villette – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog Forum italiano dei movimenti per la difesa del paesaggio e lo stop al consumo di suolo Tue, 21 Oct 2014 20:39:28 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.6 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/wp-content/uploads/2011/08/cropped-logo_salviamoilpaesaggio-32x32.jpg villette – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog 32 32 Comacchio: cemento mascherato da “ecoturismo” http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2014/09/comacchio-cemento-mascherato-da-ecoturismo/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2014/09/comacchio-cemento-mascherato-da-ecoturismo/#comments Tue, 16 Sep 2014 21:20:59 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=10166 nazioni4

“Tutti i peggiori progetti di cementificazione delle ultime aree agricole e naturali nei Lidi ferraresi, dal Villaggio Elisea alle villettopoli attorno al Lago delle Nazioni, che nemmeno i partiti della “Casta” erano riusciti a far approvare negli ultimi 15 anni, stanno diventando realtà grazie all’amministrazione comunale grillina di Comacchio. E’ iniziata l’era dei palazzinari a Cinque Stelle.”

Con queste parole la consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo commenta l’approvazione, avvenuta ieri nel Consiglio comunale comacchiese con il solo voto dei seguaci di Grillo, di tre delibere urbanistiche, delibere necessarie ad aprire la strada a ben 10 interventi per un investimento complessivo calcolato dai proponenti in circa 185 milioni di euro.

“Ovviamente anche in questo caso si sprecano tutti gli aggettivi preferiti dagli “ecofurbi”: gli interventi sarebbero “sostenibili”, le costruzioni “ecologiche” e immerse nel verde, dedicate ad un turismo “slow”, ma la sostanza non cambia. Si tratta di una caterva di villette indipendenti, condite dai soliti servizi indispensabili al turista moderno quali centri commerciali, aree sportive, piscine, ecc. ecc. In poche parole una colata di cemento.”

“Alla faccia del consumo di suolo zero (punto questo sempre presente in ogni programma politico dei Cinque Stelle), si andrà a costruire negli ultimi scampoli di suolo agricolo sopravvissuti negli anni agli assalti dei costruttori e all’interno delle pinete rimaste. Non contenti, grillini e palazzinari assieme cercano di far passare il tutto come se costruissero degli alberghi, chiedendo perciò allo Stato agevolazioni fiscali per oltre 43 milioni di euro, quando è sufficiente guardare la documentazione (vedi allegato) per capire che si tratta dell’ennesima villettopoli, chiamata di volta in volta “resort” oppure “residenza alberghiera diffusa”, come se questi trucchi non li avessimo già visti ai tempi del Villaggio Elisea.”

“Per fare tutto ciò, cioè per rendere edificabili zone che non dovrebbero esserlo – continua l’esponente ecologista – si usa il solito escamotage dell’accordo pubblico-privato consentito dalla legge urbanistica regionale soltanto se si dimostra l’esistenza di un “rilevante interesse pubblico”, che in questo momento mi sfugge, mentre è ben chiaro il rilevante interesse privato.”

“Alla faccia anche della “democrazia del web”, altro punto forte dei Cinque Stelle, fino a qualche settimana fa la documentazione relativa ai 10 progetti era accessibile a tutti sul sito del Comune di Comacchio a questo indirizzo:http://www.comune.comacchio.fe.it/index.php/Notizie/Contratto-di-sviluppo-turistico.
Ora entra soltanto chi possiede una password, certamente per incentivare la partecipazione popolare.”

“Il Comune di Comacchio – tira le somme Meo – dovrebbe piuttosto dedicarsi a tutelare le immense risorse naturali che costituiscono il cuore del Parco del Delta del Po. Questa sì sarebbe una vera rivoluzione.”

Massimo Montanari
Ufficio stampa Verdi
Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna
cell. 3803672474

Leggi il progetto “TURISMO DEL DELTA” (Nota sintetica – file pdf – 960 Kb) >

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Dal sito del Comune di Comacchio:
13/09 – Il Sindaco replica alle accuse mosse dall’opposizione a mezzo stampa

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Torino: ancora ville in collina? La provincia blocca la variante http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2012/03/torino-ancora-ville-in-collina-la-provincia-blocca-la-variante/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2012/03/torino-ancora-ville-in-collina-la-provincia-blocca-la-variante/#comments Tue, 27 Mar 2012 22:39:44 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=3553

La frana, è proprio il caso di dire, alla fine si è rovesciata su Palazzo Civico e i responsabili comunali dell’Urbanistica: la variante n. 222 che consegnava al cemento le poche aree ancora libere delle collina torinese, circa 75 mila metri quadri di terreno (quanto basta per consentire la costruzione di una decina di nuove ville) tra San Vito, Valsalice e Reaglie, è stata bocciata dalla Provincia di Torino martedì 20 marzo. È la prima volta nella storia quasi ventennale del Piano regolatore di Torino che una variante urbanistica partorita dalla Città viene rispedita al mittente: l’intento di «alleggerire» il livello di rischio idrogeologico, aprendo la strada alle betoniere, è stato giudicato dalla Provincia «incompatibile».

Torino è la prima vittima illustre del nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale, improntato sul contenimento del consumo di suolo e sulla riduzione del rischio idrogeologico, cui spetta il merito o il demerito (a seconda dei punti di vista) di aver fatto arenare la delibera comunale – eredità dall’ex assessore Mario Viano – che il Consiglio comunale aveva adottato, sotto lo sguardo distratto dei più, lo scorso 23 gennaio.

Per la Provincia le aree che il Comune di Torino avrebbe voluto «liberare» dai vincoli restano pericolose: in particolare i terreni di strada Val Pattonera «sono interessati – scrivono i tecnici provinciali – da un fenomeno di frana attiva» che non permette di abbassare i livelli di rischio per dare ai proprietari dei terreni la possibilità di edificare. Insomma, di costruire ancora nuove ville in collina neanche a pensarci.

La Città avrebbe voluto alleggerire i vincoli che bloccano le nuove costruzioni in gran parte delle poche e sparse aree ancora libere (75 mila mq in tutto) di strada del Mainero, via Domus Aurea, strada Val Pattonera e viale Thovez. «Ma la variante – denunciavano le associazioni Italia Nostra, Legambiente e Pro Natura il 28 febbraio scorso – intacca gli ultimi vincoli di tutela della collina torinese, superando le norme vigenti» e procedendo a una serie di «deroghe» in base a studi e documentazioni tecniche di cui «non c’è traccia nella documentazione». Ora il Comune dovrà adeguarsi ai rilievi della Provincia, revocare la variante adottata e predisporne una nuova dall’iter più complesso.

 

Articolo di Gabriele Guccione pubblicato su La Voce del Popolo, 25 marzo 2012

 

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