Pileri – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog Forum italiano dei movimenti per la difesa del paesaggio e lo stop al consumo di suolo Fri, 31 Jan 2014 21:58:14 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.6 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/wp-content/uploads/2011/08/cropped-logo_salviamoilpaesaggio-32x32.jpg Pileri – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog 32 32 Vento: l’Italia in bicicletta lungo il fiume Po http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2014/01/vento-litalia-in-bicicletta-lungo-il-fiume-po/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2014/01/vento-litalia-in-bicicletta-lungo-il-fiume-po/#comments Wed, 29 Jan 2014 13:06:39 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=9098 pic_02-590x590

Un gruppo di ricercatori e docenti del Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano, guidati da Paolo Pileri, ha un progetto di sviluppo economico e territoriale chiamato “Vento“: una sorta di ciclovia lunga oltre 600 chilometri, seguendo il Po da Torino a Venezia: non è questa una delle vere “Grandi Opere” utili per il nostro Paese?

strisciaPaolo Casalis, il giovane autore del film “Langhe Doc” (molto apprezzato e promosso dai Comitati piemontesi di Salviamo il Paesaggio), ha da alcune settimane avviato la circolazione di un nuovo interessante progetto. Si tratta di “Vento. L’Italia in bicicletta lungo il fiume Po“, film-documentario (della durata di 52 minuti), disponibile in streaming e DVD, firmato da Casalis assieme a Pino Pace e Stefano Scarafia.

Vento è il diario di un viaggio lungo otto giorni, quelli necessari a cinque progettisti per attraversare l’Italia in bicicletta seguendo il corso del fiume Po, da Torino a Venezia.

630 km per dimostrare la fattibilità di quella che potrebbe essere la ciclabile più lunga d’Italia e una delle più estese d’Europa, un progetto che significherebbe migliaia di nuovi posti di lavoro, green economy, sviluppo sostenibile, ad un costo pari ad appena quello da sostenere abitualmente per soli 2 km di una qualsiasi nuova autostrada.

Un viaggio dalle Alpi all’Adriatico attraverso quattro regioni e lungo tutta la Pianura Padana, che diventa l’occasione per raccontare un pezzo d’Italia da una prospettiva inedita. Un road movie su due ruote tra città d’arte, paesaggi e persone profondamente cambiati in questi ultimi 50 anni.

E’ il Politecnico di Milano (Dipartimento di Architettura e Pianificazione) ad aver messo a punto il progetto “VENTO”, una nuova strada lungo il Po che collegherebbe Venezia e Torino. Ma pensata solo per il passaggio di biciclette. Secondo i progettisti, sarebbe un importante volano per l’attrattiva turistica e, quindi, per l’economia del nord Italia.

Questa è una sintetica presentazione del progetto:

VENTO è una ciclovia? No, VENTO è sviluppo. Un sano e verde sviluppo.
VENTO ha la forma di una ciclovia, ma non lo è. VENTO è un progetto di sviluppo, una concreta e stabile occasione di occupazione e rilancio economico dei territori attraversati (e non solo loro). Questo è VENTO. Questa è una ciclabile lunga.
Andare in bicicletta non è uno sfizio di qualcuno o un capriccio di categoria, ma è uno dei modi per muoversi, viaggiare, andare a lavorare e a studiare. Le ciclovie non sono accessori di una società agiata o di una cultura che non ci appartiene, ma sono infrastrutture come le altre idonee per tutte le culture.

VENTO non è un progetto locale, ma un progetto del Paese: sono 679 km di ciclabile, ma sono anche 679 km di green economy, di green jobs e potenziale crescita dell’economia. I 40.000 km di ciclabili tedesche producono 8 miliardi di indotto all’anno, stabilmente. Centinaia di migliaia potrebbero essere i nuovi flussi di turisti lungo VENTO, che diverrebbero il motore per tante economie diffuse e per far ripartire la crescita … vere green economy: aziende agricole (14.000 sono quelle attraversate dal progetto), attività ricettive (300 per ora), attività commerciali (2.000) e tanti cittadini (oltre 1,5 milioni).

vento

In parte VENTO già esiste, in parte bastano un paio di accordi politici e tecnici per utilizzare gli argini e in piccola parte deve essere realizzata e messa in sicurezza. Il tutto si potrebbe fare in tre anni.

Occorrono solo poco più di 80 milioni di euro (lo 0.01% della spesa pubblica annuale; il costo di 1-2 km di autostrada), ma soprattutto l’impegno dello Stato, di 4 regioni, di 12 province, degli enti fluviali, di tutti i comuni, coordinati da un soggetto unico. Il giro di affari annuo è stimato in due volte l’investimento iniziale. Per sempre.

Ma VENTO non si ferma qui e potrebbe crescere collegandosi con altre ciclabili (quella del Brennero-Peschiera-Mantova, la Torino-Nizza, Mantova-Ferrara-Adriatico, etc.) e raddoppiando sulla sponda opposta del Po. Sono infinite le potenzialità. Ancora più infinite se si pensa che VENTO è collegato al Treno e alla navigazione fluviale.

VENTO è paesaggio, sviluppo, beni culturali, ambiente, agricoltura, fiume, natura, città, piccoli comuni, cibo, tipicità, sole, vento, salute, lavoro, futuro.

VENTO è anche Eurovelo. VENTO è anche Bicitalia. La realizzazione di VENTO andrebbe a soddisfare una richiesta europea da un lato e ci metterebbe in collegamento con gli altri paesi.

VENTO è un’infrastruttura che si porta dietro innovazione e benefici; vuole dire a tutti noi che un piano infrastrutturale nazionale che si candida a sostenere lo sviluppo del Paese in questa particolare congiuntura, deve farsi portatore di una nuova cultura, di una svolta. Non possono esserci solo i soliti ingredienti nel nostro futuro: autostrade, strade, trafori, ferrovie veloci, piattaforme logistiche. Le grandi ciclovie Europee sono opere per rilanciare lo sviluppo di un paese. Per questo occorre cambiare scala di progettazione e di gestione e stare più in alto.

Non sono forse queste le grandi opere di cui un paese ha bisogno?

Maggiori informazioni le trovate qui, dove potrete anche prenotare il vostro dvd.

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