto di rigenerazione e di gestione” del complesso, presentata lo scorso 30 settembre dalla Società dei territorialisti e delle territorialiste, quale capofila di un ricco partenariato di realtà associative (Comitato Uniti per la Manifattura, Comitato Salviamo la Manifattura, Legambiente sezione Lucca, Italia Nostra sezione Lucca, Comunità Interattive-Officina per la Partecipazione, Rete dei Comitati, Comitato Vivere il Centro Storico, Comitato Assi Viari, Comitato Sanità Lucca, Comitato San Concordio, Filt Cgil provinciale Lucca, Fiom Cgil provinciale Lucca, Sindacato altra cosa Cgil area programmatica Cgil provinciale di Lucca, Custodi della città per gli stati generali sulla cultura) e sottoscritta da 1400 cittadini residenti.

Il processo partecipativo si poneva come obiettivo quello di coinvolgere la comunità locale in un progetto collettivo di rigenerazione urbana dell’area dell’ex Manifattura Tabacchi Sud di Lucca, bene immobile culturale pubblico dismesso e posto nel centro storico della città. Esso intendeva essere un progetto territoriale “operativo” nel quale la progettualità e l’intenzionalità espresse dalla società locale e dagli abitanti si sviluppava in connessione al rispetto e alla rigenerazione di una parte di patrimonio territoriale sottoutilizzato, contribuendo così ad innalzare complessivamente la qualità del vivere urbano.

Il progetto riceve una prima risposta positiva, anche se tardiva rispetto al normale iter autorizzativo, dall’Autorità regionale il 2 dicembre 2021. Inoltre nella stessa comunicazione l’Autorità fa presente che, l’art. 18 comma 3 della legge regionale che promuove la partecipazione (46/2013), subordina l’approvazione regionale definitiva e il sostegno finanziario per i progetti presentati da gruppi di residenti o da associazioni locali alla condizione che l’amministrazione territorialmente competente (in questo caso il Comune di Lucca) “sia disponibile a partecipare” al processo partecipativo proposto, impegnandosi a tener conto dei risultati del medesimo, o a motivarne pubblicamente le ragioni del mancato o parziale accoglimento di quelle stesse risultanze. Pertanto, l’Autorità regionale domanda tale disponibilità al Comune di Lucca, che in data 14/01/2022 la nega poichè “ritiene che ad oggi, non vi siano, in termini di concretezza progettuale, le premesse per avviare un processo partecipato sulla ex Manifattura”.

La vicenda rappresenta a nostro modo di vedere non solo una occasione mancata per la città, ma una potente manifestazione del perdurare di una sostanziale incapacità da parte di molte amministrazioni locali nel sapersi aprire ad una gestione collaborativa del “bene comune” territorio, in grado di cogliere le importanti sfide della sostenibilità da un lato e di estendere la forza della democrazia dall’altro. Tale esperienza denuncia il fatto che ancora, purtroppo, le pratiche partecipative o riescono a sintonizzarsi con esigenze di marketing politico o difficilmente si traducono in modalità di partecipazione civica e di mutuo apprendimento tra amministrazione locale e cittadinanza attiva, capaci di mettere solide radici nel funzionamento effettivo della città e delle sue politiche più critiche. 

La vicenda evidenzia infine i limiti di una legge regionale molto celebrata ma la cui applicazione non si è ancora avvicinata al suo obbiettivo primario («… promuovere la partecipazione come forma ordinaria di amministrazione e di governo della Regione in tutti i settori e a tutti i livelli amministrativi» – art. 1, comma 2, lettera b -), su cui quindi urge riaprire un dibattito. Risulta nei fatti inesistente l‘autonomia dell’Autorità regionale della partecipazione nel promuovere processi partecipativi nel territorio, dal momento che essa riferisce (come in questo e in altri casi) le sue decisioni non già alle domande di attivare processi partecipativi espresse collettivamente da comitati e associazioni di cittadini e lavoratori, ma le subordina ai veti di amministrazioni locali barricate nei loro istituti insindacabili della delega.

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La scheda di Occhio al Paesaggio: Campocatino (Lucca) http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2021/11/la-scheda-di-occhio-al-paesaggio-campocatino-lucca/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2021/11/la-scheda-di-occhio-al-paesaggio-campocatino-lucca/#comments Tue, 02 Nov 2021 22:18:29 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=14810 di Frederick Bradley.

E’ noto come la ricchezza del paesaggio italiano derivi anche da come l’uomo ha saputo interagire nei secoli con i caratteri naturali del territorio, non già distruggendoli ma modellando su di essi i segni della propria presenza. E’ il risultato di un adattamento anche e soprattutto culturale che purtroppo è andato progressivamente scomparendo con la fine della civiltà contadina e di cui oggi stentiamo a riconoscere il significato e con esso il valore. Persistono tuttavia casi in cui questo rapporto armonico si è mantenuto pressoché integro sia nella forma che nella sostanza, pur nell’inevitabile evoluzione che i criteri d’uso del territorio hanno subito negli ultimi decenni. E’ quanto avvenuto nella conca glaciale di Campocatino, nel versante delle Alpi Apuane che forma il margine occidentale della Garfagnana.

Un paesaggio mirabile che potrebbe fungere da esempio di gestione attuale del territorio in continuità con quella passata, ma che già nelle zone circostanti mostra come in realtà questa strada sia molto difficile da perseguire, anche dal punto di vista culturale.
Buona lettura..

Il paesaggio di Campocatino (Lucca)

In un territorio caratterizzato da un ambiente naturale di grande interesse, assumono particolare significato i segni lasciati dalla glaciazione terminata circa 15.000 anni fa. Qui la morfologia glaciale, oltre a esprimere un suo valore scientifico intrinseco, ha giocato un ruolo fondamentale per la popolazione locale che ha sfruttato la sede di un antico ghiacciaio per creare l’insediamento pastorale di Campocatino: un alpeggio frequentato da secoli da pastori transumanti al punto di realizzarvi un caratteristico centro abitato, seppur stagionale, ora destinato senza sostanziali alterazioni architettoniche alla fruizione turistica di prossimità.

Natura e storia si interconnettono anche nella Valle di Arnetola, sede di uno dei maggiori ghiacciai würmiani delle Apuane, lungo cui correva la settecentesca Via Vandelli, quando il territorio era sotto il dominio estense. Ed è proprio lungo l’antico tracciato che è sorto il borgo di Vagli di Sopra, il principale abitato della zona, che in Arnetola vede il suo bene identitario maggiore, la Cappella di San Viano, ma purtroppo anche un’attività estrattiva estremamente impattante e in aperto conflitto con il contesto ambientale e storico della valle.

Tratto da: http://www.wikitinera.it/index.php/it/campocatino-alpi-apuane-lu-toscana/15216-campocatino-alpi-apuane-lu-toscana

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http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2021/11/la-scheda-di-occhio-al-paesaggio-campocatino-lucca/feed/ 1
La scheda di Occhio al paesaggio: le Ville Lucchesi – Villa Mansi (Lucca) http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2021/09/la-scheda-di-occhio-al-paesaggio-le-ville-lucchesi-villa-mansi-lucca/ Sat, 25 Sep 2021 20:28:04 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=14729 di Frederick Bradley.

Parlando di paesaggio non si può certo prescindere da quello costruito ad arte nell’ambito dell’architettura residenziale, specie se questa assume un preciso valore storico, oltre che per l’edificio in sé, soprattutto per il contesto territoriale in cui si colloca. E’ il caso delle Ville Lucchesi, esempio per molti versi ancora vitale di gestione del territorio rurale all’intorno di Lucca, dal Rinascimento ad oggi.
Tra il 1500 e il 1800 fu in uso tra le famiglie più facoltose di Lucca possedere una dimora nella campagna fuori città dove passare la bella stagione tra i piaceri della vita agreste. In quattro secoli, ricchi mercanti, nobili, politici di alto rango costruirono nella campagna lucchese alcune centinaia di ville creando un vero e proprio sistema paesaggistico dove la bellezza delle tenute signorili si associava rigorosamente alla cura attenta del territorio. Ogni tenuta era composta da un palazzo, dove risiedevano i proprietari, immerso in un grande parco in cui si trovavano gli edifici di servizio, come la casa del fattore e la limonaia per il ricovero invernale delle piante di limone, una costante nell’arredo dei giardini dell’epoca. Nel corso dei secoli sia i palazzi che i parchi di loro pertinenza vennero più volte trasformati secondo lo stile che di volta in volta si imponeva per mantenere il decoro dovuto al rango signorile dei proprietari.  Ville in origine rinascimentali acquisirono così un’impronta decisamente barocca fino a diventare, in alcuni casi, veri e propri riferimenti neoclassici. 
Gran parte di queste ville sono tuttora esistesti e spesso la loro architettura ne testimonia ancora l’evoluzione stilistica che oggi si traduce in stratificazione storica. Ad alcune di loro che si distinguono per ricchezza formale e valore storico, tra cui Villa Mansi, oggetto della scheda di questo mese, viene riconosciuto il titolo di monumentale. Buona lettura…

Il paesaggio di Villa Mansi

Villa Mansi è una delle più interessanti Ville Lucchesi con le quali condivide e l’evoluzione architettonica in funzione del variare del contesto storico.

La costruzione originaria fu realizzata dalla Famiglia Benedetti come base per le proprie attività agricole. Alla fine del ‘500 l’edificio fu acquistato dalla Famiglia Cenami che lo trasformò in villa sub-urbana. Nel 1632 la Contessa Felice Cenami affidò all’architetto Muzio Oddi la ristrutturazione che conferì alla Villa gran parte del suo assetto architettonico attuale.  Nel 1675 la Villa fu acquistata da Ottavio Mansi che ne affidò una prima rivisitazione all’architetto Raffaello Mazzanti e poi, nei primi del ‘700, all’architetto Gian Francesco Giusti.

​Nella facciata meridionale dell’impianto originario vennero aggiunti due corpi di fabbrica avanzanti, collegati da un portico di spessore inferiore rispetto agli aggetti laterali.

Nella differenza di profondità che si venne a creare fu inclusa la rampa di scale per accedere al portico sopraelevato, caratterizzato da tre serliane, in seguito decorate con statue che rimandano al mito delle stagioni e all’allegoria della campagna con le sue divinità propiziatorie. Sopra al portico venne realizzato un loggiato. 

Nei primi del ‘700, l’architetto Gian Francesco Giusti intervenne nuovamente sulla facciata portandola alla sua sistemazione attuale. Il loggiato sommitale venne chiuso a formare un prospetto in cui si riprendeva il disegno delle serliane sottostanti, e sui corpi laterali fu inserita una balaustra decorata con statue di fauni e ninfe. Le nuove modifiche conferirono alla villa l’aspetto teatrale che oggi la caratterizza, dove la facciata principale rappresenta la “scenae frons”.

Anche il giardino della Villa subì nel tempo modifiche per mano di diversi progettisti. Il primo intervento strutturale risale alla metà del ‘600 e fu opera del Mazzanti, attento conoscitore delle novità riguardanti l’allora nascente architettura dei giardini, diffusa soprattutto da Andrè Le Notre, all’epoca anche lui attivo in Lucchesia. Mazzanti riporterà le tecniche romane e le ispirazioni francesi attraverso lo spirito della scenografia e della suggestione prospettica. Su questo impianto, nella prima metà del ‘700 Filippo Juvarra realizzò un tipico giardino barocco con un ampio parterre di aiole fiorite e siepi di bosso, perimetrato da quinte di verzura. Di questo impianto, oggi resta parte delle siepi di bosso e la Peschiera.

Nell’800, in accordo alle nuove visioni dell’epoca, il giardino barocco venne sostituto dall’attuale giardino all’inglese: fu creata un’ampia e ondulata distesa prativa di forma irregolare che si incunea lateralmente nel fitto della boscaglia fino a congiungersi ai viali retrostanti il palazzo. Una cornice di varie specie arboree crea macchie d’ombra intorno alla piana erbosa.

Tratto da: http://www.wikitinera.it/index.php/it/villa-mansi-lucchesia-lu-toscana/15277-villa-mansi-lucchesia-lu-toscana

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Lucca: è un monumento ma un progetto vuole trasformarlo in insediamenti residenziali http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2021/01/lucca-e-un-monumento-ma-un-progetto-vuole-trasformarlo-in-insediamenti-residenziali/ Tue, 19 Jan 2021 20:30:04 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=14254 No alla vendita della ex Manifattura Tabacchi di Lucca.
Si ad una sua valorizzazione pubblica, al servizio della città.

Appello di comitati e associazioni di Lucca.

Il dibattito che si è aperto recentemente intorno al progetto della ex Manifattura Tabacchi di Lucca dimostra quanto la vicenda stia a cuore alla cittadinanza che riconosce in quegli spazi una memoria viva della propria comunità ed un luogo storico originale della prima industrializzazione, dove migliaia di donne, attraverso il lavoro, hanno potuto maturare la loro dignità e consapevolezza sociale. La proposta pervenuta quest’anno, targata Coima/Fondazione Cassa di Risparmio, e recentemente modificata solo in alcuni dettagli ma non nella
sostanza, è stata presentata come unica opportunità possibile ed occasione da non perdere.

Al contrario noi pensiamo che questo progetto vada fermato ed azzerato per questi motivi:

  • Lo strumento che viene proposto, cioè il Project financing, per la ristrutturazione dei quattro parcheggi già presenti in loco è uno strumento che confligge con l’avvenuta declaratoria della Manifattura – tra l’altro su richiesta dello stesso Comune di Lucca – come bene culturale.
  • La cessione della Manifattura, tra l’altro, ad un valore che riteniamo del tutto inadeguato, costituisce la quota di partecipazione del Comune alla ristrutturazione dei quattro parcheggi già esistenti in loco, cui si aggiunge – ma non solo – la perdita per le casse comunali, per 40 anni, degli introiti di tali parcheggi, la cui gestione passerebbe dal Comune al privato.
  • Il progetto inoltre prevede che l’Amministrazione Comunale perda per questi 40 anni qualunque autonomia di programmazione sui piani della mobilità legandosi mani e piedi agli interessi ed alle volontà del soggetto privato, proprio nel momento in cui sempre di più è urgente ed universalmente riconosciuta l’importanza inderogabile di programmare a livello locale e nazionale un piano alternativo ed ecologico della mobilità delle merci e delle persone.
  • Anche sulle funzioni individuate per il complesso della Manifattura manca la necessaria chiarezza. La destinazione individuata come prioritaria si configura come mero investimento immobiliare, che non definisce il numero né la tipologia degli appartamenti, né il loro uso e poco ha a che fare con i bisogni reali della città, che ha visto negli ultimi decenni uno spopolamento progressivo e centinaia di immobili vuoti.

Per questi motivi chiediamo l’azzeramento di questo progetto e l’avvio di un percorso di partecipazione popolare e di ascolto da parte dell’Amministrazione comunale, che coinvolga tutte le componenti rappresentative della nostra comunità ed i cittadini tutti, i quali alla fine, anche con strumenti di democrazia diretta e partecipata, dovranno avere diritto di ultima parola su soluzioni urbanistiche e progetti anche tra di loro alternativi. Soluzioni e progetti che non escludano a priori nuovi soggetti e nuovi strumenti economici e finanziari, in grado di evitare la privatizzazione di un patrimonio pubblico di così alto valore storico, urbanistico e strategico per la città di Lucca.

Per quanto ci riguarda, noi abbiamo a cuore uno sviluppo equo e sostenibile, una visione volta a costruire progetti che colleghino storia e bellezza della nostra città, dando nel contempo risposte ai principali bisogni sociali e culturali della comunità, cioè esattamente il contrario di quello che ci viene proposto e che non siamo disposti a subire.

Per aderire all’appello invia una email a: unitiperlamanifattura@gmail.com

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