Alberto Ballestriero, Coordinatore Gruppo Verde, Veronapolis
Sono finalmente iniziati i lavori di sistemazione del parcheggio in Via Madonna del Terraglio. Il luogo, che fa parte della Cinta Magistrale per la quale Verona è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità, è da poco divenuto di proprietà del Comune.
Secondo quanto riportato dall’Arena, l’Assessore alle Strade e Giardini Benini ha in programma un intervento che prevede la sistemazione della pavimentazione con ghiaia stabilizzata, la pulizia delle scarpate e il consolidamento delle rampe di accesso. Lavori benemeriti che erano quanto mai necessari perché il luogo versava da anni in uno stato di abbandono e degrado. In particolare si apprezza che la pavimentazione dell’area venga ripristinata con materiale drenante.
Tuttavia è deludente che tra i lavori non sia previsto alcun intervento per la messa a dimora di alberi, ma anzi da quanto si è potuto vedere sinora, sono stati maltrattati o tolti anche alcuni alberi di gelso che erano cresciuti spontaneamente nelle scarpate.
Secondo l’Ispra, il traffico veicolare è tra i maggiori responsabili dell’ inquinamento atmosferico, nonostante le automobili vengano usate mediamente solo per il 5% del loro tempo. Ma anche quando le automobili sono ferme, cioè per il restante 95% del tempo, creano problemi non indifferenti. In Italia, considerando solo il traffico privato, circolano più di 39 milioni di automobili che occupano da ferme nei parcheggi 16 mq ciascuna per una superficie complessiva di 624 milioni di mq, più del 2% del territorio nazionale! Una superfice enorme che ha ricadute notevoli sull’ecosistema urbano e sul benessere della popolazione. Nei parcheggi il calore accumulato dalle pavimentazioni e dalle automobili, dove d’estate la temperatura supera i 60°, contribuisce ad aggravare il fenomeno delle bolle di calore. Per non parlare del fatto che i parcheggi in genere sono concepiti con l’unico obiettivo di realizzare più posti auto possibili senza alcuna idea di un progetto di paesaggio.
A Verona lo sprezzo in cui è tenuto il paesaggio urbano salta agli occhi proprio nei parcheggi lungo la cinta muraria oltre che in Via del Terraglio, a Porta Palio e in via Città di Nimes, ma non mancano esempi di cattive sistemazioni anche in altri contesti. Come ad esempio davanti alla Stazione ferroviaria, nel parcheggio a servizio delle Piscine Santini o presso gli Ospedali, l’Università, l’AMIA, la Questura, etc. Paesaggi scadenti, connotati dalla mancanza di alberi e di un’idea progettuale che contrastano con la profusione di risorse spesso impiegate per la sistemazione degli spazi interni.
Le nostre città hanno bisogno di togliere l’auto privata dalle priorità della mobilità. Ma hanno bisogno anche di reinventare la sosta delle automobili perché almeno da ferme riducano al minimo il loro impatto sull’ambiente. E’ possibile usare gli alberi per riqualificare questi paesaggi e per mitigare le avversità climatiche. I parcheggi possono essere ottime occasioni di riforestazione urbana, anche per poterli fruire come strutture multifunzionali, come mercati, manifestazioni, aree gioco etc. Gli esempi di buone soluzioni per parcheggi non mancano specie all’estero ma anche in Italia.