E’ questo è il risultato dell’incontro di Sabato 7 Dicembre che si è svolto nel comune di Camogli promosso dall’onorevole Luca Pastorino e dal Sindaco di Camogli Francesco Olivari.
Un incontro a porte chiuse, un incontro “istituzionale”, come pare abbia detto il Sindaco, dove sarebbero stati invitati i 7 sindaci del Golfo Paradiso. In 15 righe di comunicato stampa si legge di interventi del Direttore del Parco nazionale delle 5 terre, del vice Presidente e il referente regionale di Federparchi e della presenza di un consigliere regionale del PD e del Sindaco o rappresentante del comune di Coreglia della val Fontanabuona.
Il Comunicato stampa si conclude con la prospettiva di un nuovo incontro tra gli amministratori locali.
In buona sostanza, i relatori hanno certo trattato argomenti pertinenti al tema del Parco Nazionale che si dovrebbe istituire sottolineando anche i vantaggi di tale progetto, ma tutto si è svolto a porte chiuse e in modo “istituzionale” e senza il soggetto istituzionale più importante: la Regione.
Non si ha modo di conoscere la posizione chiara dei tre sindaci dell’attuale parco Regionale – Camogli, Santa Margherita e Portofino – men che meno del Presidente del Parco Regionale, Sindaco di Santa Margherita; non si conoscono le posizioni “istituzionali” dei Sindaci o rappresentanti dei Comuni presenti, se non quelli che sono decisamente e ideologicamente contrari: appunto “la Lega dice no ai confini più ampi”.
Dopo due anni dall’inizio dell’iter “istituzionale” che avrebbe dovuto chiudersi in questo mese di Dicembre, le conclusioni certe sono le dichiarazioni del leghista e vicesindaco di Sori che si fa portavoce di un leghista recchese e del rappresentante dell’amministrazione di Avegno. Gli argomenti di tale contrarietà sono i soliti: il problema della caccia, i cinghiali e da quello che si legge in un comunicato stampa “Non riusciamo a evitare che la gente subisca malori o infortuni percorrendo il sentiero che porta a San Fruttuoso, e vogliamo ampliare i confini?”… Parole al vento, scaturite dal nulla.
A onor del vero nelle dichiarazioni c’è anche una nota positiva: l’ampliamento del parco regionale con l’inserimento dell’area marina protetta, “istituzionalmente” nazionale. Un maldestro tentativo, in quanto la Riserva marina, di fatto, è inserita da anni nel contesto ambientale del Parco di Portofino e poi un generico impegno di “supporto al Parco di Portofino”.
Un quadro certo desolante che riduce tutto a un incontro a porte chiuse e “istituzionale” promosso da un parlamentare e un sindaco, che serve solo a dar voce a una Lega che non vuole i parchi, che ha fatto una legge regionale per ridimensionare quelli esistenti. E’ di questi giorni la notizia “la giunta Toti vuole chiudere il parco di Montemarcello e non ha neppure il coraggio di dirlo. La Liguria è l’unica regione che chiude le aree protette” e per realizzare tutto questo usa argomenti e luoghi comuni banali senza alcuna volontà di approfondire e di confrontarsi su opportunità certe, valorizzazioni delle risorse territoriali e umane, messa in sicurezza del territorio a livello comprensoriale ampio, acquisizione di risorse economiche nuove e proiezione turistica e culturale a livello europeo se non oltre.
Una ultima certezza è che ci sarà un “nuovo incontro tra gli amministratori locali“.
Il nostro Coordinamento, consapevole delle difficoltà e soprattutto del basso livello istituzionale in cui si sviluppa il grande progetto del Parco Nazionale dei due golfi, Paradiso e Tigullio e della val Fontanabuona (solo il comune di Coreglia era presente ma non si hanno notizie se gli altri comuni siano stati invitati) si impegnerà con maggiore entusiasmo nel prossimo 2020 a continuare nella corretta informazione ai Sindaci e soprattutto alle cittadine e cittadini e alle giovani generazioni, convinti che una tale opportunità non può fermarsi o essere annullata da una qualsiasi Lega.
Coordinamento per il Parco Nazionale di Portofino, Osservatorio Ambientale