Un progetto vicino all’area archeologica: 122mila metri cubi di residenze. Le commissioni Urbanistica e Ambiente guidate da un costruttore e un agente immobiliare.
Succede alla Regione Lazio. Dove Villa Adriana, scampato il pericolo di veder arrivare i rifiuti della città di Roma in una discarica a 800 metri da uno dei siti archeologici più importanti del mondo, tutelato dall’Unesco, è ora alle prese con quella che i Verdi (sempre loro) denunciano come ulteriore aggressione edilizia a un’area già fra le più martoriate dalla cementificazione.
Si chiama «Lottizzazione Nathan» e prevede la realizzazione di 122 mila metri cubi di residenze.
«Un progetto legittimo che rispetterà pienamente Villa Adriana», ha tranquillizzato l’assessore all’Urbanistica, l’esponente dell’Udc Luciano Ciocchetti, amorevolmente ascoltato, in un’audizione pretesa dall’opposizione, nelle commissioni Urbanistica e Ambiente del consiglio regionale del Lazio. I cui rispettivi presidenti non possono che essere sensibili al tema. Molto sensibili.
La commissione Urbanistica è guidata da Roberto Buonasorte, della Destra: è titolare dell’impresa di costruzioni Dimore & Dintorni.
Della stessa commissione fa parte anche il presidente della commissione Ambiente, che risponde al nome di Roberto Carlino. Lui è invece il padrone della Immobildream, che molti conoscono per lo slogan pubblicitario: «Non vende sogni ma solide realtà». Si tratta di un’agenzia immobiliare in affari con il gruppo imprenditoriale che fa capo a Francesco Gaetano Caltagirone, suocero del leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini. Per una curiosa coincidenza l’Unione di centro, alla quale compete oggi la responsabilità della gestione del territorio laziale, è lo stesso partito che ha fatto eleggere Carlino nel consiglio regionale del Lazio.
C’è da dire che inizialmente il venditore di «solide realtà», tipo quelle palazzine ordinarie che tutti possono ammirare nelle pubblicità di Immobildream, era stato folgorato da Silvio Berlusconi. Nel 1997 lo troviamo al fianco del candidato forzista al Comune di Roma, Pierluigi Borghini, come consulente edilizio (già, chi meglio di lui?). L’anno seguente eccolo nell’esecutivo romano di Forza Italia impegnato nella campagna per il ballottaggio alla Provincia. Tre anni dopo, si presenta alle elezioni comunali. Nel 2004, finalmente, una poltrona: entra nel consiglio regionale del Lazio al posto di Alfredo Antoniozzi, vincitore di un seggio al Parlamento di Strasburgo. Poi scoppia il feeling con Casini.
Arriva allora la candidatura alle elezioni europee nel 2009. E la poltrona del consiglio regionale, dove assume prontamente la presidenza di una prima commissione e si ricava uno strapuntino anche in una seconda commissione: entrambi competenti, guarda caso, per faccenduole quali il piano edilizio regionale, o la lottizzazione di Villa Adriana.
Il tutto senza che nessuno alzi non una mano, ma neppure un dito, davanti a una questione di opportunità grande come una casa. Meglio: grande come una palazzina a sette piani. Una delle tante «perle immobiliari» costruite a Roma e zone limitrofe con il marchio Immobildream che il consigliere regionale del Lazio Carlino, presidente della commissione Ambiente e membro della commissione Urbanistica che dovrebbero sorvegliare sulle speculazioni edilizie, mette ogni giorno in vendita. A prezzi di favore, beninteso. Non gli volete dire almeno grazie?
Sergio Rizzo (Corriere della Sera) 3 settembre 2012
Queste “persone” sono solo dei parassiti, che sono solo buoni ad infestare e basta. E’ora di esautorarli dalla vita politica italiana per evitare altre metastasi.
Cose da pazzi,sembra proprio di non avere un governo,tutto va alla deriva.Ma non esiste anche per le Regioni il conflitto di interesse?Ma è possibile che in Italia nessuno abbia una coscienza?Come si fa a non votare per il “Movimento 5 stelle”!(e non parlatemi di antipolitica)
Salviamo IL paesaggio Roma e Provincia era presente in qualità di auditor.
Molto peculiare l’avallo dell’amministrazione al progetto, forte anche della realizzazione di un “Orto Botanico” che mitigherebbe l’impatto visivo delle palazzine.
L’unesco si riserva il giudizio.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/28/villa-adriana-inchiesta-dellunesco-risposte-dallitalia-entro-due-anni/307871/