Opzione Zero* valuta in modo netto e negativo il progetto della società Sinergo, relativo al raddoppio della Romea nel tratto Chioggia-Mestre.
“Certamente gli impatti di una Romea a 4 corsie sarebbero minori di un’autostrada tutta nuova in affiancamento alla statale – sostiene Mattia Donadel presidente del comitato – ma sarebbero in ogni caso molto pesanti, soprattutto se consideriamo la fragilità del territorio e le criticità ambientali con le quali dobbiamo fare i conti tutti i giorni. Un’opera del genere non trova alcuna giustificazione ed è insostenibile”.
Per il comitato rivierasco, che dal 2004 si batte contro la famigerata autostrada Romea Commerciale e per la messa in sicurezza della SS 309, la soluzione di questo annoso problema passa per tre azioni decisive: prima di tutto attraverso la deviazione del traffico di lunga percorrenza sulla A-13 Padova-Bologna completando il raccordo Ravenna-Ferrara, allo stesso tempo potenziando il trasporto fluvio-marittimo.
In secondo luogo è necessario mettere in sicurezza le carreggiate e gli incroci così come previsto dal progetto ANAS già finanziato ma non ancora attuato.
Infine migliorando e rendendo più conveniente il trasporto pubblico, sia su gomma che su ferro. Da questo punto di vista risulta incomprensibile la posizione assunta dal Comitato di Chioggia che da anni sostiene la giusta proposta di un nuovo collegamento ferroviario tra Chioggia e Piove di Sacco: investire nel raddoppio della Romea è il modo migliore per affossare proprio questo progetto.
“Affrontare il tema della mobilità proponendo di costruire nuove strade è assurdo e anacronistico – ribadiscono dal comitato – soprattutto in un momento in cui le vere emergenze ambientali si chiamano cambiamenti climatici e smog. Per la Romea questo concetto vale a maggior ragione: bisogna smettere di pensare a questa strada come a un corridoio per le merci; questa infrastruttura deve tornare a servire i territori che attraversa valorizzandone le vocazioni, come per esempio quelle ambientali e turistiche”.
A tutto questo c’è poi da aggiungere la questione economica: pensare che CAV metta a disposizione 400 milioni di euro (stima ipotetica e sicuramente al ribasso) è illusorio. Qualcuno forse si dimentica che la società costituita da Regione Veneto e ANAS ha da poco emesso 830 milioni di euro di Project Bond per ripagare il cosiddetto “debito” del Passante, soldi che dovranno essere restituiti entro il 2030 con tanto di interessi alla BEI e ad altri investitori privati.
Si smetta dunque di inseguire proposte insensate e si dia finalmente avvio alla realizzazione delle opere di messa in sicurezza della statale mettendo al contempo un limite ai TIR e aumentando gli stanziamenti per il trasporto pubblico.
* Opzione Zero è la nuova denominazione della Rete NO-AR – No Autostrada Romea.
[…] Romea a 4 corsie: progetto vecchio e superato. Opzione Zero valuta in modo netto e negativo il progetto della società Sinergo, relativo al raddoppio della Romea nel tratto Chioggia-Mestre. L’articolo su Salviamo il Paesaggio […]
Le merci devono viaggiare il più possibile su ferro: è una questione economica ancor prima che ambientale, perché il logorio del manto stradale va con la 5° potenza del carico assiale: facciamo pagare ai camion la manutenzione di strade e ponti e vedremo uno “spontaneo” shift modale.
Il previsto tracciato della Nuova Romea Commerciale peraltro attraverserebbe la “Core area” del Sito UNESCO “Venezia e la sua laguna”, sito seriale (esteso su 9 Comuni – 8 nel veneziano e 1 nel padovano).
Questo aspetto rivela ancora più inappropriata la realizzazione dell’opera.
Da verificare se il Comune di Venezia, capofila del Comitato di pilotaggio del Sito UNESCO, stia avviando la procedura di H.I.A. (Heritage Impact Assessement), riguardante tutta l’estensione del Sito, richiestale da UNESCO alcuni anni fa, la quale ovviamente dovrà valutare anche gli impatti sul valore eccezionale del Sito, eventuali indotti dalla Nuova Romea Commerciale.