Italia Nostra nazionale continua a seguire il processo di riqualificazione del Porto Vecchio di Trieste e conferma l’attenzione al lavoro del coordinamento che la sezione di Trieste ha attivato già da alcuni anni per salvare questo patrimonio di alto valore e riutilizzarlo garantendo l’identità storica del porto storico. Per questa lodevole iniziativa e per questo progetto di grande respiro, che varca i confini nazionali, Italia Nostra interesserà anche l‘Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI), con la quale ha siglato di recente un protocollo d’intesa. Importante in questo senso, la proposta della sezione del Trieste Heritage Transport Hub da realizzare al Magazzino 27b del Porto Vecchio.
Infatti, il Porto Vecchio di Trieste si presta perfettamente quale luogo ideale per valorizzare la storia dei trasporti, siano essi pubblici o privati e/o della logistica portuale. Il restauro di un magazzino, quale il magazzino 27b destinato in passato alla fabbrica FORD, che faccia da “hub” ad una collezione di mezzi pubblici e /o privati (a rotazione con esposizioni dedicate), contestualmente all’organizzazione di manifestazioni a carattere storico e rievocativo riguardanti i trasporti, siano essi di carattere privato (come i raduni di auto-storiche e /o altro collezionismo motoristico), di trasporto merci (come i raduni di autocarri) o sempre relativo al trasporto pubblico di persone (autobus-tram) trova nel Porto Vecchio di Trieste la naturale collocazione. Considerato l’ampio collezionismo in questo settore si potrebbe attrarre manifestazioni a carattere internazionale. Il magazzino 27b si presta particolarmente anche per la possibilità di ingresso a raso anche per mezzi di dimensioni importanti.
Nella proposta è contemplato anche uno spazio permanente destinato ai bambini con struttura adeguata di mezzi storici a loro dimensione e di personale di educazione/custodia, come nei più importanti musei di Londra, Amburgo, dove poter assicurare i bambini durante le visite alle mostre, ai meeting e durante ESOF 2020. L’eleganza dell’architettura e dell’impianto stradale come nelle città del passato, offrono un colpo d’occhio storico che è difficile da riprodurre in qualsiasi altro contesto urbano, almeno nel territorio a noi più prossimo.
Per quanto riguarda, nella fattispecie, il trasporto pubblico di persone all’interno del Porto Vecchio, in un lontano passato abbiamo avuto alcuni esempi di tale servizio. A cavallo tra i due secoli scorsi esisteva un collegamento tranviario tra la piazza della Stazione (attuale piazza Libertà) e il magazzino 26, con una linea che costeggiava il muro che divide lo scalo portuale dall’area ferroviaria. E’ curioso che proprio tale servizio fu l’ultima linea tranviaria di Trieste utilizzante la trazione animale (cavalli), quando ormai i tram elettrici percorrevano da tempo il resto della rete cittadina. Negli anni venti del secolo scorso, invece, per un breve periodo fecero comparsa degli autobus elettrici che svolgevano un servizio di trasporto persone nel solo ambito portuale, gestiti dall’Azienda dei Magazzini Generali.
L’idea di rendere nuovamente “viva” la circolazione delle persone e dei veicoli tra i magazzini, creando dei percorsi stradali e culturali precisi, è pertanto un qualcosa di già percorribile, attuabile oltretutto con costi modesti. Una eventuale linea servita da vetture storiche, che affianchi naturalmente un servizio pubblico già previsto in progetto, offrirebbe così un’attrattiva turistica che attualmente in Italia non ha precedenti. Per trovare esempi simili, molto apprezzati e con un notevole afflusso di pubblico, dobbiamo così spostarci nelle città del nord-Europa, molto più sensibili a sostenere simili iniziative.
Mariarita Signorini, presidente nazionale Italia Nostra
Antonella Caroli, Presidente Italia Nostra Trieste