Montagne – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog Forum italiano dei movimenti per la difesa del paesaggio e lo stop al consumo di suolo Tue, 28 Nov 2023 12:01:29 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.6 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/wp-content/uploads/2011/08/cropped-logo_salviamoilpaesaggio-32x32.jpg Montagne – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog 32 32 Le montagne non ricrescono. Fermiamo l’estrattivismo in Apuane e ovunque http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2023/11/le-montagne-non-ricrescono-fermiamo-lestrattivismo-in-apuane-e-ovunque/ Sun, 19 Nov 2023 06:38:24 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16210 Il 16 dicembre 2023 manifestazione/convegno a Carrara per fermare la devastazione

Riportiamo l’appello lanciato dal CAI e dalle associazioni ambientaliste riunite nell’Assemblea per l’Accesso alla Montagna ai soggetti collettivi e ai cittadini per la partecipazione all’iniziativa nazionale del 16 dicembre a Carrara. Il Programma della manifestazione/convegno sarà il seguente:

  • ore 9.00 Convegno nella Sala della Camera di Commercio a Carrara
  • ore 14.00 Corteo manifestazione con partenza dallo Stadio dei Marmi verso il centro cittadino di Carrara.

Il 17 dicembre ci saranno invece approfondimenti e tavoli tematici in varie sedi del centro cittadino.

APPELLO

Ci rivolgiamo alle associazioni ambientaliste nazionali, ai comitati che difendono il territorio da opere inutili e invasive, ai movimenti ecologisti nazionali e internazionali, alle popolazioni montane di tutta Italia che resistono alla deriva distruttiva e speculativa in atto in questi territori.

Nei mesi passati le Apuane sono state scenario di diversi atti intimidatori da parte degli industriali del marmo e delle istituzioni che hanno tentato più volte di impedire l’accesso ad alcuni sentieri montani.

A tutto ciò si accompagna l’insoddisfacente tutela ambientale e la dubbia legalità nella gestione complessiva dell’escavazione sulle Apuane, che il Gruppo Regionale toscano del CAI ha esposto nel “Dossier Apuane”. A fronte di questa situazione, le sezioni CAI e le associazioni ambientaliste riunite nell’Assemblea per l’Accesso alla Montagna, hanno indetto un’iniziativa pubblica di sensibilizzazione e protesta.

La gravissima occupazione industriale delle Apuane non rappresenta, purtroppo, un caso isolato, ma è l’immagine di quanto già accade altrove e di quanto si appresta a diventare la nuova normalità. Basti pensare alla crescente corsa alle risorse critiche presenti nei territori montani, alla proliferazione di impianti di risalita o ancora alle follie speculative come quelle innescate dalle olimpiadi Invernali.

Il caso delle Alpi Apuane è dunque emblematico nel mostrare le aberrazioni dell’estrattivismo, ovvero un sistema di governo del territorio in cui le aspettative del mondo imprenditoriale piegano le esigenze sociali, ambientali ed economiche delle comunità che vivono il territorio stesso. Un principio che, una volta affermato e reso sistemico, produce la privatizzazione dei profitti in pochissime mani e la socializzazione dei costi sulla popolazione e sugli ecosistemi.

Non a caso Carrara è uno dei comuni più indebitati d’Italia, la cui provincia vanta tristemente un tasso di disoccupazione altissimo rispetto alla media dell’Italia centrale, ma che ospita al contempo società dagli utili favolosi.

Per questo pensiamo che dalle Alpi Apuane, e in particolare dalla città di Carrara, debba aprirsi una riflessione importante, dentro e oltre il CAI, tra le associazioni impegnate su questi temi.

L’iniziativa pubblica, che stiamo organizzando per il giorno 16 dicembre, ha una duplice modalità, un convegno e una manifestazione:

– il convegno, partendo dal caso apuano, analizzerà la tematica dell’estrattivismo inteso come paradigma da contrastare ovunque, a cui contrapporre un diverso ed equilibrato modello sociale ed economico.

– La manifestazione avrà lo scopo di materializzare la compattezza delle realtà associative nel denunciare la preoccupazione per ciò che possiamo ormai definire un vero e proprio assalto alla montagna.

L’auspicio è che questa giornata possa rappresentare un momento significativo a difesa della montagna e di chi la vive, avendone cura.

Sul sito è possibile aderire all’iniziativa e acquisire informazioni più dettagliate.

Fai girare l’evento Facebook e segui gli aggiornamenti su Instagram.

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Terminillo, gli ambientalisti rispondono alla disinformazione dei pro TSM2 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2020/06/terminillo-gli-ambientalisti-rispondono-alla-disinformazione-dei-pro-tsm2/ Wed, 17 Jun 2020 20:20:05 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=13855
Un meraviglioso scorcio del bosco della Vallonina, alle pendici del monte Terminillo. L’area che sarebbe interessata dal nuovo progetto di ampliamento TSM2

Le realtà ambientaliste che si stanno battendo contro il progetto di nuovi impianti sciistici al Terminillo, l’ormai celebre TSM2, dopo aver ricevuto molteplici attacchi da parte dei fautori dell’opera, intimoriti probabilmente anche dal successo che sta riscuotendo la petizione online contro lo scempio, rispondono alle fake news e alla disinformazione con un comunicato.

Di seguito il file scaricabile e il testo della nota firmata da tutte le sigle che si oppongono al piano nefasto per il Terminillo:
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“Vola la petizione, lanciata dal CAI di Leonessa e da tutto il cartello delle Associazioni in difesa del Terminillo, contraria al progetto TSM, inutile e dannoso: in meno di una settimana è arrivata a 10.000 firme. Già bocciato due volte dai valutatori della Regione Lazio, ha assunto il ruolo di “caso limite” di speculazione sulla piccola montagna appenninica diventando un problema di interesse nazionale.

Mentre aumenta il numero di associazioni che chiedono di partecipare alla causa, giunte ad essere 14, si intensifica il processo di disinformazione con attacchi infondati e risibili nei confronti delle ragioni del NOTSM, a riprova che i sostenitori di TSM2 non hanno argomenti, non hanno letto il progetto o lo hanno letto in modo “distratto” fidandosi ciecamente dei pareri entusiastici dell’ente proponente, la Provincia di Rieti, e dei comunicati prodotti da politici, sindacati e diverse, quanto variegate, associazioni di categoria.

Tutto ciò emerge proprio quando i sostenitori del TSM tentano di entrare nel merito, apportando affermazioni totalmente false, ignare della materia o fuorvianti, solo per gettare discredito e inattendibilità  sul cartello ambientalista.

In particolare leggiamo sui giornali con meraviglia le posizioni risibili del Direttore della Scuola di Sci del Terminillo, Simone Munalli, già consigliere comunale a Rieti per 5 anni con delega per il Terminillo, il quale avrebbe potuto fare molto per equilibrare le diverse posizioni e trovare una sintesi di partenza più condivisa, prima di questa presentazione di un ennesimo progetto sbagliato, il TSM2. Cosa che non è mai accaduta.

Ci riferiamo al recente articolo, a firma di Giacomo Cavoli, dal titolo “I falsi argomenti usati dal fronte del no”. Intervenendo in maniera fantasiosa sul tema dei faggi e sul tema dell’acqua necessaria per l’innevamento artificiale, Munalli mette in bocca agli ambientalisti affermazioni false e confonde le argomentazioni, dimostrando scarsa competenza in materia. Munalli, stando almeno all’articolo suddetto, palesa una lettura distorta e contorta delle Osservazioni che le Associazioni hanno prodotto e inviato alla Regione Lazio in merito alla Valutazione di Impatto Ambientale.

Confonde, per localizzazione e gravità, il taglio dei 17 ettari della faggeta della Vallonina (per una superficie pari a 7 volte Piazza S. Pietro) con un taglio in corso, con regolare progetto approvato dalla Regione Lazio, nella zona Arca – Micigliano. Il Bosco della Vallonina è riconosciuto dall’Europa come zona di alto pregio da proteggere (ora Zona Speciale di Conservazione) e, se si danneggiasse, si incorrerebbe a una pesante procedura d’infrazione con sanzioni molto salate.

Confonde lucciole per lanterne il maestro di sci, equiparando il taglio massiccio di boschi vetusti e di pregio, per farne ampie piste da sci, con il taglio forestale ordinario di manutenzione del bosco, per di più in altra area del Terminillo che non è la Vallonina. Quei faggi nella Vallonina sono un habitat che ha meritato la tutela in maniera prioritaria dalla Unione Europea. Gli interventi di avviamento ad alto fusto previsti comportano dei tagli, ma sono finalizzati alla conservazione del bosco stesso, non per fare piste di sci. Gli interventi del progetto TSM2 sono tagli a raso ed hanno l’obiettivo di non far nascere più i faggi nell’area tagliata.

Per quanto riguarda l’innevamento artificiale – punto dolente del Progetto TSM poiché ha dei costi esorbitanti e non si capisce ancora chi lo dovrebbe sostenere – Munalli afferma che basterà che piova e che nevichi da fine marzo a fine novembre: i due bacini “di 50 metri cubi d’acqua l’uno” (sic) potranno soddisfare tutte le necessità per la raccolta idrica necessaria all’innevamento programmato, dichiara. A ciò si aggiunge quella del bacino già esistente. Insomma, perché pensare che si dovrà ricorrere a usare quella dell’acquedotto, sottolinea Munalli?

In realtà Munalli pensa che bastino due nuove vasche da cantiere “da 50 mc” (così dichiara), di cui non ne conosce neanche le reali misure. Il progetto prevede sì 2 bacini ma di ben più ampia dimensione, uno (VALL’ORGANO) da 66.000 mc ed uno (MICIGLIANO-PRATO COMUNE) da 70.000 mc, per un totale di 136.000 mc, che possono essere caricati in 110 giorni, assicurando al massimo 2 interventi di innevamento artificiale l’anno su tutte le superfici del progetto!

Tutto ciò non è sostenibile né tecnicamente, né ambientalmente, né economicamente, né assicurerà al Terminillo un futuro per le prossime generazioni.

Conforta, al contrario, leggere le recenti posizioni in linea con gli orientamenti europei di sostenibilità ambientale integrata e attenzione ecologica da parte del MIBACT. Nell’atto di indirizzo concernente l’individuazione delle priorità politiche da realizzare nell’anno 2020 e per il triennio 2020-2022, sul tema turismo si precisa che massima attenzione sarà data “all’attuazione efficace di tutte le misure previste per il settore” purché gli obiettivi del rilancio in Italia del turismo siano raggiunti “tramite una sempre maggiore integrazione tra turismo e patrimonio culturale, allo scopo altresì di valorizzare i borghi, le aree interne, i cammini e gli itinerari culturali”.

Insomma, non è la monocultura dello sci che farà il rilancio del turismo dei territori”.

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